Nacque a Grado il 13 giugno 1895, primo di cinque figli, da Teresa Olivotto e da Angelo che morì precocemente, lasciandolo orfano all’età di undici anni. Coltivò la passione per il violino che accompagnò con quella per la caccia. Già negli anni precedenti il primo conflitto mondiale M. manifestò il suo interesse per la fotografia. In seguito, profugo a Firenze, collaborò per breve tempo con la ditta Fratelli Alinari e, tornato a Grado, nel 1919 divenne professionista. Nel 1923 Biagio Marin, allora direttore degli stabilimenti balneari, verificata l’assenza di un idoneo archivio, lo chiamò a collaborare come fotografo ufficiale dell’azienda. Nel 1925 diede il suo contributo ad un opuscolo pubblicitario. Nello stesso anno sposò Ernesta Gregoretti dalla quale ebbe due figli, Lucia e Mauro, che proseguirono la sua attività di fotografo. Dapprima con un’attrezzatura rudimentale, in seguito con macchine fotografiche e ottiche più sofisticate, sempre al corrente delle ultime novità, grazie alla lettura di riviste specializzate italiane e straniere, M. fotografò la laguna e la vita che vi si svolgeva, gli scavi ed i monumenti della città vecchia e divenne uno degli interpreti della Grado più autentica poiché, conoscendo i suoi abitanti, era capace di comprenderla in profondità e di leggerne i tratti distintivi. Nel 1928 partecipò a Trieste ad un’importante mostra con immagini di una Grado pittoresca e balneare. M. fu a lungo il ritrattista esclusivo della città e per tutta la sua vita ne documentò le trasformazioni con accuratezza e personale partecipazione. Morì a Grado, sua città natale, il 18 luglio 1954.
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