BELLINI FRANCESCO

BELLINI FRANCESCO (1450 - 1554)

poeta

Nacque a Sacile, forse negli ultimi anni del secolo XV, da una famiglia che possedeva delle proprietà a Brugnera, ma che probabilmente non aveva larghe disponibilità economiche. Non ci sono elementi che provino la parentela di F. con i contemporanei Bernardo e Gerolamo B. che si dedicarono alle lettere e furono in relazione con Iacopo da Porcia. La prima notizia su di lui è del 18 ottobre 1524, quando appare negli elenchi dei professori dello Studio di Padova, mentre sono del 1525 le prime testimonianze del patrocinio di Pietro Bembo che fece pervenire a Ercole Gonzaga un’elegia in forma di dialogo tra il Gonzaga e Pietro Pomponazzi che il B. aveva composto in occasione della morte del filosofo. L’offerta dell’elegia ad Ercole, che del Pomponazzi era stato un allievo devoto, fu probabilmente il primo passo per sistemare il B. presso il Gonzaga perché, poco tempo dopo, l’invio di altre composizioni del poeta fu accompagnato dalla richiesta del Bembo di accogliere il giovane nel suo seguito. Nel novembre del 1526 il B. era a Mantova, ma da lì a pochi mesi cominciò a manifestare insofferenza e inquietudine, tratti del temperamento che avrebbero caratterizzato tutta la sua esistenza e che lo avrebbero condotto a cercare sempre nuovi incarichi, aiutato in questo soprattutto dal Bembo. Probabilmente dopo luglio 1527 il B. si trasferì a Roma presso un altro amico del Bembo, il protonotario apostolico Giangirolamo de’ Rossi; ma si sa che nel 1534 era al servizio di François de Tournon, in Francia, e che l’anno successivo si trovava nuovamente a Roma, presso Paolo III. Non è sempre possibile seguire i suoi spostamenti, ma è noto che ritornò a Sacile nel 1530, nel 1536 e forse nel 1539, nel corso dello stesso viaggio durante il quale visitò il Bembo a Padova. ... leggi Nello stesso anno era ancora presso i Farnese, ma successivamente si trasferì in Spagna, dove probabilmente morì prima del 1554. Nonostante la frequentazione di ambienti elevati ed il costante sostegno del Bembo, che apprezzò il suo talento poetico, del B. non è rimasto nessuno dei sonetti d’amore in volgare e solo pochi componimenti in latino, tra essi l’elegia al Pomponazzi.

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Bibliografia

F. TATEO, Bellini, Francesco, in DBI, 7 (1970), 694-695; P. BEMBO, Lettere, IV, a cura di E. TRAVI, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1993, 240-241.

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