ALESSIO FRANCESCO

ALESSIO FRANCESCO (1686 - 1761)

violoncellista, contrabbassista, compositore

Immagine del soggetto

Patente di familiarità  con passaporto per il virtuoso Francesco Alessio da Udine, rilasciata da Carlo Borbone Farnese nel 1733 (Udine, Biblioteca civica, pergamena).

Nato probabilmente a Udine nel 1686, era figlio del mercante Gregorio. Nel 1705 entrò a far parte della cappella musicale del duomo di Udine quale suonatore di violoncello, con uno stipendio annuo di 12 ducati; mantenne ininterrottamente l’incarico fino alla morte, avvenuta a Udine il 15 febbraio 1761. Una sua prima richiesta di aumento della paga nel 1709 rimase inesaudita, mentre nel 1721 il suo stipendio venne aumentato a 19 ducati e nel 1731 a 25 ducati. Nel 1736, su specifico interessamento del nuovo maestro di cappella Bartolomeo Cordans, gli fu richiesto di suonare anche il contrabbasso per sostenere il canto nelle messe a cappella «com’è la pratica universale in tali funzioni». La sua fama di strumentista ad arco giunse fino a Parma, come attesta una preziosa pergamena: l’A. si era guadagnato l’apprezzamento del principe Carlo Borbone Farnese, che nel 1733, dopo averlo ascoltato suonare il violoncello e il violone, gli aveva rilasciato una “patente di famigliarità”. Il musicista friulano viene definito «nostro virtuoso e servitore domestico», a testimonianza della frequentazione che l’A. deve aver avuto con la corte parmense. Anche il fratello Giovanni Alessio (1684-1758) era musicista: nel 1705, entrato a far parte della cappella del duomo udinese in qualità di violinista, vi rimase fino alla morte. La produzione di musica strumentale friulana in epoca settecentesca è estremamente esigua, rispetto alla preponderante mole di opere rivolte al genere sacro: F. A., autore di due sonate per violoncello e basso continuo conservate all’Archivio musicale capitolare di Cividale, rimane uno dei pochi compositori friulani dedicatosi al genere strumentale. ... leggi Il manoscritto delle due sonate per violoncello presenta nella parte solistica alcuni impegnativi passaggi, scritti nella tessitura acuta. L’accompagnamento ha poche numerazioni e si configura composto da semplici armonie. Risulta difficile accostare queste sonate per violoncello ad altre composizioni scritte da un «sig. Francesco Alessio»: si tratta di una raccolta di nove partite per quintetto di strumenti a fiato, conservata nella tedesca Fürstlich Fürstenberghische Hofbibliothek di Donaueschingen, e di due ouvertures e una sinfonia per 2 oboi, 2 corni e archi al Národní Muzeum di Praga. Queste composizioni, per gli organici e per la scrittura che presentano, vanno attribuite ad un autore vissuto nella seconda metà del Settecento. Va infine ricordata l’esistenza del compositore Francesco Alessi, maestro di cappella a Pisa nella seconda metà del XVII secolo.

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Bibliografia

Ms BCU, Principale, 2134/25; Archivio musicale capitolare di Cividale, Principale, sonate 36-37; ms Fürstlich Fürstenberghische Hofbibliothek di Donaueschingen, 1551; ms Národní Muzeum di Praga, XXXIV C 214, 215, 216.

VALE, Udine, 156, 162; L. NASSIMBENI - A. ZANINI, Giovanni Battista Tomadini (1738-1799). La vita e il catalogo delle opere, Udine, Pizzicato, 1999, 33; Patriarchi. Quindici secoli di civiltà fra l’Adriatico e l’Europa Centrale. Catalogo della mostra (Aquileia/Cividale, 3 luglio-10 dicembre 2000), a cura di S. TAVANO - G. BERGAMINI, Milano, Skira, 2000, 377-378; ZANINI, Cividale.

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