Nato nella provincia di Valencia da una nobile famiglia spagnola, abbandonò la patria forse per cause di natura politica. Si stabilì a Gorizia e qui sposò, nel 1749, Lucrezia Paolina, figlia di Gasparo Strassoldo. Investì gran parte delle sue sostanze in opere di beneficenza per l’infanzia abbandonata. Con testamento redatto nel 1753, e presumibilmente stampato a Gorizia nel 1759, vincolò centomila fiorini alla fondazione di una casa di ricovero per gli orfani delle famiglie povere della contea di Gorizia, che lì avrebbero dovuto ricevere un’istruzione ed essere avviati ad un mestiere. Il disegno dell’edificio fu fatto eseguire dallo stesso A. che tuttavia morì nel 1753, prima cioè della realizzazione e inaugurazione dell’istituto avvenuta nel 1758. Qualche anno dopo il governo di Vienna, contrario sembra al fatto che la lingua d’uso nell’istituto fosse quella italiana, tentò di far assorbire la fondazione dall’orfanotrofio di Klagenfurt istituito da Maria Teresa, ma trovò la ferma opposizione del capitano circolare Francesco Adamo di Lamberg che, invece, rivendicava i diritti di Gorizia sulla base delle clausole del lascito testamentario. Nel 1777 tutti i piccoli ospedali della contea che versavano in cattive condizioni economiche, unitamente alle fondazioni, furono incorporati nel Fondo generale dei poveri e riuniti nell’edificio che l’Alvarez aveva fatto costruire per gli orfani goriziani. A partire dal 1782, pertanto, il palazzo Alvarez incominciò ad accogliere, oltre agli orfani, anche gli ammalati e gli infermi di ambo i sessi e nel 1785, con dispaccio dell’imperatore Giuseppe II, fu assegnato all’ordine dei Fatebenefratelli. Questi ultimi presero possesso del palazzo nel 1786. Attualmente il palazzo Alvarez è centro polifunzionale della sede staccata dell’Università di Udine.
Bibliografia
DBF, 22; G. LE LIÈVRE, Casa nostra. Storia antica e cronaca moderna, Udine, Del Bianco, 1900; COSSAR, Storia dell’arte, 118, 141, 194; J. PISANI, Toponomastica cittadina, «Bollettino di statistica del Comune di Gorizia», (maggio 1960), 5-22; B. GREGORIG, La medicina e la farmacia nel ’700 a Gorizia, in Maria Teresa, 152-158; FORMENTINI, Contea di Gorizia, 83; GROSSI, Annali della tipografia, 6-7.
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