S., nata a San Pietroburgo nel 1846, fu nota in seguito con lo pseudonimo Adaïewsky con cui firmava le proprie composizioni e gli articoli di musicologia. Intraprese ben presto una carriera che la vide esibirsi come pianista nelle sale delle più importanti capitali musicali. Allieva del celebre pianista Adolph Henselt, frequentò molti dei protagonisti della scena musicale europea della seconda metà dell’Ottocento. Lasciata la Russia, risiedette poi a Parigi, Berlino, Vienna per trasferirsi a Venezia nel 1882, con la sorella Pauline. Verosimilmente a partire da quell’anno iniziò a trascorrere i mesi della villeggiatura estiva a Tarcento, ospite di Luigi Armellini, con la sorella e i tre nipoti. Qui ebbe modo di coltivare i propri interessi etnomusicologici, prestando attenzione a qualsiasi materiale le si presentasse: «sia che in Friuli raccogliesse dalla bocca del popolo le villotte, sia che in valle di Resia, sotto il monte Canin, facesse cantare e ballare i paesani […] e notasse i loro ritmi curiosi a cinque quarti, battuti coi piedi», come ricorda Benno Geiger. Nel corso di quelle estati, oltre che a Tarcento, fu occasionalmente ospite anche della baronessa Olga de Craigher Gabrici a Cividale, dove ebbe modo di frequentare alcune personalità di rilievo della cultura friulana e studiosi stranieri. A partire dagli ultimi decenni del secolo XIX, Tarcento aveva conosciuto profonde trasformazioni divenendo una cittadina pulsante e vivace che, sino alle soglie del conflitto mondiale, era impreziosita da una qualificata edilizia e poteva ospitare intellettuali e nobili letterati. In un simile contesto, S. iniziò le proprie ricerche sulla musica popolare, unanimemente salutate come uno dei momenti maggiormente importanti nella storia dell’etnomusicologia in genere, grazie anche ai contatti con il linguista Jan Baudouin de Courtenay. Anche Roberto Leydi, nel suo celebre volume L’altra musica, scrive che i materiali pubblicati da S. sono di notevole interesse e «presentati in trascrizioni di forte attendibilità». Il tutto a testimonianza di una sensibilità musicale molto raffinata e, in particolare, di una consapevolezza della specificità delle musiche di tradizione orale e delle modalità con cui si deve intraprendere il loro studio. ... leggi Nonostante alcune sue posizioni oggi appaiano datate e non esenti da alcune incongruenze tipiche del momento in cui furono formulate, la sua metodologia di ricerca e di analisi appare saldamente fondata su basi scientifiche allora sconosciute in Friuli e in gran parte d’Italia. Ancor più valida appare la sua tesi di fondo per cui la musica popolare risulta essere l’espressione intima dell’etnia da cui prende origine: «c’est le côté folklorist théorétique qui sert à étabilir le rôle de la musique d’un peuple comme document ethnologique», scrisse in uno dei suoi interventi nelle pagine della «Rivista musicale italiana». Per quanto riguarda il materiale pubblicato da S. sulle musiche del territorio friulano, attentamente studiato da Roberto Frisano, abbiamo la musica di tradizione resiana, che fu oggetto di un saggio poi pubblicato nella raccolta dei Materiali per la dialettologia e l’etnografia degli slavi meridionali di Baudouin de Courtenay; il canto natalizio friulano Staimi atenz, staimi a sintî, pubblicato con relative note di commento sulla «Rivista delle tradizioni popolari italiane»; i canti sloveni della valle del Torre, trascritti e presentati nel secondo volume dei Materiali per la dialettologia e l’etnografia degli slavi meridionali di Baudouin de Courtenay; le villotte friulane, all’interno di un saggio più esteso dedicato ai canti popolari italiani in alcuni numeri della «Rivista musicale italiana». Informazioni indirette testimoniano inoltre di alcune indagini compiute nel Cividalese, di una raccolta di canti delle Valli del Natisone e di un pomeriggio trascorso a San Pietro al Natisone per ascoltare e trascrivere musica popolare. Un seguito di lavori di estremo interesse – il materiale resiano, in particolar modo, rappresenta la prima trascrizione di musica strumentale del territorio etno-linguistico sloveno – che ancor oggi si pongono come dei punti di riferimento ben precisi. Della sua attività compositiva, oggi proposta in molte sedi concertistiche, si ricordano alcuni “Lieder”, pagine pianistiche e, soprattutto, la Griechische Sonate per clarinetto e pianoforte, vero e proprio manifesto della sua poetica musicale e della sua ricerca, utopica forse, di coniugare i valori musicali dell’antichità con quelli del presente. S. morì a Bonn nel 1926.
