Nato a Forlì nel 1845, nel 1866 si trasferì dalla Romagna a Gorizia, perché contrario allo Stato sabaudo. Ordinato sacerdote nel 1868, assurse al rango di docente di teologia morale al Seminario centrale di Gorizia e di vicario del duomo. Nell’epoca postrisorgimentale, in cui la Chiesa si considerava la “fortezza assediata” dal secolarismo e dalla modernità, il teologo A. avvertì acutamente l’esigenza di lavorare nel contesto sociale per sensibilizzare e aggregare politicamente i cattolici. Promosse, insieme con Eugenio Valussi e con l’avvocato Carlo Doljac, il Circolo cattolico italo-sloveno (1870); nel 1871 fu il fondatore e primo direttore de «Il Goriziano», il foglio che nel 1873 si trasformò ne «L’eco del Litorale» diventando in breve il principale quotidiano cattolico in lingua italiana della contea di Gorizia e Gradisca fino al 1918, con maggiore influenza sul mondo rurale, ma diffuso anche nel contiguo Litorale austriaco (Adriatisches Küstenland). Nello stesso anno 1873 si dovette all’iniziativa di A. l’apertura della tipografia Ilariana e del Gabinetto di lettura. Per influire positivamente sulla realtà giovanile fondò un ricreatorio festivo in via Rabatta, offrendo il suo appoggio a due sacerdoti che in seguito si impegnarono a fondo nella difesa dei diritti sociali dei contadini friulani: Adamo Zanetti e Luigi Faidutti. A. visse in prima persona l’epoca di mutamento della chiesa goriziana in seguito all’insediamento nella cattedra arcivescovile di Andrea Gollmayr. Senza essere un innovatore, il nuovo presule unì alla lotta contro la secolarizzazione il sostegno all’istruzione e al progresso economico. ... leggi Il varo del nuovo piano di studi del Seminario teologico nel 1857 e la progressiva sostituzione dei docenti formatisi nel clima culturale del giuseppinismo, contribuirono a formare la nuova classe dirigente ecclesiastica nella contea di Gorizia. Collaboratore del «Folium periodicum Archidioceseos Goritiensis», monsignor A. condivise la politica di rispetto pastorale del plurilinguismo nella diocesi caratterizzata dalla compresenza di tedesco, sloveno, italiano e friulano. Sostenitore appassionato dell’opera salesiana, scrisse a Giovanni Bosco e poi al successore Michele Rua ed ebbe la soddisfazione di vedere arrivare a Gorizia i primi tre salesiani il 15 ottobre del 1895. Sulle pagine dell’«eco del Litorale» monsignor A. sostenne la posizione lealista verso il governo absburgico e l’ideale della convivenza fra le diverse nazionalità, nella consapevolezza del profondo nesso storico che legava Gorizia all’Austria. In questa visione «L’eco del Litorale» si contrappose dapprima all’«Isonzo» di Enrico Jurettig (1871-1881), poi al «Corriere di Gorizia» di Carolina Luzzatto, fogli ispirati dai liberal-nazionali italiani. Ammesso nella Compagnia di Gesù, per speciale concessione papale nel 1906, abbandonò Gorizia all’età di sessantuno anni per Venezia, dove si spense dopo lunga malattia nel novembre 1910.
ChiudiBibliografia
AAG, Catalogum sacerdotum Archidioceseos Goritiensis ab anno 1903, A/n. 4.
Elogio funebre di sua a.r. monsignor Andrea Gollmayr principe vescovo di Gorizia, detto dal prof. sac. Domenico Alpi il 20 marzo 1883, Gorizia, Tip. Ilariana, 1883; Per l’inaugurazione della facciata del Duomo di Cormons il 26 luglio 1896. Parole dette dal Rev. Prof. Domenico Alpi, Gorizia, Tip. Ilariana, 1896.
C. MEDEOT, Panorama politico e Piattaforma sociale, in ID., Secolo I. Dalla fine dell’800 al 1918, Gorizia, Casse rurali ed artigiane della contea di Gorizia, 1981, 29-34: 30; 35-40: 35; N. AGOSTINETTI, Gli ultimi anni di vita di Monsignor Alpi, «Nuova Iniziativa Isontina», n.s., 1 (1990), 33-34; L. FERRARI, Gorizia ottocentesca, fallimento del progetto della Nizza austriaca, in Friuli-Venezia Giulia, I, 318, 336; ID., I primi anni della carriera di Anton Mahnič, in L’arcidiocesi di Gorizia/Goriška Nadškofija/Die Erzdiözese von Görz 1751-1918. Atti del convegno (Gorizia, 29 novembre-1° dicembre 2001), a cura di J. VETRIH, Gorizia/Udine, ISSR/Forum, 2002, 359-369: 364; T. SIMČIČ, Andrea Gollmayr arcivescovo di Gorizia, ibid., 267-285: 269; M. KRAMER, Un frammento di vita locale attraverso il diario di Johannes Nepomucenus Hrast, ibid., 323-329: 324; L. TAVANO, Il «Folium» dell’arcidiocesi di Gorizia, ibid., 467-471: 469.
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