Sesto di sette figli di Giuseppe e Anna Comelli, nacque il 3 agosto 1898 a Nimis paese nella pedemontana orientale del Friuli. Frequentò il liceo presso il Seminario di Cividale, il corso di teologia al Seminario di Udine. Durante la prima guerra mondiale accompagnò l’arcivescovo di Udine Antonio Anastasio Rossi nelle frequenti visite agli ospedali militari e alle parrocchie delle zone occupate. Nel 1917 dopo Caporetto seguì mons. Rossi nella sua profuganza, per cui agli inizi di novembre giunse a Roma. Qui continuò gli studi teologici al Seminario Romano, poi all’Università del Laterano; coadiuvò l’arcivescovo nel ricercare e assistere i seminaristi e i chierici friulani sfuggiti alla guerra; ottenne i dottorati in filosofia, teologia e diritto canonico nel luglio 1920. Ordinato presbitero il 5 dicembre 1920 a Udine, celebrava la prima messa l’8 dicembre 1920 nella basilica di santa Giustina a Padova all’altare della Madonna Costantinopolitana, la cui effige gli era stata affidata durante la guerra. Dal 1921 al 1927 a Udine fu segretario fedelissimo dell’arcivescovo Rossi; fece parte del corpo docente del Seminario di Udine, della cui Biblioteca fu direttore, mentre nelle domeniche coadiuvò il parroco di Rive d’Arcano. Entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede: fu al seguito del cardinale Celso Costantini, delegato apostolico in Cina dal 1922 per attuare la preparazione e l’ordinazione della prima gerarchia cinese. ... leggi Di Costantini fu dapprima segretario dal 1927 al 1930, quindi coadiutore dal 1930 al 1933. Ritornato in patria fu nominato prefetto della Congregazione degli Affari religiosi del vescovo e cardinale della sede suburbicaria di Velletri-Segni. Venne scelto come Primo Ciambellano di papa Pio XI il 24 settembre 1931, successivamente fu Coadiutore della Nunziatura in Portogallo tra il 1934 e il 1936. Due anni dopo, nel 1936, occupata l’Albania dal Regno d’Italia, il 19 maggio 1936 fu nominato all’età di 37 anni Delegato Apostolico e Arcivescovo titolare della Sede di Sinnada di Frigia e ricevette l’ordinazione episcopale il 29 giugno nella Cappella della Sacra Congregazione di Propaganda Fide dal cardinale Willem Marinus Van Rossum, prefetto della Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede, assistito da mons. Antonio Anastasio Rossi e da mons. Celso Costantini. Il 25 luglio 1937 fu nominato Inviato Speciale di Pio XI in Spagna durante la guerra civile. Dopo che il 28 agosto 1937 il Vaticano aveva riconosciuto il governo di Francisco Franco, il 21 settembre 1937 fu nominato Incaricato d’Affari e a Burgos presentò le sue credenziali il 7 ottobre 1937. Operò per lo scambio di prigionieri e per dare assistenza ai preti fuggiti dalle zone controllate dai Repubblicani. Si destreggiò accortamente in un contesto di violenze, massacri e deportazioni: suo merito l’essere riuscito alla fine della guerra civile a riportare in patria un grandissimo numero di quelle migliaia di ragazzi spagnoli che dalla compiacente Francia socialista erano destinati ad essere trasferiti in Russia. Stimato altamente da Pio XI, il 14 luglio 1938 venne nominato Delegato Apostolico in Canada e Terranova, dove operò per quindici anni soprattutto per i religiosi e per le comunità missionarie del settentrione dell’Alaska che raggiunse fin nelle zone più impervie. Durante gli anni del secondo conflitto mondiale inviò dal Canada generose sovvenzioni ai confratelli del Seminario e a quelli della Carnia. Rispose alle necessità dei suoi compaesani di Nimis che avevano patito efferatezze e massacri nella distruzione quasi totale dell’abitato incendiato dai cosacchi (29 settembre – 1 ottobre 1944). Una predilezione particolare A. riservò al Seminario gravemente distrutto dai bombardamenti, per la cui ricostruzione fu generoso benefattore. Negatagli la nomina di nunzio a Parigi dal Governo francese, Pio XII lo nominò Nunzio Apostolico in Spagna il 21 ottobre 1953. Papa Giovanni XXIII nel Concistoro del 19 marzo 1962 lo creò cardinale presbitero col Titolo di San Sebastiano alle Catacombe. Mons. A. – personalità di intelligente, accorto e competente diplomatico, coraggioso e intraprendente, affidabile, leale e incondizionatamente dedito, che si era segnalato già in tempi quando venivano stigmatizzate le carenze della Curia Romana, di cui si invocavano le necessarie riforme – nel conclave del giugno 1963 che elesse papa Giovanni Battista Montini, fu tra i più votati assieme al cardinale Francesco Roberti. Da papa Paolo VI il 26 luglio 1963 fu nominato Prefetto della Sacra Congregazione Pontificia dei Religiosi. Dopo essere stato Legato Pontificio per la celebrazione del centenario del quarto centenario dell’evangelizzazione delle Filippine a Cebu, il 25 febbraio 1965, per limiti di età rassegnò a 75 anni le dimissioni alla Prefettura il 13 settembre 1973. Nominato cardinale vescovo del Titolo della sede suburbicaria di Velletri e Camerlengo del Sacro Collegio dei cardinali, lasciò Roma il 1° agosto 1974 per raggiungere Nimis per un periodo di riposo. Morì in quello stesso giorno a causa di un incidente stradale sulla tangenziale di Bologna. Il 3 agosto il corpo venne trasferito a Nimis dove, nella pieve dei Santi Gervasio e Protasio, da lui fatta ricostruire dopo i disastri della guerra e da lui scelta come luogo della sepoltura, i funerali presieduti dal cardinale friulano Ermenegildo Florit, Arcivescovo metropolita di Firenze, furono concelebrati dal cardinale Albino Luciani, patriarca di Venezia, presenti nove vescovi, numerosi presbiteri e una moltitudine di fedeli. È sepolto all’interno della parrocchiale di Nimis. La pietra riporta il suo stemma e la semplice iscrizione: Ildebrandus Antoniutti – Cardinalis SRE – 1898 – 1974. Il suo epistolario inedito è conservato presso la Biblioteca del Seminario.
ChiudiBibliografia
P. BERTOLLA, I cardinali friulani, s.n., Udine 1962; F. LUCIS, Ildebrando Antoniutti. Il suo anello pastorale, «Stele di Nadâl» 1963; Enciclopedia Motta, Milano 1968; O.B., È morto il cardinale Ildebrando Antoniutti, «La Vita Cattolica», 3 agosto 1974; L'opera del cardinale Ildebrando Antoniutti a servizio del popolo di Dio, «La Vita Cattolica», 10 agosto 1974; Il cardinale friulano Ildebrando Antoniutti, «La Panarie», XXIV (1974); P. BERTOLLA, Il cardinale Ildebrando Antoniutti (1898-1974), Udine 1977; B. FABRETTI, Nimis. Un calvario nei secoli, s.n., Nimis 1982; G. COPOLUTTI, Antoniutti: un grande del Friuli, «La Vita Cattolica», 10 settembre 1994; G. COMELLI, Lettere giovanili di Ildebrando Antoniutti (1917-1918), «Sot la Nape», 3 (1995).
https://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=27450204
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