ChiudiBibliografia
Introduzione di E. Adaïewsky intorno alla sua opera “De l’affinité des Chants slaves et de l’ancienne Musique greque”, «Atti Ist. Ve», s. VI, 41/1 (1882-1883), 217-224; Chansons et airs de danse populaires, précédés de textes, recueullis dans la valléè de Rèsia par Ella de Scoultz-Adaïewsky, tiré a part du 1er vol. des “Materialen zur südslavischen Dialektologie und Ethnographie von Jan Baudouin de Courtenay”, St. Pétersbourg, Imprimerie de l’académie impériale des sciences, 1891; E. ADAÏEWSKY, La Berceuse Populaire, «Rivista musicale italiana», 1894, 240-256; EAD., Vecchia canzone di Natale, raccolta dalla baronessa Olga Craigher nella Carnia (Ligosullo), cantata da pastori secondo una tradizione antica, «Rivista delle tradizioni popolari italiane», 2 (1895), 166-168; EAD., La Berceuse Populaire, «Rivista musicale italiana», 1895, 420-448; EAD., La Berceuse Populaire, ibid., 1897, 484-493; EAD., Les Chants de l’Èglise Greque-Orientale. Ètude, ibid., 7 (1901), 43-74 e 579-602; EAD., Anciennes mélodies et chansons populaire d’Italie recueillies de la bouche du peuple. II Villotte friulane, ibid., 16/2 (1909), 311-319; EAD., Le massacre des Innocents. Oratorio en deux parties de Don Lorenzo Perosi. Analyse thematique, Torino, F.lli Bocca, 1909; EAD., Adolf Henselt. Quelques apercus sur sa methode d’enseignement, Torino, F.lli Bocca, 1914. Composizioni: Gavotte pour piano, Venezia, Brocco, 1890; Vier Lieder für Singstimme und Klavier, Berlin, Simrock, 1891; Trois Rondeaux für Singstimme und Klavier. Poesies de Charles Duc d’Orléans, Milano, Ricordi, 1900; Herbstmond, für eine Singstimme mit Klavierbegleitung, Leipzig, C.F. Kahnt Nachfolger, 1904; Sarabande pour piano, Leipzig, Geibel, 1912; Sonate für Klarinette [oder Violine] und Klavier, Köln am Rhein, Tischer & Jagenberg, 1913. Incisioni discografiche: E. VON SCHULTZ ADAIEWSKY, Chamber music, Catherine Dubosc soprano, Victor Kuleshov violino, Andrea Rucli pianoforte, Tarcento, Comune di Tarcento/Associazione musicale Sergio Gaggia, 2007.
DBF, 733; DEUMM, 1 (1985), 14; M. HAMRICK BROWN, Adayevskaya, Ella Georgiyevna, in NGii, 1, 150; B. CHIURLO, Bibliografia ragionata della poesia popolare friulana, Udine, SFF, 1920; B. GEIGER, Memorie di un veneziano, Firenze, Vallecchi, 1958; M. DI SALVO, Il pensiero linguistico di J. B. de Courtenay, Venezia, Marsilio, 1975; J. STRAJNAR, Citira. ... leggi Musica strumentale in Val di Resia, Udine/Trieste, Pizzicato/Editoriale Stampa Triestina, 1988, 87; R. LEYDI, L’altra musica. Etnomusicologia. Come abbiamo incontrato e creduto di conoscere le musiche delle tradizioni popolari ed etniche, Milano, Giunti-Ricordi, 1991, 96-98; L. SPINOZZI MONAI, Dal Friuli alla Russia: mezzo secolo di storia e di cultura in margine all’epistolario (1875-1928) di Jean Baudouin de Courtenay, Udine, SFF, 1994; N. CANTARUTTI, I canti del Friuli nell’indagine comparativa di Ella von Schultz Adajewsky, in Tarcint, 177-182; R. HÜSKEN, Ella Adaïewsky (1846-1926). Pianistin, Komponistin, Musikwissenschaftlerin, Köln, Christoph Dohr, 2005; Ella von Schultz Adaiewsky. Musicista sanpietroburghese nella Tarcento della Belle Epoque. Atti del convegno (Tarcento, 18-19 marzo 2006), Tarcento, Comune di Tarcento, 2008.
Nessun commento