MOISESSO FAUSTINO

MOISESSO FAUSTINO (1582 - ?)

giurista, storiografo

Immagine del soggetto

Frontespizio della "Historia della ultima guerra nel Friuli" di Faustino Moisesso, Venezia 1623.

Primogenito di Ottilio discendente a sua volta da un Ottilio, mercante abitante a Villaco nel 1300, e dal successore Moises Moises che per primo venne a Udine nel 1388, nacque nel capoluogo friulano il 26 settembre 1582, come scrive il padre in un fascicolo di memorie, da Olimpia, figlia del nobile Eusebio Onesti, di famiglia di origine toscana ma da secoli ormai residente a Udine, e venne battezzato con il nome di Giovan Battista Faustino. Il padre, facoltoso proprietario di beni a Udine e nel Tarcentino, risultava nel 1583 tra i consiglieri nobili della città. Della famiglia di Olimpia e Ottilio sono ricordati altri otto figli, tra i quali uno solo, Girolamo (gli altri: Marzio Moises, Scipione, Gian Francesco, Giulia, Narcisa e Cesarino), continuò il casato che si estinse nel secolo XVIII con un altro Ottilio, il quale testò a favore dei Florio. La tomba della famiglia si trova nella chiesa di S. Pietro Martire. Un fratello di F., Marzio, che aveva intrapreso la vita ecclesiastica ed era stato introdotto nell’ambiente romano durante il pontificato di Urbano VIII dai veneziani Morosini, divenne poi canonico a Udine. Scarsissime sono le notizie sui suoi studi e sulla sua vita in generale: dopo aver ricevuto una prima istruzione presumibilmente a Udine, il M. passò al collegio dei gesuiti a Graz. La tragedia inedita Sebastianus Lusitaniae rex fu da lui dedicata all’arciduca Ferdinando d’Austria. Si iscrisse poi allo studio di Padova dove ottenne la laurea “in utroque iure” il 23 aprile 1610, dedicandosi negli stessi anni anche alle lettere con componimenti in italiano e latino. Nelle note del padre Ottilio relative agli anni 1604-09 si trovano le spese da lui sostenute per i viaggi ed il mantenimento presso lo Studio patavino sia di F. sia del fratello Giovan Francesco. Terminati gli studi, ed essendo non molto tempo dopo iniziato il conflitto tra Veneti e Arciducali, noto come guerra di Gradisca degli anni 1615-17, decise di parteciparvi combattendo al fianco di Francesco Erizzo, il futuro doge. ... leggi La sua esperienza nella guerra gradiscana venne da lui raccontata, con dovizia massima di particolari, nell’Historia della ultima guerra nel Friuli, frutto della sua diretta esperienza e dedicata a Francesco Erizzo, apparsa a Venezia nel 1623. L’opera gli diede fama di storico presso i contemporanei, oltre a quella, già consolidata all’epoca, di poeta (ma Joppi definisce le sue poesie «indegne di essere lette»), fu però fonte di controversie prima a Venezia, nel periodo della scrittura e della stampa, e poi, subito dopo la pubblicazione, con la comunità udinese. L’Historia infatti venne iniziata in casa di don Giovanni Medici, discusso governatore generale delle armate della Serenissima durante il conflitto e al centro di vivaci polemiche per l’esito dello stesso. Probabilmente l’opera avrebbe dovuto essere una versione di parte dei fatti d’arme, ma, dopo la morte del Medici, avvenuta nell’estate del 1621, il M. decise di proporre l’Historia come versione ufficiale veneziana, offrendola al consiglio dei Dieci, come risulta da atti conservati presso l’Archivio di stato veneziano. La vertenza udinese invece, ampiamente documentata nell’Archivio comunale antico di Udine, ebbe inizio con l’invio di una delle prime copie stampate fatto dal M. stesso, già nel novembre del 1622, alla città in cui era nato. Lungi dall’essere gradito, lo scritto provocò subito una dura reazione e l’opera del M. venne accusata di riportare notizie disdicevoli per gli Udinesi e di aver arrecato danno alla città, sminuendone il ruolo avuto durante i fatti d’armi. La controversia durò alcuni mesi. Fu nominata, da parte della Città, una commissione di quattro nobili incaricati di una lettura critica dell’opera e di stilare un preciso elenco dei punti da emendare. Tra essi vi era anche lo storico Enrico Palladio degli Olivi che avrebbe scritto, anni dopo, il De oppugnatione gradiscana. L’intenzione manifestata di nominare un ambasciatore da inviare a Venezia presso il doge non ebbe seguito. Il M., dopo un iniziale tentativo di ribadire la propria