Apparteneva a una famiglia di notai, tutti di San Daniele del Friuli. Notaio era il padre, Giovanni, così come il figlio dello stesso nome, notai i cugini Francesco, Giacomo e Leonardo. Nato a San Daniele nel primo quarto del secolo XV, risulta rogare dal 1439. Fu cancelliere patriarcale quando Guarnerio d’Artegna ricoprì la carica di vicario del cardinale Ludovico Trevisan. Si conservano nell’Archivio della curia arcivescovile di Udine due volumi di sentenze degli anni 1448-49 interamente di sua mano. In seguito si trasferì a San Daniele, dove risulta camerario delle chiese di S. Michele e S. Daniele a partire dal 1450, per diversi anni, fino al 1481 e giurato nel 1484. Dal 1461 al 1469 fu cancelliere del fratello Andrea, arcidiacono aquileiese, quando si fregiava del titolo di «iudex a sede apostolica delegatus». Oltre ai numerosi documenti da lui rogati in questa carica e conservati nel volume 206 dei Fontanini varia manuscripta della Guarneriana, si trovano presso l’Archivio storico, annesso alla Biblioteca stessa, molti originali su membrana datati dal 1441 al 1486. Importante fu anche l’apporto dato dal P. alla formazione della libreria di Guarnerio, soprattutto negli anni nei quali l’umanista, cessate le funzioni di vicario, divenne parroco di San Daniele. Si deve infatti alla sua mano la stesura, nel 1461, del primo inventario completo dei codici della Biblioteca, fino a qualche decennio fa universalmente attribuito alla mano di Guarnerio, cui peraltro si conferma l’inventario parziale del 1456. A lui si deve anche la redazione di un inventario dei beni della chiesa di S. Michele, databile al 1471, comprendente un buon numero di manoscritti, tra i quali le Bibbie atlantiche (ni 1, 2, 3), passate poi tra i codici della raccolta di Guarnerio. La mano del notaio, inconfondibile nella sua sobria eleganza, si trova anche in alcuni codici guarneriani (ni28, 89, 103, 108), soprattutto quando si trattava di trascrivere in tempi rapidi un’opera avuta in prestito. Infine sappiamo, dalle numerose copie, che il P. redasse il 7 ottobre 1466 il testamento di Guarnerio con il quale l’umanista bibliofilo lasciava la sua libreria alla comunità di San Daniele. Purtroppo l’originale finora non è stato ritrovato.
Bibliografia
M. D’ANGELO, La libreria di Guarnerio. Stato attuale delle ricerche. I codici datati, in Studi e documenti per il 1050o di San Daniele, San Daniele del Friuli, Comune di San Daniele del Friuli, 1980 (Quaderni guarneriani, 6), 23-62; C. GRIGGIO, Note Guarneriane in margine alla “recensio” dell’Epistolario di Francesco Barbaro e alla mostra dei codici umanistici friulani, «Lettere italiane», 31 (1979), 206-218; SCALON, Guarnerio, 5, 6, 17-20, 23, 38, 39, 84, 87.
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