Nacque a Padova l’11 febbraio 1892 da Andrea ed Emilia De Portis. Crebbe in una famiglia benestante e si sposò nel 1909 con la cantante d’opera padovana Eleonora Dalla Riva. Fu da sempre appassionato di fotografia; nel 1908 il quotidiano locale «Il Veneto» informava che sue immagini a colori, realizzate con la tecnica dell’autochrome, erano esposte nella vetrina dell’ottico padovano Cavignani in via Roma. Il recente ritrovamento di due cartes-de-visite con il marchio tipografico «U. Antonelli Padova» conferma gli esordi padovani, anche se non risulta al momento che A. fosse titolare di uno studio fotografico. Dopo la laurea in chimica e farmacia nell’Ateneo patavino, A. trascorse un breve periodo a Valle di Cadore dove si dedicò alla fotografia con il collega farmacista Arnaldo Marchetti, come testimonia il marchio «Antonelli e Marchetti Valle di Cadore» reperito su alcune immagini. Nel 1909 si trasferì a Socchieve, sempre impegnato come farmacista e fotografo dilettante. L’anno successivo, il fascicolo pubblicato dall’Istituto italiano d’arti grafiche di Bergamo, in occasione dell’inaugurazione della linea ferroviaria Carnia-Villa Santina, fu corredato da un’ottantina di sue fotografie che non si limitavano a documentare le stazioni e le infrastrutture ferroviarie gestite dalla Società veneta per la costruzione ed esercizio di ferrovie, ma presentavano anche paesaggi e scorci carnici con evidenti finalità turistiche, insieme con le sue celebri modelle in costume tradizionale, tema che, nei due decenni successivi, sarebbe stato ripreso anche da altri autori. Nel 1912 A. trasferì la farmacia ad Enemonzo, dove avviò uno studio fotografico molto frequentato, soprattutto nei giorni festivi, da clienti provenienti da tutta la Carnia, attratti dalla sua abilità nella realizzazione di ritratti. ... leggi A. pose sempre una particolare attenzione alle riprese: curava in ogni minimo particolare l’inquadratura, sia che si trovasse nel suo studio, sia che allestisse improvvisati set in esterno. Altrettanta perfezione esigeva, da se stesso e dalle poche collaboratrici, in camera oscura e nel corso dello operazioni di ritocco che veniva praticato con grande precisione. Si occupò anche di servizi fotografici su commissione, sia nel settore delle infrastrutture, come nel caso della costruzione della strada per Sauris, sia in quello industriale, per conto della Solari di Pesariis, o commerciale, per la Cooperativa carnica di consumo, in occasione del ventesimo anniversario della sua fondazione, nel 1922. Sempre negli anni Venti ottenne due importanti riconoscimenti alle Esposizioni internazionali di arte fotografica svoltesi a Torino nel 1923 e a Monza nel 1925. Sono note le sue immagini, apparse sulla rivista «La Panarie» e nella serie di cartoline pubblicate dal fotografo editore Carlo Pignat con il titolo Paesaggi e Costumi del Friuli nella seconda metà degli anni Trenta, che raffigurano una Carnia arcadica. Ma la vera passione di A. era il paesaggio montano che fotografava nei momenti liberi dal lavoro cogliendone sia gli aspetti naturalistici che quelli antropici. Morì ad Enemonzo il 16 maggio 1949. L’attività dello studio fotografico proseguì sino al 1963, con la direzione della figlia Paolina.
ChiudiBibliografia
DBF, 29; La Carnia di Antonelli. Ideologia e realtà, a cura di R. CACITTI - M. LEPRE - S. MARINI, s.l., Centro editoriale friulano, 1980; D. CADORESI, Umberto Antonelli, Udine, Ribis, 1991; BROCCHETTO, Fotografi, 42-43, 134-135, 187-188; S. M. VILLOTTA, Il fotografo Umberto Antonelli (1882-1949), t.l., Università degli studi di Udine, a.a. 2006-2007.
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