A. è segnalato nell’amministrazione della comunità di Udine nel 1297 come tecnico che si occupò di un pozzo ai piedi del colle del castello, presso la casa di Cono, in seguito divenuta proprietà dei Filittini, nell’ultimo tratto della via Sottomonte. Tale pozzo si aggiungeva agli altri quattro pubblici dislocati in quel tempo in punti diversi della città, rispettivamente in Mercatonuovo, in piazzetta S. Giovanni, in piazza S. Cristoforo e l’ultimo in via Cisis. A. guidava un gruppo di almeno cinque manovali, come risulta dal compenso pagatogli il 9 luglio, quando si conteggiarono perfino il prezzo delle candele, necessarie per illuminare quei 35 passi del pozzo sotto il livello del suolo, e quello del vino per la compagnia.
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