correttezza storica proclamando al contempo il rispetto per la sua città di origine, era disposto ad accogliere le modifiche proposte dagli Udinesi nel seguito e compimento della sua Historia che la Repubblica gli aveva commissionato, e per la cui parte edita Venezia, a titolo di ricompensa, gli aveva concesso di poter liberare un carcerato. Al centro di questo contrasto sono verosimilmente le omissioni fatte dallo storico sulla figura del capitano degli Udinesi, Daniele Antonini, morto nel corso della guerra. Nei documenti infatti si rileva una sola correzione proprio in relazione all’episodio fatale per l’Antonini. Ma della soluzione della controversia non rimane traccia. La parte conclusiva dell’opera, in cui avrebbero dovuto trovare spazio anche le modifiche che erano state concordate, non venne mai pubblicata e forse neppure mai stesa. Secondo il Liruti – che scrive di altri errori attribuitigli anche da chi aveva combattuto nella stessa guerra, ma che cita pure scritti contemporanei documentanti la diffusione e l’apprezzamento che il libro ebbe anche all’estero – questa parte rimase invece manoscritta, andando poi presumibilmente persa, insieme con altri suoi numerosi componimenti. Al M. si deve indubbiamente l’ideazione delle due carte geografiche fuori testo che corredano l’edizione dell’Historia che descrivono le zone del Friuli in cui la guerra si svolse: quella che riporta il cartiglio Descritione di quella parte della Provincia del Friuli & de’ paesi circonvicini dove si guerreggiò dall’anno MDCXV fino all’ano MDCXVII viene ritenuta derivata da una più generale del Friuli e presenta forme toponomastiche italiane e friulane. La seconda, che riporta la data 1622, rappresenta in dettaglio la zona tra Cormons e Gradisca con i rilievi del Carso e presenta importanti rilevazioni militari con indicazioni, a volte anche erronee, nuove rispetto all’altra carta, che dimostrano un’indipendenza di elaborazione. Di quest’opera del M. venne fatta nel 1959 un’edizione ridotta con episodi scelti. Durante i mesi trascorsi a Venezia per le vicende correlate alla sua opera, il M. scrisse un nuovo testo, l’Historia di alcuni successi et ragioni nel Friuli, distinta in quattro brevi trattati, opera che è rimasta inedita. Notizie di M. si hanno poi a partire dalla seconda metà del 1625 quando svolgeva le funzioni di segretario al servizio del conte boemo Matthias von Thurn, luogotenente della Repubblica di Venezia sopra le fortezze di Asola, Pontevico, degli Orzi e di Crema durante il conflitto della Valtellina (1620-26). Le ultime notizie che lo riguardano si ricavano dai dispacci inviati a Venezia dal procuratore di Brescia, Francesco Erizzo, suo nobile amico. A dicembre del 1625 il M. fu inviato a Venezia dal Thurn e in senato riferì le proposte del conte boemo. Poi di lui non si trova più traccia. La data di morte di quello che i contemporanei chiamarono «dottore istorico» non è conosciuta; da una nota autografa del fratello Marzio si apprende che nel giugno 1626 fu steso un documento tra i due fratelli in virtù del quale Marzio era nominato erede dei beni di F. Oltre ad opere encomiastiche per lo più inserite in raccolte, come i Componimenti volgari, et latini di diversi illustri autori in lode de l’illustrissimo sig.r Vicenzo Capello […] che rispecchiano l’uso del tempo di celebrare gli arrivi e le partenze dei luogotenenti veneti o avvenimenti pubblici, opuscoli stampati a Udine e a Venezia, pubblicò tre piccoli scritti in versi ed in prosa, in italiano ed in latino, dedicandoli al luogotenente Giovanni Basadonna che resse le sorti della Patria nel periodo della guerra di Gradisca e che proprio per il ruolo avuto in quest’ultima egli lodò in tre opere: Ioanni Basadonnae Patriae Foroiuliensis praetorii optimo, Acroamata F. M.; Sontiaca victoria illustrissimo viri Ioanni Basadonnae epos F. M. e A l’illustrissimo signor Giovanni Basadonna luogotenente generale de la Patria del Friuli oratione del signor F. M. gentilhuomo udinese. Si ricorda anche De temporum felicitate ad beatissimum summi pontificatus fastigium evecto sanctissimo d.n. Urbano VIII ad veneti principatus maiestatem sereniss.mo Francisco Contareno ode Faustini Moisessi Utinensis, uscito senza data, ma riconducibile al 1623 per gli eventi celebrati.

