Nell’aprile 1340 il medico reggiano P. risiede a Sesto, dove partecipa come testimone a una “curia vassallorum” dell’abbazia benedettina. La sua presenza in questa località è dettata dalle precarie condizioni di salute dell’abate Ludovico della Frattina, che nel settembre del 1344 si impegna a pagargli l’onorario per le cure ricevute. Nello stesso mese, l’abate lo investe della cappella di S. Giovanni presso Sbroiavacca, dipendente dall’abbazia sestense. Dopo la morte di Ludovico della Frattina, P. si trasferisce temporaneamente nella vicina Portogruaro. Nel settembre del 1349 è canonico di Concordia e in tale veste partecipa alla lite intentata dal preposito Guido, che non si vedeva riconoscere dai suoi confratelli il diritto di opzione su una prebenda. Negli anni successivi si trasferisce definitivamente a Udine, ritornando solo saltuariamente nel borgo sul Lemene. Dopo il trasferimento nella diocesi aquileiese, avvenuto verso il 1350, P. permuta il suo canonicato con il beneficio plebanale di Palazzolo, beneficio che deterrà sino alla morte, avvenuta nell’autunno del 1360.
Bibliografia
ADP, Capitolo della Cattedrale, Codice Bianco; ASTv, Archivio Notarile, Prima Serie, Pietro Brunelleschi, 11, I; ASU, NA, Pietro Dell’Oca, 5123bis/6.
A. HORTIS, I Summaquensi, Guido de Guisis e Trieste, «Archeografo triestino», 9 (1892), 364-404; A. TILATTI, Gli abati e l’abbazia di Sesto nei secoli XIII-XIV, in Santa Maria di Sesto. Fra archeologia e storia, a cura di G. C. MENIS - A. TILATTI, Fiume Veneto (Pn), GEAPprint, 1999, 149-189; GIANNI, Vescovi e capitolo.
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