BARNABA PIER ARRIGO

BARNABA PIER ARRIGO (1891 - 1967)

politico

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Il podestà di Udine Pier Arrigo Barnaba (Udine, Civici musei, Fototeca).

Nacque il 25 febbraio 1891 a Buia (Udine), da Barnaba e Giuseppina Alessio. La famiglia era nobile e si era particolarmente distinta per patriottismo durante il Risorgimento. Frequentò a Udine il collegio di Toppo Wassermann e nel 1912 conseguì la licenza in agrimensura presso l’Istituto tecnico Zanon. All’inizio del 1914 avrebbe voluto frequentare a Roma il corso per allievi ufficiali di complemento d’artiglieria, ma venne giudicato inabile, per presunti problemi cardiaci. Solo nel gennaio 1916 riuscì a ottenere la nomina a sottotenente degli Alpini, destinato al battaglione Val Fella in linea a Sella Rombon. Durante la ritirata di Caporetto, nel tentativo di rallentare l’avanzata austriaca, venne ferito a una mano. Ricoverato all’ospedale di Livorno, riuscì a recuperare l’uso dell’arto, mentre per il coraggio dimostrato gli venne concessa la medaglia di bronzo. Verso la fine della guerra venne inviato insieme a Ferruccio Nicoloso a Buia, oltre le linee nemiche, per acquisire informazioni: i loro furono tra i primi lanci con il paracadute effettuati in Italia. Nonostante nell’atterraggio si fosse leggermente ferito, riuscì, insieme con Nicoloso, a svolgere il suo compito, grazie all’appoggio della popolazione locale: per questa azione ottenne la medaglia d’oro. Dopo la guerra fu tra i soci fondatori della Società filologica friulana. Nel 1922 rimase gravemente ferito al volto in un incidente stradale, le cui conseguenze sarebbero state rimosse solo tre anni dopo con una delicata operazione chirurgica. A differenza di alcuni parenti, aderì al fascismo solo nel 1923, venendo nominato commissario prefettizio di Buia, nonché luogotenente della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN). L’anno successivo venne eletto deputato e nominato segretario amministrativo del Partito nazionale fascista (PNF). Nelle dispute che dividevano il fascismo friulano tra “transigenti” conservatori, di cui era leader Piero Pisenti, e “intransigenti” rivoluzionari-sindacalisti, B. si schierò con i secondi, soprattutto per un contrasto personale con Pisenti. ... leggi Nel giugno del 1926 si sposò a Roma con Maria Cristina Massa, da cui dopo un anno ebbe una figlia. Non ricandidato alla Camera nel 1929, tornò alla politica attiva nel 1933, quando divenne federale di Udine, grazie all’appoggio di Alberto Asquini. In questa veste promosse le colonie estive per bambini e le opere assistenziali, visitando le baracche di Sant’Osvaldo e cercando di fronteggiare la disoccupazione. Tuttavia dopo appena un anno fu costretto a lasciare, apparentemente per uno screzio con il prefetto Testa. Partecipò alla guerra d’Etiopia come volontario sul fronte somalo, ottenendo una medaglia d’argento. Fu podestà di Udine dal 15 dicembre 1937 al 12 maggio 1944: nel 1938 ricevette Mussolini in visita alla città, nel 1939 fece approvare il nuovo Piano regolatore. Dopo l’8 settembre, contrario all’occupazione tedesca, fornì documenti falsi ad ebrei e partigiani. Cessato nella carica di podestà, si trasferì prudentemente a Mel (Belluno), in casa della moglie Maria Foscolo, sposata in seconde nozze. Nel luglio 1944 venne arrestato e portato a Udine nel carcere di via Spalato, da cui però riuscì ad evadere grazie all’aiuto di amici. Dopo la guerra si candidò, senza essere eletto, alle elezioni politiche del 1953 per il Partito monarchico e aderì poi al MSI, per il quale negli anni Sessanta divenne consigliere comunale. Morì a Udine il 26 febbraio 1967.

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Bibliografia

Sulle circostanze in cui Barnaba lasciò la carica di federale, si veda l’Archivio IFSML, Friuli Anni Trenta, Situazione politica in Friuli, 5/58.
N.E. BARNABA, La famiglia Barnaba dei signori di Buja attraverso le guerre dell’indipendenza d’Italia, Udine, Tip. mutilati, 1923; M. DE FRAJA FRANGIPANE, Pier Arrigo Barnaba, Piacenza, Soc. Tip. Editoriale Porta, 1925; Il Segretario Federale di Udine alla Filologica, «Ce fastu?», 9/1-2 (1933), 55; Friulani in Africa Orientale, «La Panarie», 14/81 (1938), 178-180; P.A. BARNABA, Un lancio con paracadute nel 1918 in territorio invaso dal nemico, Udine, Tip. Editrice A. Pellegrini, 1966; T. TESSITORI, Storia del partito popolare in Friuli 1919-1925, Udine, AGF, 1972, 283-284; M. FABBRO, Fascismo e lotta politica in Friuli (1920-1926), Venezia, Marsilio, 1974, indice; RINALDI, Deputati 2, 143-149; F. SOLARI, L’armonia discutibile della Resistenza, Milano, La Pietra, 1979, 28-30; A. LEONARDUZZI, Il fascismo locale in Friuli, in La storiografia sul fascismo locale nell’Italia nordorientale, a cura di L. GANAPINI, Udine, IFSML, 1990, 34; M. LIRUSSI, Una nobile famiglia friulana: i Barnaba, Monfalcone, Agenzia libraria editrice, [1999]; A. M. VINCI, 1925-1943 Il regime fascista, in Friuli. Storia e società IV, 33 s.; U. PAVIOTTI, Udine sotto l’occupazione tedesca, a cura di T. SGUAZZERO, Udine, IFSML, 2009, 258 n.; P. NICOLOSO, Il nuovo volto “romano” di Udine nei progetti del regime. 1933-1940, in Regime fascista, nazione e periferie, a cura di A. M. VINCI, Udine, IFSML, 2010, 288 s.

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