Chiudi

Bibliografia

Nella BNMV è conservata manoscritta l’Historia di alcuni successi et ragioni nel Friuli, distinta in quattro brevi trattati, Cod. Marc. It. VI, 31 (= 6113), che venne presentata dall’autore al Consiglio dei X il 21 febbraio 1623, come risulta da nota sulla copertina. Un altro scritto inedito, Sebastianus, Lusitaniae Rex, Tragoedia Faustini Moisessi, con dedica all’arciduca Ferdinando d’Austria conservato inizialmente nella Ferdinandäische Bibliothek, si trova attualmente alla Stiftsbibliothek Rein, vicino Graz. Mss BCU, del Torso, Genealogie, s.v. fam. Moisesso; Ibid., Joppi, Genealogie, sub voce Moisesso; ivi, 710/II, 20, Letterati friulani; Archivio Florio di Persereano, Carte Moisesso, 237-252: 238.

Componimenti volgari, et latini di diversi illustri autori in lode de l’illustrissimo sig.r Vicenzo Capello degnissimo luogotenente generale de la patria del Friuli raccolti et mandati in luce da Goffredo Sabbadini udinese, Udine, P. Lorio, 1615, 29-30; F. MOISESSO, Ioanni Basadonnae patriae Foroiuliensis praetori optimo, Acroamata Faustini Moisessi, Utini, apud P. Lorium, 1618; ID., Sontiaca victoria illustrissimo viro Ioanni Basadonnae epos Faustini Moisessi, Utini, apud P. Lorium, 1618; ID., A l’illustrissimo signor Giovanni Basadonna luogotenente generale de la Patria del Friuli oratione del signor […] gentilhuomo udinese, Udine, P. Lorio, 1618; ID., De temporum felicitate ad beatissimum summi pontificatus fastigium evecto sanctissimo d.n. Vrbano VIII ad Veneti Principatus Maiestatem Sereniss.mo Francisco Contareno ode Faustini Moisessi Vtinensis, s. ... leggin.t. [1623]; ID., Historia della ultima guerra nel Friuli di […] libri due all’ill.mo et ecc.mo sig.r Francesco Erizzo generale delle armi della ser.ma Rep.ca di Venetia, et procuratore dignissimo di San Marco con le figure del paese dove si ha guerreggiato, et una tavola de nomi di alcune persone spetialmente in essa guerra intervenute et loro attioni, et avenimenti, Venetia, Barezzi, 1623.

LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 227-230; V. MARCHESI, Del favore accordato agli scrittori dalla città di Udine, Udine, Seitz, 1887, 12-18; C.L. BOZZI, Il processo all’“Historia della guerra del Friuli” di Faustino Moisesso, «Studi goriziani», 37 (1965), 9-34; L. LAGO - C. ROSSIT, Theatrum Fori Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il secolo XVIII, Trieste, LINT, 1988, 27-29; F. TAMBURLINI, La figura e l'opera di Faustino Moisesso,  in "Venezia non è da guerra": l'Isontino, la società friulana e la Serenissima nella guerra di Gradisca, 1615-1617,  a cura di M. GADDI, A. ZANNINI, Udine, Forum, 2008, 349-388.

Chiudi

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *