Tra tutti coloro i quali dal Friuli emigrarono in Romania, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento, rilevante si dimostra la figura di A., architetto di origini maianesi che svolse attività prevalente a Bucarest. Dando prova di apprezzabili capacità tecniche, progettuali e di pubblicista, si manifestò, a partire dagli anni Venti del Novecento, come un singolare interprete dell’architettura moderna romena. Nacque a Bucarest il 16 giugno 1892 da Silvio (Maiano, 1861 – Beiuş, 1952) e Ida Midena (Maiano, 1865 – Bucarest, 1909), coniugi entrambi nativi di borgo Susans. Il padre, costruttore ed impresario edile, era emigrato in Romania in forma stagionale a partire dal 1881. Più tardi, la famiglia Asquini si trasferì stabilmente nella capitale romena. Dopo aver trascorso parte dell’infanzia a Maiano e compiuti due anni di scuola elementare a San Daniele del Friuli, A. ottenne il baccalaureato presso il Liceo Sf. Iosif di Bucarest e svolse gli studi universitari presso il Politecnico di Hildburghausen (Turingia), conseguendo il diploma di laurea in architettura nel 1913. Nel corso degli anni Dieci romenizzò il nome di battesimo con il “nom de plume” di Victor, avviando la richiesta di cittadinanza romena (acquisita nel 1927). Dopo un breve periodo di lavoro svolto presso la direzione delle Costruzioni militari del Ministero della guerra, dall’inizio degli anni Venti diede corso alla libera attività di architetto. Tenacemente ancorato alla professione, in un contesto particolarmente competitivo, faticò non poco ad affermarsi anche a causa di una paraplegia invalidante che, a partire dal 1923, ne limitò la mobilità. Alla progettazione alternò un’intensa attività di pubblicista. A. si distinse in particolare nella disamina delle nuove tecnologie e tecniche edilizie, nelle problematiche connesse con l’organizzazione di cantiere e dei metodi di esecuzione dei manufatti, nell’analisi dei prezzi unitari e nella contabilità dei lavori. ... leggi Contemporaneamente riuscì ad affermarsi anche nella realizzazione di svariati interventi edilizi a prevalente destinazione residenziale. Tra il 1922 e il 1924, svolsero il praticantato come tirocinanti presso il suo studio il cugino Ermes Midena e Cesare Scoccimarro, architetti che più tardi si sarebbero palesati in Friuli come tra i principali protagonisti del razionalismo italiano. Gli interventi edilizi realizzati da A. caratterizzano in maniera puntiforme la capitale Bucarest e manifestano un certo legame con l’art déco e lo stile mediterraneo, con moderate concessioni al moderno. Residenze singole, ville e palazzine multipiano con appartamenti: sono questi i suoi interventi edilizi, sempre affrontati con misurato eclettismo, cautamente rivolti al recupero dei valori tradizionali dell’abitare. Tra le costruzioni realizzate a Bucarest si ricordano casa Rossi (demolita) e la palazzina Tabacu, entrambe completate nel periodo 1932-1933. Seguirono altri progetti, riconoscibili per le loro peculiarità fatte di accentuazione di ingressi, aggetti, logge e balconi e il cui compimento sarebbe stato evidente nella residenza Apostolescu (1937-1938), nella proprietà Stanciulescu e nella villa Enculescu (entrambe realizzate tra il 1939 e il 1940) ed infine nella palazzina Ioan Pomojescu sita in strada Cut¸itul de Argint (1941-1942). Le costruzioni a lui attribuite si caratterizzano per le accurate e funzionali soluzioni formali, ove il richiamo a semplici elementi geometrici è combinato a motivi art déco. Dalla metà degli anni Venti, come molti altri colleghi, anche A. affiancò alla progettazione una rimarchevole attività pubblicistica. Il suo contributo al dibattito disciplinare tese a prediligere l’analisi dell’evoluzione delle tecniche e delle tecnologie edilizie e gli aspetti legati all’architettura tecnica, alla contabilità di cantiere e alla direzione dei lavori. Nel periodo interbellico A. collaborò in modo continuativo con le principali riviste e periodici di settore. Tra queste si ricordano «Căminul» [La Casa], «Arhitectura» [Architettura], «Oraşul Săptămănal» [Città Settimanale], «Buletinul Sindicatului Intreprinzătorilor de Lucrări Publiceş i Particulare – SILPP» [Bollettino del Sindacato degli Imprenditori di Lavori Pubblici e Privati – SILPP], «Cimentş i beton» [Cemento e calcestruzzo]. La particolare attitudine di A. per l’analisi delle questioni attinenti le costruzioni edilizie e il cantiere lo portarono ben presto a dedicarsi con degni riscontri alla realizzazione di dettagliate