Nacque a Dominisia di Clauzetto il 16 maggio 1839 da agiata famiglia, nipote del noto sacerdote Antonio Baschiera. Laureatosi in chimica, si trasferì a Venezia ove nel 1875 fondò la fabbrica di fiammiferi “Luigi Baschiera & co.”, che in meno di un decennio divenne la seconda più importante d’Italia, dando impiego a quasi mille operai. Nel 1886 l’esponenziale crescita della produzione portò il B. alla decisione di costruire un nuovo e più moderno opificio nel sestriere di Cannaregio, le cui vestigia, tra le quali il portale di ingresso, sono ancor oggi visibili. Nel 1895, allo scopo di finanziare la guerra di Eritrea, sulla fabbricazione dei fiammiferi furono introdotte nuove imposte che colpirono duramente il settore; le imprese più piccole furono costrette a chiudere mentre le più grandi si associarono fondando nel 1898 la nota “SAFFA”, “Società anonima fabbriche fiammiferi e affini” di cui B. fu il secondo azionista. La produzione nella fabbrica Baschiera a Venezia proseguì sino alla metà del ’900. L’industriale fu anche appassionato agronomo, corrispondente di riviste del settore tra le quali «Il coltivatore» ed «Il giornale viticolo italiano» e si dedicò alla cura delle estese proprietà famigliari a Clauzetto, con particolare interesse per la coltivazione della vite; a tal fine fece fabbricare da un fonditore a Venezia due cannoni bronzei antigrandine che posizionò sul colle sovrastante le sue tenute. Finanziò numerosi lavori pubblici, tra cui l’acquedotto e la piazzetta di Dominisia. Morì a Clauzetto il 3 marzo 1908. Il comune di Venezia gli dedicò “Calle Baschiera” nel luogo ove sorgeva la fabbrica.
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