Era nato a Pordenone nel 1671. La presenza a Gorizia è legata ai preparativi, messi in opera dagli stati Provinciali, per la visita a Gorizia che l’imperatore Carlo VI fece nel maggio del 1728. In questa occasione il D. A. pubblicò il volumetto Gorizia in giubilo per l’aspettato arrivo dell’augustissimo imperator Carlo VI. Con una breve notizia sì della città, come della provincia […]. L’opera fu edita a Venezia nel 1728. Benché stroncata dal Codelli, nell’opera Gli scrittori friulano-austriaci degli ultimi due secoli, dove afferma «o ch’ei non sapesse come utilmente occuparsi, oppure ch’ei bramasse di guadagnarsi l’affetto e la grazia della nobiltà goriziana, imprese ad encomiare le più nobile ed antiche famiglie di questa città, in modo che ad ogni giudizioso lettore deve noia recare l’ampollosità de’ mal tesuti elogi», il volumetto invece risulta un’interessante descrizione della città e del suo contado, scritta, come afferma lo stesso autore nella prefazione, per far conoscere «agli signori foresti, per i quali io scrivo» almeno «qualche parte dei pregi di Gorizia della sua nobiltà e del fervore nel servire il suo augustissimo monarca». Egli sottolinea poi la voluta stringatezza dell’opera, redatta però affinché ciascuno dei tanti stranieri presenti per l’occasione della visita del sovrano potesse «portar alla Patria in questo libretto un breve registro di ciò che vede». Risulta un’interessante descrizione soprattutto del contado, delle villeggiature dei nobili, con la descrizione tanto dei luoghi quanto degli edifici. Interessanti sono le annotazioni circa le peculiarità enogastronomiche delle località descritte. ... leggi Il D. A. fu impiegato in occasione della visita imperiale per diversi lavori da eseguirsi in vista della presenza in città del sovrano. Infatti negli atti della sessione ordinaria degli stati del 9 dicembre 1729 venne disposto il pagamento in suo favore «per li quadri da esso fatti per il palazzo e buchalteria, con obbligo però di fare altri quattro quadretti sulle tre finestre e porta della stessa buchalteria». La supplica dello stesso pittore per essere pagato per quei lavori era del gennaio dello stesso anno. In quell’occasione egli «umilia di aver avuto l’onore di prestare li suoi servigi in occasione della venuta dell’Augustissimo» e attestando la povertà del suo stato, «supplica una qualche ricognizione generosa, come già mai negatasi ad operai bisognosi». Continuò a lavorare per gli stati, come risulta da un altro pagamento del 1742 per «avere fatto il dissegno di tutto il distretto di questo Contado e prestato altri serviggi a quest’illustrissimo pubblico». Se nel pagamento del 1728 egli veniva definito «dipintore», in questo caso pare avesse svolto un lavoro da cartografo. Morì ottantenne a Gorizia, il 6 dicembre 1751.
ChiudiBibliografia
ASPG, Atti degli Stati provinciali, Sez. I, S26, 1725-1731, Sessione ordinaria de’ signori deputati, 9 dicembre 1729; ivi, Sez. I, S29, 1742, Sessione ordinaria, 23 gennaio 1742; Archivio parrocchiale del duomo di Gorizia, Liber Mortuorum, III.
A. DALL ’AGATA, Gorizia in giubilo per l’aspettato arrivo dell’augustissimo imperator Carlo VI. Con una breve notizia sì della città, come della provincia, dedicata agli incliti Stati della medesima da Antonio Dall’Agata, Venezia, Finazzi, 1728.
CODELLI, Scrittori friulano-austriaci, 15-16; COSSAR, Storia dell’arte, passim; S. CAVAZZA, Una società nobiliare: trasformazioni, resistenze, conflitti, in Gorizia barocca, 211-228.
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