Nacque a Udine nel 1925, figlia di Mirra Ronco e di un militante comunista, Santo Galliussi, perseguitato dai fascisti e morto nel 1943 a seguito di un periodo di detenzione nel carcere di via Spalato. Nel 1931 fu costretta a emigrare assieme alla madre prima in Francia e poi in Unione Sovietica. Nelle scuole del regime studiò con i figli degli esponenti dei partiti comunisti di tutto il mondo, conoscendo così quelli di Togliatti, Longo, Dolores Ibarruri, Ana Pauker, Ciu En Lai, Carlos Prestes. Dopo aver conseguito il diploma alle medie superiori frequentò, a diciassette anni, i corsi dell’Internazionale Comunista, lavorando poi negli uffici del Komintern, a Mosca, come segretaria di Palmiro Togliatti. Nel 1945, rientrata in Italia, continuò l’attività di militante, lavorando nella Direzione centrale del partito comunista a Roma. Nel luglio del 1954 partecipò, seguendo il suo compagno Giulio Seniga (che aveva clamorosamente rotto con il partito dopo aver saputo dei delitti di Stalin e di Beria), all’organizzazione della dissidenza e della contestazione politica del gruppo dirigente del Pci. Fu accanto a Seniga anche nella battaglia per l’affermazione degli ideali democratici e socialisti in Italia. Nel 1966, G. lasciò una testimonianza sul periodo trascorso in Unione Sovietica nel libro I figli del partito, con una prefazione in cui Ignazio Silone affermava: «Il libro di Galliussi è un racconto importante sopra un aspetto poco conosciuto del mondo comunista: la raccolta e l’educazione in Russia, durante il ventennio che precedette la seconda guerra mondiale, di un certo numero di bambini e ragazzi provenienti da paesi dominati dal fascismo… In questo modo, Mosca si creava anche la possibilità di impartire ai giovani meglio disposti un insegnamento politico e tecnico che li rendesse idonei alla formazione dei quadri di riserva dei partiti comunisti». Dopo la sua morte, avvenuta a Roma il 14 settembre 2012, Maurizio Caprara ha scritto: «Se n’è andata un’altra delle persone che hanno attraversato dolori e tragedie del Novecento e si sono dedicate a farli conoscere nella speranza che il futuro non porti a ripetere gli stessi errori e orrori. ‘Perché i giovani sappiano e gli anziani ricordino’, c’era scritto in apertura sui libri di Azione comune che Anita diffondeva nel 1962 con suo marito Giulio per dare luce a pagine di storia tenute in ombra».
Bibliografia
A. GALLIUSSI, I figli del partito (prefazione di Ignazio Silone), Firenze, Vallecchi, 1966 [= Siena, Bietti, 2000]. G. SENIGA, Credevo nel partito. Memorie di un riformista rivoluzionario, Pisa, Bfs edizioni, 2011; M. CAPRARA, Addio ad Anita Galliussi Seniga, «Corriere della sera», 21 settembre 2012.
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