pubblicazioni di carattere manualistico, alcune delle quali considerate ancor oggi d’attualità. Lo sviluppo di questa vocazione ebbe inizio attorno al 1925 con la pubblicazione della prima edizione del Dosar-Deviz [Fascicolo-Preventivo], un elenco di voci di prezzi unitari utili per la stesura della contabilità di cantiere. Il fascicolo apparve in successive edizioni, rivedute e corrette, tra le quali la più esaustiva venne realizzata nel 1947. Contemporaneamente alla pubblicazione del Dosar-Deviz, diede alle stampe la prima edizione del prontuario denominato Directive în întreprinderi de construcţii şi analize de preţuri unitare [Direttive nelle imprese di costruzioni e analisi dei prezzi unitari], che nelle successive ampliate edizioni assunse la titolazione Directive în construcii şi analize de preţuri unitare pentru architecţi, ingineri, constructori şi intreprinderi technice [Direttive nelle costruzioni e analisi dei prezzi unitari per architetti, ingegneri e imprenditori tecnici – 1927] e Tehnica în construcţie. Principii de organizzare. Biurou-Şantier. Metode de lucru. Analize de preţuri [Tecnica nelle costruzioni. Principi di organizzazione. Ufficio-Cantiere. Metodi di lavoro. Analisi dei prezzi – 1934]. L’evoluzione del medesimo manuale assunse forma compiuta nel 1938 con la pubblicazione di un esaustivo prontuario dal titolo Indicator tehnic în construcţii. Date tehnice, organizarea lucrărilor, metode de lucru, analize de preţuri [Indicatore tecnico nelle costruzioni. Dati tecnici, organizzazione dei lavori, metodi di lavoro, analisi dei prezzi], a cui fecero seguito le edizioni del 1942, 1945, 1946 e 1947. La stesura definitiva del manuale, raggiunta con l’edizione del 1938, vide l’architetto di origine friulana collaborare con il noto ingegnere strutturista romeno Emil Prager (Bucarest, 1888 – ivi, 1985). L’Indicator tehnic în construcţii è ancor oggi ritenuto di stretta attualità in quanto contiene utili indicazioni sulle diverse modalità di costruzione, sulla qualità dei materiali da utilizzarsi nelle opere edilizie, tutte accompagnate da un’accurata analisi dei prezzi. In esso sono bilanciate le necessità della fase di progetto con i più svariati bisogni emergenti in fase di esecuzione, comprese oltre trecento voci di computo, utili per la stesura di preventivi di spesa e capitolati tecnici. Dopo il 1923 A. visse prevalentemente a Bucarest: coniugato con la bucarestina Elizabeta Ghenea (Bucarest, 1898 – ivi, 1982), medico presso la clinica universitaria della capitale, non ebbe figli. A partire dal 1949, trovò occupazione presso il settore tecnico del Ministero delle costruzioni. Per un decennio svolse attività di natura prevalentemente tecnica, continuando le proprie mansioni all’interno degli uffici ministeriali in qualità di direttore di servizio dell’Istituto di progettazione delle costruzioni della capitale (Institutul de Proectări Construcţii – IPC), struttura tecnica dipendente dal Ministero, almeno fino all’inizio del 1959, anno della quiescenza. Per i risultati raggiunti in quasi quarant’anni di attività, A. venne insignito, nel 1954 e nel 1966, della stella al merito della Repubblica di Romania. A. si spense nella capitale romena il 18 luglio 1969.
ChiudiBibliografia
V. ASQUINI, Directive în întreprinderi de construcţii şi analize de preţuri unitare, Bucureşti, Editura Cartea Românească, 1925; ID., Directive în construcţii şi analize de preuri unitare pentru architecţi, ingineri, constructori şi intreprinderi technice, Bucureşti, Editura Cartea Românească, 1927; ID., Tehnica în construcţie. Principii de organizzare. Biurou-Şantier. Metode de Lucru. Analize de preţuri, Bucureti, Editura Cartea Românească, 1934; ID., Indicator tehnic în construcţii. Date tehnice, organizarea lucrărilor, metode de lucru, analize de preţuri, Cu colaborarea ing. Emil Prager, Bucureşti, Editura Cartea Românească, 1938.
P. TOMASELLA, La presenza di architetti friulani in Romania tra le due Guerre Mondiali. Tracce per una ricerca, «Annuario dell’Istituto romeno di cultura e ricerca umanistica di Venezia», a cura di I.-A. POP - C. LUCA - F. CIURE - C.G. BĂDELIŢĂ, 8 (2006), 353-358; G. TABACU, Revista Arhitectura. Studiu monografic i indici 1906-1944, Bucureşti, Humanitas, 2008, 185, 188, 190-192, 204, 318-319, 322, 364-365, 404, 411-412; P. TOMASELLA, La nostalgia della casta bellezza. Victor Asquini architetto e le famiglie di Majano in Romania, Udine, Gaspari, 2010.
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