Figlio di Francesco e Veronica Rosacia, nacque nel 1651 a Udine dove fu battezzato il 12 dicembre. Il padre, originario di Gemona, nel 1650 si era trasferito a Udine in borgo Cussignacco ed aveva avuto cinque figli di cui Girolamo, romito mendicante, e Michele, sacerdote, che divenne cappellano e maestro delle cerimonie nel duomo di Udine nel 1689. N. sin dalla giovinezza dimostrò una propensione alle lettere e agli studi che nel 1666 lo portò ad iscriversi all’età di appena quindici anni, l’età minima consentita, all’Accademia degli Sventati dove ricoprì la funzione di segretario dal 1676 al 1705. Le condizioni economiche familiari non propriamente floride lo costrinsero a concorrere svariate volte per una borsa di studio istituita da Camillo Gorgo senza peraltro vincerla. Nel 1678 ottenne una borsa di studio, istituita nel 1593 dal patriarca Giovanni Grimani, destinata ogni sette anni alternativamente ad uno studente di Udine e ad uno di Cividale, che gli consentì di iscriversi presso l’Università di Padova con il sostegno di Giovanni Zabarella. Alla morte del padre, avvenuta nel 1679, divennero pesanti le difficoltà economiche per la famiglia; intervenne N. che si occupò dei famigliari e fornì di dote la sorella Gioseffa. Nel 1681, laureato, intraprese la sua lunga carriera di cancelliere durata quarantasei anni, fino alla dispensa dall’incarico nel 1728. Nel 1682 è menzionato nell’Index alphabeticus notariorum patriae Forum Iulii di Giovanni Battista della Porta anno nel quale divenne cancelliere del Maggior consiglio della città di Udine. La sua attività è documentata dai ventuno libri di atti che coprono il periodo dal 1682 al 1726; in queste fonti compaiono nomi di personaggi delle famiglie Deciani, Savorgnan, Florio, Beretta, della Porta, Colloredo, Sforza, e dei luogotenenti del tempo. ... leggi Ricoprì la carica di priore della camera notarile per ben tre volte, nel 1696, nel 1706 e nel 1722. Si sposò in tarda età, a cinquantotto anni, il 21 giugno del 1709 nella parrocchia del Redentore, con Maria Cimolina da Carpaccio, che era stata seconda moglie di Francesco Nonta, e accolse in casa il figliastro di lei, Filippo. Sua erede universale risultò essere Caterina, la nipote che aveva allevato dopo la morte della sorella Gioseffa. Morì a Udine il 6 gennaio 1731 e venne sepolto nella chiesa dei padri della Vigna. Al di là della carriera come giureconsulto, fu uno dei più fertili rimatori e cultori friulani di lettere, anche se la sua produzione, in prosa e in versi, è rimasta in gran parte inedita e risale almeno al 1668. Sue rime in italiano e latino si trovano nelle maggiori raccolte encomiastiche udinesi a cavallo tra Seicento e Settecento. Erano per lo più dedicate a provveditori generali, predicatori, patrizi veneti, nobili monacate, alcune encomiastiche per luogotenenti veneti del Friuli al termine del loro mandato. Tutto ciò testimonia ulteriormente come la carica di cancelliere del Maggior consiglio della città di Udine lo portasse ad intrattenere rapporti con influenti personaggi della società udinese. L’unica opera edita risale al periodo giovanile, si tratta delle Theses ex universa Aristotelis philosophia, ad mentem Scoti doct. subt. che aveva difeso nella chiesa di S. Francesco della Vigna a Udine e che furono pubblicate nel 1659. L’opera, divisa in otto capitoli (logica, fisica, mondo e cielo, generazione e corruzione, meteore, anima, metafisica, etica), presenta un’orazione iniziale dedicata a Giovanni Francesco Corbello ed è imperniata sulla ripresa del pensiero aristotelico in uno studioso come Duns Scoto. Alcuni suoi componimenti si trovano in Drappello di Cigni in Elicona ec. applaude alla partenza dell’ill. ed ecc. sig. Giovanni Tron, e in Orazione e componimenti poetici in lode di Gabriel Marcello edite a Udine nel 1678 e nel 1687. Tra i componimenti legati all’attività presso l’Accademia degli Sventati, alcuni sono compresi nella raccolta intitolata Compositioni di varii soggetti sopra le operationi gloriose dell’illustrissimo, & eccellentissimo signor Pietro Grimani luogotenente generale della Patria del Friuli e in Poesie al merito dell’illustrissimo, & eccellentissimo signor Zaccaria Valaresso, stampate a Udine nel 1668 e nel 1686. Come cancelliere del Maggior consiglio presenziò ad ogni sua riunione, ne redasse i verbali, fece pubblicare i proclami sulle decisioni di interesse pubblico. Tra i suoi compiti, inoltre, vi erano quelli di organizzare e mantenere le relazioni del luogotenente in carica con le altre personalità pubbliche del territorio e di preparare e assistere agli incontri di queste con il patriarca; tutto ciò è testimoniato e riportato nel Sommario di materie pubbliche, scritto strettamente legato alla sua attività; è la stesura, in ordine per lo più alfabetico, di un sommario di cerimoniali, regole e comportamenti da tenere in ogni occasione della vita pubblica. La maggior parte delle cronache copre un arco di tempo dal 1680 sino al 1730, anno precedente la sua morte, ma vi sono degli aggiornamenti postumi fino al 1769. È un testo di carattere erudito, volto al ritorno della tradizione e documento interessante di storia locale. Una raccolta di poesie italiane autografe dell’A. si trovano nel manoscritto 15 della Biblioteca civica udinese, il quale riunisce varie composizioni dal 1668 fino al 1731, cinque lettere e due copie di discorsi letti presso l’Accademia degli Sventati. Le lettere riflettono i rapporti e le amicizie e sono indirizzate a Francesco Beretta, Francesco Rosi, Nicolò Madrisio. Quest’ultimo nel 1704 avrebbe fondato la Colonia Giulia dell’Arcadia che avrebbe contato fra i primi diciotto membri lo stesso A.; la sua attività in seno alla società è testimoniata anche da una poesia all’interno delle Compositioni varie in lode dell’illustriss. & eccellentiss. signor Andrea Memmo […] raccolte […] dagli Arcadi della Colonia Giulia, stampate a Udine nel 1708.
ChiudiBibliografia
Mss BCU, Principale, 15; Ibid., 265; Ibid., 1128, 39; Ibid., 1303; Ibid., 2693; ms BCU, Joppi, 716.
N. ALOIJ, Theses ex universa Aristotelis philosophia, ad mentem Scoti doct. subt. quas publice defendet in eclesia s. Francisci a Vinea, Utini, Nicolaus Aloy, Udine, Schiratti, 1659; Oratione, e componimenti poetici in lode dell’illustriss. & eccellentiss. sig. Lazaro Foscarini […] raccolti, publicati, e dedicati a gl’illustrissimi signori Deputati della città d’Udine da Nicolò Aloij cancell. della medesima, a cura di N. ALOIJ, Udine, Murero, 1706. Componimenti di N. A. sparsi in raccolte dell’epoca: Poesie al merito dell’illustrissimo, & eccellentissimo signor Zaccaria Valaresso […] raccolte, e consacrate à s.e. da Servilio Treo, Udine, Schiratti, 1668; Il generalato di Palma dell’illustrissimo, & eccellentissimo sig. cavalier Girolamo Cornaro cantato da cigni d’Italia, Udine, Schiratti, 1676; Fiori poetici intrecciati da Bernardino Caimi, agli allori immortali dell’ill. ed ecc. Girolamo Grandenigo […], Udine, Schiratti, 1682; Drappello di Cigni in Elicona ec. applaude alla partenza dell’ill. ed ecc. sig. Giovanni Tron, Udine, Schiratti, 1678; Compositioni di varii soggetti sopra le operationi gloriose dell’illustrissimo, & eccellentissimo signor Pietro Grimani […]. raccolte dagli Accademici Sventati della città di Udine, Udine, Schiratti, 1686; Orazione e componimenti poetici in lode di Gabriel Marcello raccolti […] dal co. Giovanni Tacelli, a cura di G. TACELLI, Udine, Schiratti, 1687; Raccolta di componimenti poetici, fatti in lode di Vittorio Migliori […], Udine, Schiratti, 1694; Compositioni varie in lode dell’illustriss. ... leggi & eccellentiss. signor Andrea Memmo […] raccolte […] dagli Arcadi della Colonia Giulia, Udine, Murero, 1708; Orazione, ed altre composizioni in lode di s. e. il signor Polo Donado […], Udine, Murero, 1709; Marte in Parnasso ch’intesse alori al merito dell’illustriss. ed eccellentiss. signor Francesco Soranzo […] dedicato all’immortal merito dell’illustrissimo […] Carlo Contarini procurator dignissimo di S. Marco dal govern. Girolamo Bonagiunta, Treviso, Pianta, 1710; Tributo d’applauso al merito dell’illustrissimo & eccellentissimo sig. Giovanni Sagredo luogotenete generale della Patria del Friuli […]. dal co. Gio. Alfonso Antonini, a cura di G.A. ANTONINI, Udine, Gallici, 1718; Orazione, ed altri componimenti d’applauso, nella partenza dell’ill. ed ecc. sig. Alvise Renier […] dedicati alla med. ecc. dalli sig. fratelli Alpruni, Udine, Fongarino, 1723.
DBF, 18; VALENTINELLI, Bibliografia, 334, 353, 357, 362, 370, 372, 373, 375, 378, 380, 1990, 1993, 3186, 3391; MAZZATINTI, Inventari, III, 193; SOMEDA DE MARCO P., Notariato, 126; G.E. FERRARI, Profili bio-bibliografici di alcuni personaggi friulani, «Ce fastu?», 36 (1960), 160-161; F. CANNELLA, Un oscuro poeta udinese fra Sei e Settecento: Niccolò Aloi, t.l., Università degli studi di Udine, Facoltà di Lettere e filosofia, a.a. 1990-1991.
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