Nato a Udine nel 1551, morì dopo il 1619. Scarse sono le notizie documentarie che lo riguardano: nel 1581 stimò due ancone fatte da Francesco Floreani per la chiesa di Lestizza e nel 1584 una pala d’altare dello stesso Floreani per la chiesa di S. Maria di Lestizza; nel 1587 dipinse un’immagine di san Rocco nella chiesa di Madrisio di Fagagna; nel 1589 rinnovò l’ancona di S. Nicolò nella chiesa di Buttrio; il 4 agosto 1619 ebbe una vertenza con il parroco di Buttrio dalla quale si evince che aveva dipinto un quadro con il Cristo nella canonica e degli affreschi murali, probabilmente devozionali, su alcune case private del paese di Buttrio. Il B. dovette avere un qualche ruolo nella vita artistica udinese di fine Cinquecento, nella quale si trovò ad operare insieme ad altri pittori ugualmente poco conosciuti, come i numerosi membri della famiglia dei Secante, Girolamo Lugaro, Innocenzo Brugno. Girolamo de Renaldis ne dà un giudizio estremamente positivo («uno de’ migliori che fiorissero a quell’età presso di noi»), non condiviso però da Fabio di Maniago. Le tre tele che di lui si conservano nella Galleria d’arte antica dei Civici musei di Udine, lo mostrano seguace alla lontana del Pordenone, sufficientemente aggiornato su esempi tintoretteschi. ... leggi Nell’Orazione nell’orto, databile al 1607, vanno apprezzati l’ambientazione notturna dell’episodio entro un giardino ricco di erbe, di fiori, di alberi ed i virtuosismi luministici ottenuti attraverso una pluralità di sorgenti di luce; nell’Andata al Calvario, firmata e datata 1607, composizione serrata e quasi priva di respiro, abilmente condotta sul piano narrativo, spicca la minuziosa attenzione dedicata agli abiti secenteschi della soldataglia, ciò che attualizza la scena in senso veneto, bassanesco in particolare. Del resto, l’influsso del Bassano è del tutto evidente nel personaggio di Simone di Cirene, con calzari e largo cappello. Un tono discorsivo si nota anche nel dipinto raffigurante La bottega dei Santi Crispino e Crispiniano, impaginato secondo un’iconografia che verrà largamente diffusa da stampe e immaginette nei secoli XVII e XVIII.
ChiudiBibliografia
G. DE RENALDIS, Della pittura friulana. Saggio storico, Udine, Pecile, 17982, 76-77; DI MANIAGO, Storia, 106, 234; R. ZOTTI, Pomponio Amalteo Pittore del sec. XVI. Sua vita, sue opere e suoi tempi, Udine, Del Bianco, 1905, 179; G. PICCINI, Notizie di Buttrio, Udine, AGF, 1950, 84-86; CAVALCASELLE, La pittura, 254, 259, 261, 266, 269; F. QUAI - G. BERGAMINI, Documenti per lo studio dell’arte in Friuli, XIII, «Sot la nape», 41/4 (1989), 39-40; G. BERGAMINI, Brunelleschi, Giulio, in AKL, 14 (1996), 541; V. GRANSINIGH, Brunelleschi, Giulio, in Storia delle belle arti friulane scritta dal conte Fabio di Maniago, edizione terza ricorretta e accresciuta, II. Note, a cura di C. FURLAN - L. CARGNELUTTI - A. DRIGO, Udine, Fondazione Crup/Forum, 1999, 28; G. BERGAMINI, scheda, in Galleria arte antica I, 148-151.
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