ASTEMIO GIOVANNI MARCO

ASTEMIO GIOVANNI MARCO (1400 - ?)

umanista

Immagine del soggetto

Dedica a Nicolò della Frattina inserita da Giovanni Marco Astemio nell'edizione veneziana del 1526 del Decameron di Giovanni Boccaccio.

G.M. A., meglio noto semplicemente come M. A., nacque in Friuli nell’ultimo quarto del Quattrocento. Nei documenti che ci sono rimasti l’A. si sottoscrive indifferentemente come Portusgruariensis o Valvisonensis, ma è probabile che fosse nativo di Valvasone e che talvolta usasse dirsi di Portogruaro per indicare un centro più noto rispetto alla piccola località in provincia di Pordenone. Nulla conosciamo della sua giovinezza, sappiamo soltanto che intorno al 1520 frequentò l’Università di Padova, dove conobbe e strinse amicizia con l’umanista tedesco Friedrich Nausea, con i padovani Lucio Paolo Rosello e Girolamo Vitali, con il professore di grammatica Bernardino Angelico Guarino da Cagli e con il friulano Francesco Moises. Negli stessi anni era attivo come consulente editoriale, presso l’officina tipografica veneziana di Gregorio De Gregori, occupandosi sia della messa a punto delle stampe (redigendo talvolta anche prefazioni o brevi poemi di presentazione o di encomio), sia dei rapporti con gli autori. In seguito l’A. sarebbe diventato uno dei più stretti collaboratori dell’editore veneziano Lorenzo Lorio da Portese, svolgendo un ruolo fondamentale di intermediazione fra questo editore e Friedrich Nausea, grazie al quale nel terzo decennio del XVI secolo giunsero nelle tipografie veneziane e vennero fatte ristampare a ritmo battente le edizioni basileesi di Erasmo da Rotterdam. Il primo documento che lega l’A. al mondo della stampa veneziana è una sua lettera inviata il 3 luglio 1522 da Portogruaro e indirizzata a Lucio Paolo Rosello; in essa l’A. ringraziava affettuosamente l’amico padovano per i libri che gli aveva inviato, informandolo che avrebbe provveduto a farli stampare al più presto. ... leggi Nella missiva viene ricordata anche una loro comune conoscenza, Bernardino Angelico Guarino da Cagli, definito «preceptor noster». Nel luglio 1523 l’A. curava per Gregorio De Gregori un’opera di Nausea, contenente gli In Iustiniani Paratitla e gli In titulum Pandectarum de regulis iuruis problemata, premettendovi un proprio componimento poetico di presentazione dell’opera; nella stessa edizione l’autore tedesco definiva l’A. «decus Patriaeque tuae et ornamentum ingens» e ricordava la loro profonda amicizia, i tempi trascorsi all’Ateneo patavino e i comuni professori: Anton Francesco Dottori e Marino Becichemo. Per le edizioni di Lorenzo Lorio l’A. compose tre dediche tutte premesse a opere di Erasmo. La prima precede il De conscribendis epistolis del 1524 (more veneto 1525) ed è indirizzata a Friedrich Nausea che viene caldamente ringraziato per aver messo a disposizione la sua copia di quest’opera erasmiana, rendendo possibile la realizzazione di una nuova edizione. Nel febbraio dello stesso anno l’A. sottoscrive la dedica dell’Auctarium selectarum indirizzata a Girolamo Vitali, uno degli amici padovani del Nausea; infine, nel novembre del 1525 si registra l’ultimo intervento dell’A. per l’editore di Portese: si tratta della dedica premessa ai Colloquia, indirizzata ancora una volta al Nausea a perenne ricordo della loro amicizia. Dell’A. rimangono anche tre lettere conservate nell’epistolario del Nausea e datate fra il 1523 e il 1525 e un’ultima dedica inserita nell’edizione del Decameron di Giovanni Boccaccio (Venezia, Nicolini da Sabbio, febbraio 1526) e indirizzata al nobile friulano Antonio della Frattina. Dopo questa data le notizie sull’A. si fanno più incerte: nell’opera intitolata Del tempio alla divina signora donna Giovanna d’Aragona (Venezia, Pietrasanta, 1554), compaiono alcuni endecasillabi e un epigramma firmati «Abstemius», ma non è chiaro se si tratti dello stesso personaggio, anche perché in quegli anni viveva ancora il sandanielese Giovan Pietro Astemio, poeta e letterato, insegnante di latino.

Chiudi

Bibliografia

ASV, Sant’Uffizio, Processi, 10/5: Lucio Paolo Rosello.

F. NAUSEA, Epistolarum miscellanearum ad Fridericum Nauseam Blancicampianum episcopum Viennensen etc. singularium personarum libri X, Basilea, Oporinus, 1550, 22-23, 26; G. MAZZUCHELLI, Gli scrittori d’Italia […], I/2, Brescia, Bossini, 1753, 1182; T. PESENTI, Le edizioni veneziane dell’umanista tedesco Friedrich Nausea (per gli annali tipografici di Gregorio De Gregori), in Viridarium floridum. Studi di storia veneta offerti dagli allievi a Paolo Sambin, a cura di M.C. BILLANOVICH - G. CRACCO - A. RIGON, Padova, Antenore, 1984, 307-314; B. RICHARDSON, An Editor of Vernacular Texts in Sixteenth-Century Venice: Lucio Paolo Rosello, in Books Production and Letters in the Western European Renassaince. Essays in Honour of Conor Fahy, edited by A.L. LEPSCHY - J. TOOK - D.E. RHODES, London, The Modern Humanities Research Association, 1986, 274; S. SEIDEL MENCHI, Erasmo in Italia 1520-1580, Torino, Bollati Boringhieri, 1990, 35-36; B. RICHARDSON, Print Culture in Renaissance Italy. The Editor and the Vernacular Text, 1470-1600, Cambridge, Cambridge University Press, 1994, 26, 61, 195, 208; A. QUONDAM, Il naso di Laura. Lingua e poesia lirica nella tradizione del classicismo, Modena, Panini, 1991, 132-135; M. BIANCO, Il ‘Tempio’ a Geronima Colonna d’Aragona ovvero la conferma di un archetipo, in I più vaghi e soavi fiori. Studi sulle antologie di lirica del Cinquecento, a cura di M. BIANCO - E. STRADA, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2001, 147-181.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *