Nato a Venezia il 12 ottobre 1838 da Pietro e da Lucia Lucchese, dopo il conseguimento della laurea in filosofia a Padova nel 1860, iniziò la carriera di insegnante nelle scuole superiori in varie località, fino ad approdare, nel 1867, al Liceo Iacopo Stellini di Udine dove rimase per quasi vent’anni. O.B. si inserì rapidamente nell’ambiente udinese: al Liceo entrò in contatto con Giulio Andrea Pirona, insegnante di storia naturale, che lo avrebbe introdotto alla Biblioteca civica ed all’Accademia. Della sua attività come docente dello Stellini, rimane testimonianza in una pubblicazione ufficiale della scuola, dove compare il saggio Mitologia e poesia come fonti storiche, al termine della quale, come in uso in quel periodo, è riportata anche la cronaca dell’istituto dell’anno 1876-1877 (Udine, 1877). Il legame indubbiamente più stretto degli anni udinesi, non solo per affinità e sentire culturale ma anche per una vera e solida amicizia, O.B. lo strinse con il medico e storico Vincenzo Joppi, che nel 1878 sarebbe diventato il bibliotecario della Biblioteca civica udinese; durante la sua direzione, O.B. entrò a far parte della Commissione del museo e biblioteca. Frutto della collaborazione con il bibliotecario è la pubblicazione Cenni storici sulla loggia comunale di Udine (Udine, 1877), uscita esattamente un anno dopo il furioso incendio che distrusse lo storico edificio. Nel 1876 si sposò a Trieste con Emilia Crisicopulo da cui avrebbe avuto due figli, Luigi Giorgio e Giorgina Lucia. Per la nascita della figlia, avvenuta a Udine nel 1882, un gruppo di amici udinesi, tra i quali si ritrovano Pietro Bonini, Giovanni Clodig, Vincenzo Joppi, Nicolò Mantica e Giovanni Marinelli, gli dedicarono la pubblicazione di una scrittura del 1592 di Giulio Savorgnan sull’incanalamento del Ledra. ... leggi Negli anni udinesi si iscrisse prima alla sezione di Tolmezzo del Club alpino italiano, e successivamente alla Società alpina friulana della quale fu anche segretario, redattore della «Cronaca della Società Alpina Friulana» per i primi quattro anni della rivista (1881-1884) e curatore delle recensioni di opere sull’alpinismo. Nel 1886, sempre per la Società alpina friulana, O.B. fu il redattore dell’Illustrazione del Comune di Udine, primo volume della Guida del Friuli, ed autore dell’intera parte seconda, Udine nella storia, comprendente la Bibliografia storica della città, le Origini e compendio storico, il Riassunto biografico e la Serie dei podestà e dei sindaci di Udine, oltre ad una delle due sezioni della terza parte sulle Istituzioni religiose, Religioni diverse; infine nella parte sesta, Udine intellettuale, per gli Istituti scientifici scrisse la voce Accademia di Udine, e Libri e autori e per la sezione Stampa. Entrato a far parte dell’Accademia di Udine nel 1868, ne diventò segretario, succedendo a Giovanni Clodig, dal 1870 sino al novembre 1886, momento in cui sarebbe rientrato definitivamente a Venezia, lasciando la carica ad Antonio Measso per il completamento del triennio accademico. Si trovò così accanto, nei consigli accademici che si susseguivano ogni triennio, il giornalista e uomo politico Pacifico Valussi, il professore tedesco Alexander Wolf, il geologo e primo presidente della Società alpina friulana Torquato Taramelli, Massimo Misani, prima professore di matematica e poi preside dell’Istituto tecnico, il professore e poeta Pietro Bonini, il geografo Giovanni Marinelli, il «primo folclorista friulano» Valentino Ostermann, lo storico e politico Antonino di Prampero. Dall’interno della vita accademica nacque il progetto di continuazione e completamento della Bibliografia del Friuli di Giuseppe Valentinelli, pubblicata a Venezia nel 1861, che O.B. avrebbe dato alle stampe in tre parti, tra il 1883 e il 1899 con il titolo di Bibliografia Storica Friulana. Stampata dalla tipografia Doretti di Udine, la Bibliografia ha come oggetto, rispetto alla precedente del prefetto della Marciana, le sole pubblicazioni di argomento storico riguardanti il Friuli, che risulteranno essere, alla fine del lavoro, 2353. Fin dagli anni Sessanta O.B. scrisse articoli storici, ma soprattutto recensì in diverse riviste opere di carattere storico che, dal momento del suo arrivo a Udine, si focalizzarono principalmente sul Friuli. La prima di queste recensioni, datata Udine 6 dicembre 1868, è un lungo saggio di quasi cinquanta pagine, Il Friuli Orientale. Studi di Prospero Antonini, apparso sull’«Archivio storico italiano», il più importante periodico storico italiano del momento, con il quale iniziò fin dal 1865 una collaborazione che sarebbe stata lunga e feconda. A distanza di anni da questo esordio, egli realizzò, in stretta sintonia col momento storico, frutto della nuova situazione italiana creatasi con l’Unità e largamente avvertita in tutto il Paese, la necessità di raccogliere sistematicamente queste recensioni, che si presentavano sempre in forma molto articolata e dettagliata, in una bibliografia organizzata. Sono questi gli anni in