Le notizie biografiche sino ad oggi riportate dai dizionari musicali intorno a questo frate eremitano, organista, liutista e compilatore di antologie musicali, sono scarsissime e poco attendibili. Non si sa quando sia nato né quando sia morto; neppure è certo il luogo della nascita che, nonostante egli si firmi nei frontespizi delle sue opere edite «Cornelio Antonelli da Rimino, detto il Turturino», dovrebbe essere stato piuttosto Cesena; spingono in questa direzione un passo della dedicatoria del Primo libro delle napolitane (1570) ove si legge «alla patria mia di Cesena» e alcuni documenti notarili friulani che lo registrano come cesenate. Frate A. giunse a Valvasone nel 1571 in qualità di organista del duomo (di cui fu per qualche tempo anche amministratore) e musicista dei conti Valvason, dopo aver dato alle stampe due antologie, l’una di intavolature per liuto (Il primo libro delle napolitane ariose da cantare et sonare nel leuto, Venezia, Girolamo Scotto, 1570), e l’altra di madrigali a cinque voci (I dolci frutti, primo libro de vaghi et dilettevoli madrigali, Venezia, Girolamo Scotto, 1570), indirizzate entrambe al dottor e cavalier Gasparo Pignatta di Ravenna rettore di Cesena e contenenti rispettivamente composizioni di A. Perugino, M. Fiorentino, G. Domenico da Nola, M.A. Mazzone, G.L. dell’Arpa, G.L. Primavera, M. Troiano, la prima; P. Animuccia, G. Contino, B. Donato, A. Gabrieli, A. Haville, P. Isnardi, O. di Lasso, G. Martinengo, C. Merulo, D. Micheli, A. Padovano, G.P. da Palestrina, F.B. Perissone, C. Porta, B. Spontone, A. Striggio, H. Vidue, G. de Wert, G. Zarlino, la seconda. In quest’ultima raccolta spicca una canzone adespota, Questo sì ch’è felice e lieto giorno, di undici stanze con commiato, posta in musica da altrettanti compositori, evidentemente su richiesta dell’A., la quale nei primi versi sembra commemorare una non meglio specificata vittoria militare veneziana, ma nelle stanze centrali glorifica le virtù di Margherita, figlia dell’imperatore Carlo V, duchessa di Parma e reggente dei Paesi Bassi. L’A. si fermò a Valvasone almeno fino alla fine di maggio del 1577, dopo di che se ne perdono nuovamente le tracce. Astengo si chiede se non sia stato maestro di cappella a S. Stefano di Venezia.
Bibliografia
EITNER Q, I, 171; SCHMIDL DS, 34; BROWN I, 250-251, 1570/5; J.A. BERNSTEIN, Music printing in Renaissance Venice. The Scotto Press (1539-1572), New York-Oxford, Oxford University Press, 1998, 828-830, no 357; 839-841, no 363. S. L. ASTENGO, Musici agostiniani anteriori al sec. XIX, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1929, 17; F. COLUSSI, Vita musicale a Valvasone nel secolo di Erasmo, in Erasmo di Valvasone (1528-1593) e il suo tempo. Atti della giornata di studio (Valvasone, 6 novembre 1993), a cura di F. COLUSSI, Valvasone/Pordenone, Circolo culturale Erasmo di Valvason/Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1996, 145-193: 142, 152-154, 160, 179, 180, 181, 182, 183, 217, 220, 223; A. GORI, I Dolci Frutti. Primo libro de vaghi et dilettevoli madrigali […], Venezia 1570. Raccolti dal Rev. P. F. Cornelio Antonelli detto il Turturino, t.l., Università degli studi di Udine, Facoltà di Lettere e filosofia, a.a. 2001-2002.
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