Tra i pubblici periti agrimensori chiamati a inizi Seicento dai provveditori sopra i beni comunali a redigere “perticazioni e confinazioni” dei beni comuni presenti in Friuli, ed in particolar modo nelle ville adiacenti alla città di Udine, compare anche il nome del B., «pertegador pubblico» la cui attività è attestata fra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo. Il suo operato, affine a quello di altri pubblici periti come Ercole Peretti, Michiel e Alessandro Bonrizzo, tutti ugualmente impegnati nella stesura delle mappe confinarie per la risoluzione delle controversie fra varie comunità, si concentrò principalmente nelle zone di Paderno, Godia e Beivars dove, alla presenza di incaricati locali, come ci testimonia lo stesso B., «ho perticato li suoi beni comunali per loro possessi, come concambiati, alienati o usurpati da altri, il tutto elevato in disegno con venti e misure giusta la vera faccia del luogo come in quello al quale si abbia relatione con tutti li suoi confini». Il procedimento di perticazione attestato dal B., che prevedeva la consuetudine di procedere alla ricostruzione dei confini locali, in mancanza delle concessioni originali, sulla testimonianza di rappresentanti locali, se da un lato portava chiarezza nella delimitazione dei confini amministrativi, dall’altro generava a volte forti scontenti che spesso degeneravano in liti coinvolgenti interi villaggi e diverse generazioni.
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