Nacque presumibilmente a Selo di Cernizza, nella valle del Vipacco, nel 1595 e, dopo essere entrato nell’ordine dei gesuiti, studiò a Lubiana e a Brno, dove conseguì il dottorato in filosofia. Nel 1621 ritornò a Gorizia come insegnante e prefetto del collegio Verdenbergico. Insegnò in diverse case della Compagnia e nel 1634 si trasferì a Fiume in qualità di prefetto scolastico. Nel 1635 fu anche rettore e amministratore del collegio gesuitico di Graz. Si dedicò allo studio delle antichità e soprattutto alla storia patria locale, avvalendosi di pergamene e diplomi che rinvenne personalmente negli archivi pubblici e privati. Illustrò per primo la storia della contea di Gorizia in due opere che rimasero manoscritte, l’Historia rerum Noricarum et Foroiuliensium, completata tra il 1657 e il 1663, e il Syllabus Ducalium S. R. I. Goritiae Comitum, concepito probabilmente come parte dell’Historia. Quest’ultima, scritta in forma di cronaca in un latino un po’ barocco, senza pretese stilistiche e con intendimenti didattici e morali, comprende dieci libri che si estendono dal diluvio universale sino alla morte dell’imperatore Ferdinando III nel 1657. È la storia dell’Europa del XVII secolo vista da Gorizia e in particolare dei fatti e degli avvenimenti che nel borgo e nel suo circondario trovarono un’eco. Per quanto criticata per la mancanza di una visione d’insieme e per l’indulgenza del B. verso il mirabile e il soprannaturale, l’Historia fu ampiamente utilizzata da diversi scrittori, tra i quali Rodolfo Coronini nel Tentamen genealogico-chronologicum del 1752. Al Syllabus, che consta degli elenchi di regnanti e dirigenti goriziani, si rifece invece il de Rubeis nei suoi Monumenta ecclesiae Aquileiensis. Oltre a sunti di papi e cataloghi di patriarchi di Aquileia e vescovi di Trieste, il B. pubblicò a Udine nel 1660, con lo pseudonimo di Gaudenzio Ilario, un’orazione dedicata alla visita a Gorizia dell’imperatore Leopoldo d’Austria, che fu stampata in tedesco, nello stesso anno, anche a Lubiana. Morì a Gorizia nel 1668. Al Coronini, e soprattutto al maestro di questi, padre Frölich, si deve ascrivere il merito di aver sottratto all’oblio i lavori storiografici di questo scrittore.
Bibliografia
Varie trascrizioni manoscritte delle opere del B. sono conservate nella BSI, fondi Civica e Statale, nella biblioteca del seminario teologico centrale e nell’ASPG.
DBF, 65; CODELLI, Scrittori friulano-austriaci, 46-49; MORELLI, Istoria, III, 299-301; J.N. STOEGER, Scriptores Provinciae Austriacae Societatis Jesu, I, Viennae, Typis Congregationis Mechitharisticae, 1855, 23; Bibliothèque de la Compagnie de Jésus […], nouvelle édition par C. SOMMERVOGEL S.J., I, Bruxelles-Paris, Schepens-Picard, 1890-1909 (= Mansfield Centre, Martino Fine Books, 1998), 1062; V. JELINČIČ, Martino Bauzer, il primo storico goriziano, «Studi goriziani», 23 (1958), 45-55; Primorski slovenski biografski leksikon, I, Gorica, Goriška Mohorjeva družba, 1974-1994, 50; FORMENTINI, Contea di Gorizia, 31-32; L. SPANGHER, Fatiche di storiografo mai andate “in stampa”, «Il Piccolo», 31.5.1984, 6; B. MARUŠIČ, Padre Martino Bauzer (Martin Bavčer) e la storiografia della Controriforma, «Iniziativa isontina», 105 (1995), 30-38.
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