cui vengono messe le basi per le bibliografie nazionali, correnti e retrospettive, e in cui nascono importanti periodici, come la «Rivista storica italiana» (1884), che puntavano al recupero della storia patria mediante la segnalazione e la divulgazione degli innumerevoli documenti e studi che stavano uscendo in maniera vertiginosa, ma spesso in pubblicazioni di nicchia e quindi privi di circolazione. Sulla scia dello scavo documentale, delle ricerche in biblioteche e archivi pubblici e privati che vedeva all’opera in Friuli numerosi storici, tra i quali spicca l’attività di Vincenzo Joppi, si inserì il progetto bibliografico di O.B. e dell’Accademia in particolare, con l’obiettivo di «far conoscere l’Italia a se stessa», come si legge nella memoria da lui presentata all’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti che anticipava l’uscita del primo volume della Bibliografia. Lavoro che sarebbe continuato e completato anche quando lasciò Udine per rientrare nella sua città natale, grazie al continuo arricchimento della sua personale raccolta libraria, al mantenimento dei rapporti con gli studiosi friulani ed alle nuove frequentazioni di biblioteche ed archivi non solo del Friuli ma specialmente veneziani. Venne chiamato a far parte, negli anni, di diverse istituzioni culturali, in cui ricoprì ruoli di responsabilità ed in cui ebbe sempre un ruolo come autore; tra esse la Deputazione veneta di storia patria, della quale sarebbe divenuto anche presidente e poi presidente onorario a vita, l’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti di cui fu per quattro anni vicesegretario, l’Ateneo veneto del quale fu prima socio, poi segretario, vicepresidente ripetutamente per la classe di lettere e curatore della biblioteca nel 1902, dirigendo anche la rivista sociale, la Società di Minerva di Trieste, dell’Accademia dei Concordi di Rovigo e della Colombaria di Firenze. Sempre nel periodo udinese continuò o intraprese la collaborazione con numerose riviste nazionali, alcune delle quali organi di accademie e istituti di cui faceva parte: l’«Archivio storico italiano», la «Rivista storica italiana», la «Nuova antologia», l’«Archivio veneto» (poi «Nuovo archivio veneto»), gli «Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», l’«Ateneo veneto», l’«Archeografo triestino», la «Società di Minerva», le «Pagine istriane» e con alcuni periodici locali, quali il «Giornale di Udine», «La Patria del Friuli», le «Pagine friulane». Le decine di recensioni, di articoli e pubblicazioni, quasi tutti di argomento friulano e veneziano, tra le quali anche qualche opuscolo per nozze di amici, come d’uso all’epoca (un suo componimento poetico per le nozze Rossi-Kechler, Udine, 1881 o Usi… matrimoniali. Documento inedito friulano, Udine, 1891 preparato per le nozze Tellini-Canciani) sono comprese nell’Elenco dei libri e degli opuscoli a stampa storici e letterari pubblicati dal prof. Giuseppe Occioni-Bonaffons di Venezia dal 1859 al 1920 (Venezia, 1921), da lui stesso compilato. Ottenuto nel 1886 il trasferimento nella sua città di origine, ritornò ad insegnare storia e geografia nello stesso liceo in cui aveva iniziato la sua carriera nel 1861 e si dedicò, fino al termine dei suoi giorni, alla vita delle istituzioni veneziane già ricordate. Con la sua pubblicazione principale, che ancora oggi è un modello per la modernità dell’impostazione, per la correttezza delle informazioni riportate sempre di prima mano e per l’esattezza, la scientificità ed il rigore della descrizione, O.B. ha un posto primario in campo bibliografico. La sua fatica ha permesso di dare un quadro esatto ed anche insospettato sullo stato della ricerca storica, locale, nazionale e straniera, sul Friuli. Morì a Venezia il 12 gennaio 1924.
ChiudiBibliografia
G. OCCIONI BONAFFONS, La Scuola d’“Instituta Iuris” fondata in Udine nel secolo XV. Ricerca, Udine, Tip. G.B. Doretti e soci, 1884; ID., Quaranta articoli bibliografici di scritti alpinistici ed altri, Udine, Tip. G.B. Doretti e soci, 1885; ID., Bibliografia Storica Friulana dal 1861 [al 1895], 1-3, Udine, Tip. G.B. Doretti, 1883-1899; La R. Deputazione veneta di storia patria nel primo trentennio dalla sua fondazione, 1873-1902; indice tripartito con notizie preliminari, per opera del segretario G. OCCIONI BONAFFONS, Venezia, a spese della Società, 1902.
DBF, 575-576; Elenco dei libri e degli opuscoli a stampa storici e letterari pubblicati dal prof. Giuseppe Occioni-Bonaffons di Venezia dal 1859 al 1920, Venezia, Stabilimento grafico U. Bortoli, 1921; A. BATTISTELLA, Giuseppe Occioni-Bonaffons. Commemorazione, Venezia, C. Ferrari, 1924; G. PAVANELLO, Prof. Giuseppe Occioni-Bonaffons. Cenno necrologico, «Ateneo veneto», 47 (1924), 110-112; V. e L. LAZZARINI, Maestri, scolari, amici. Commemorazioni e profili di storici e letterati a Padova e nel Veneto alla fine dell’Ottocento e nel Novecento, a cura di G. RONCONI - P. SAMBIN, Trieste, Lint, 1999, 111-120.
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