Nacque a San Vito il 16 settembre 1714 da Prospero e Lucrezia Sbruglio. Era fratello di Antonio, della Congregazione dei padri dell’oratorio a Udine. Completata la formazione nel collegio sanvitese di Anton Lazzaro Moro, studiò legge all’Università di Padova. Rientrato a San Vito, divenne sacerdote. Fu vicario generale dell’abbazia di Sesto al Reghena su incarico del cardinale Girolamo Colonna. Profondo conoscitore delle lingue antiche e moderne, si interessò dei più disparati argomenti. Il suo primo lavoro biografico, datato da Roma nel 1742, era indirizzato a Rinaldo de Renaldis, suo compagno di studi presso il collegio sanvitese del Moro: si trattava delle Memorie intorno alla vita di Antonio Altano conte di Salvarolo, con un saggio delle rime di lui, stampato nel 1752 nella «Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici» curata da Angelo Calogerà. Fonte per il suo lavoro sul poeta di famiglia, vissuto nel Cinquecento, furono i manoscritti conservati da Apostolo Zeno, presso il quale ebbe modo di consultarli. Seguirono, nella medesima rivista, altri lavori biografici: le Memorie intorno alla vita ed all’opere dell’insigne pittore Pomponio Amalteo (1753) dedicate al marchese Pompeo Frangipani e le Memorie intorno alla vita ed all’opere di Giulio Camillo Delminio (1755), quest’ultime dedicate all’arciprete di Gemona Giuseppe Bini. A Venezia, nel 1757, uscirono le sue Memorie intorno alla vita di monsignor Minuccio Minucci arcivescovo di Zara. Con un altro gruppo di studi, si occupò di argomenti storico-ecclesiastici: a Padova, nel 1749, con prefazione di Anton Lazzaro Moro, pubblicò la Lettera al molto rev. ... leggi padre Filippo da Verona cappuccino, contenente la spiegazione di un celebre battesimale geroglifico, ed alcuni inediti documenti sopra le cerimonie del battesimo (riedita in latino nel 1753 dai Remondini); nel 1751 nella Raccolta calogeriana In quoddam altare portatile epistolaris dissertatio; nel 1753 a Venezia, per i Remondini, De calendariis in genere, et speciatim de calendario ecclesiastico dissertatio, cui adnectuntur complura pervetusta hagiologia nunc primum edita, atque illustrata, index martyrologicus, nec non tres epistolicae dissertationes alia sacra monumenta exornantes, iter, baptisimale. Nel 1760 l’A. intervenne all’Accademia di Udine con una lettura Della somiglianza che passa tra il regno vegetabile, ed il regno animale, e de’ vantaggi, che da quel regno a questo si apportano. Nel febbraio dello stesso anno l’A. inviò il lavoro di «fisica» al Moro, suo anziano maestro, allora pievano di Corbolone, affinché lo leggesse e correggesse prima di avviarlo alla stampa. Il 23 luglio 1760, il Moro lo restituì con alcune correzioni e suggerimenti, rilevando anche che la pubblicazione nella Raccolta calogeriana sarebbe stata «quasi una sepoltura» per il bel ragionamento. Fu pubblicato quindi a Venezia, apparve nel 1763 e poi riedito nel 1771 nella «Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici». Grazie anche all’aiuto del suo antico maestro formò una scelta biblioteca che alla sua morte, avvenuta il 28 dicembre 1767, il fratello Giuseppe organizzò in una libreria appositamente realizzata e conservata nel palazzo di famiglia a San Vito. Postume uscirono diverse altre sue opere, tutte accolte nella «Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici». Sempre nel 1771 fu stampato il dialogo cinquecentesco di Girolamo Cesarino, Dell’origine del castello di S. Vito, con la descrizione di tutte le cose segnalate che vi sono; arricchito di varie annotazioni, e di una epistolare dissertazione, curato e annotato dall’A. già nel 1745, primo saggio storico dedicato alla Terra e al Castello di San Vito, dal quale l’A. trasse anche molte delle notizie pubblicate nelle biografie di Pomponio Amalteo, di Antonio Altan, di Giulio Camillo Delminio. Seguirono il Saggio dell’antica storia civile, ecclesiastica, letteraria, delle arti e del commercio della provincia del Friuli in due ragionamenti (1772), una storia del Friuli dalla fondazione di Aquileia alla sua distruzione, il “ragionamento” Del vario stato della pittura in Friuli, dalla caduta del Romano impero fino a’ tempi nostri (1772), e infine le Osservazioni in sulla voce breviarum che serve di nome a’ nostri ecclesistici officj (1773), datato 30 novembre 1750 e indirizzato al solito Anton Lazzaro Moro. All’A. si deve l’avvio della critica d’arte in Friuli, con i lavori sull’Amalteo e sulla pittura, considerati i primi tentativi di dare organica sistemazione alla materia. Editi immediatamente dopo la soppressione del patriarcato di Aquileia, i due studi testimoniano della riflessione culturale locale e costituiscono il momento in cui si comincia a delineare una fortuna critica della pittura friulana separata da quella veneta. E in quest’opera di rivendicazione dell’autonoma capacità artistica l’A. rimase ancorato agli storici confini del patriarcato, tanto da ricomprendere nella schiera degli artisti friulani anche il Tiziano, nativo del Cadore patriarcale, «porzione dell’Alto Friuli». Con i suoi lavori, l’A. intendeva porre rimedio alla carenza di fonti storiografiche dedicate all’arte friulana e, quindi, recuperare dall’oblio gli artisti per costruire su di loro, e attorno a loro, una tradizione culturale in grado di qualificare un’intera regione. Il saggio dedicato all’Amalteo gli consentì di valorizzare l’artista vissuto a lungo a San Vito, liberandolo dallo stretto rapporto di dipendenza da Giovanni Antonio Pordenone, suo maestro. Di ben altro tenore il “ragionamento” Del vario stato, che rappresenta la prima storia della pittura friulana dall’alto medioevo alla metà del Settecento, nella quale sono rintracciabili influssi neoclassici, rivelatori della conoscenza delle opere di Winckelmann, citazioni dell’Enciclopédie di Diderot e d’Alembert e, soprattutto, l’esempio della Verona illustrata, pubblicata da Scipione Maffei nel 1732.
ChiudiBibliografia
F. ALTAN, Memorie intorno alla vita di Antonio Altano […] con un saggio delle rime di lui, Venezia, Zane, 1752 (Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. CALOGERÀ, 47); ID., Memorie intorno alla vita ed all’opere dell’insigne pittore Pomponio Amalteo, Venezia, Zane, 1753 (Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, a cura di A. CALOGERÀ, 48); ID., Memorie intorno alla vita ed all’opere di Giulio Camillo Delminio, Venezia, Zane, 1755 (Nuova raccolta d’opuscoli, 1), 239-288; ID., Memorie intorno alla vita di monsignor Minuccio Minucci arcivescovo di Zara, Venezia, Pasquali, 1757; ID., Lettera […] contenente la spiegazione di un celebre battesimale geroglifico […], Padova, Manfrè, 1749 (= Padova, Remondini, 1753); ID., In quoddam altare portatile epistolaris dissertatio, Venezia, Zane, 1751 (Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici a cura di A. CALOGERÀ, 46); ID., De calendariis in genere, et speciatim de calendario ecclesiastico dissertatio […], Venezia, Remondini, 1753; ID., Della somiglianza che passa tra il regno vegetabile, ed il regno animale […], Venezia, Fenzo, 1763; ID., Saggio dell’antica storia civile, ecclesiastica, letteraria, delle arti e del commercio della provincia del Friuli […], Venezia, Zane, 1772 (Nuova raccolta d’opuscoli, 22); ID., Del vario stato della pittura in Friuli […], Venezia, Zane, 1772 (Nuova raccolta d’opuscoli, 23); G. CESARINO, Dell’origine del castello di S. Vito, con la descrizione di tutte le cose segnalate che vi sono; arricchito di varie annotazioni […] del sig. ab. Federigo Altan, Venezia, Zane, 1771 (Nuova raccolta d’opuscoli, 21).
MARCHETTI, Friuli, 938; A. ALTAN, Memorie storiche della Terra di Sanvito al Tagliamento, Venezia, Picotti, 1832, 62-63; DI MANZANO, Cenni, 13-14; R. ZOTTI, S. Vito nella storia. ... leggi Uomini e famiglie notabili, Sacile, Tipografia editrice sacilese, 1926, 26-27; G.E. FERRARI, Profili bio-bibliografici di alcuni personaggi friulani, «Ce fastu?», 36 (1960), 166; P.G. SCLIPPA, Addenda al carteggio di Anton Lazzaro Moro: dieci lettere inedite a Federico Altan, in Memor fui dierum antiquorum, studi in memoria di Luigi De Biasio, a cura di P.C. IOLY ZORATTINI - A.M. CAPRONI, Udine, Campanotto, 1995, 327-336; P.G. SCLIPPA, La biblioteca Altan, in Nel Friuli del Settecento: biblioteche, accademie e libri, a cura di U. ROZZO, 2, Tavagnacco, AGF, 1996, 23-27; P. PASTRES, Federico Altan e la nascita della critica d’arte in Friuli, in Arte, storia, cultura e musica in Friuli nell’età del Tiepolo. Atti del convegno internazionale di studi (Udine, 19-20 dicembre 1996), a cura di C. FURLAN - G. PAVANELLO, Udine, Forum, 1998, 139-145.
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