Discendente da una famiglia veneziana di prolifici orafi, nota a partire dal nonno Marcantonio senior (attivo a Cividale per opere testimoniate dal 1492 al 1510, seguito dal figlio Francesco, nella stessa città ricordato per lavori dal 1504 al 1509), anche D. di Francesco nel 1509 si spostò da Venezia in Cividale dove si erano distinti padre e nonno e qui egli eccelse. La sua prima opera importante, firmata e datata (1522), fu il busto-reliquiario d’argento dorato di S. Anastasia, commissionatogli dal monastero di S. Maria in Valle e fortunatamente giunto integro fino ai nostri giorni. I risultati del suo lavoro gli procurarono fama tale che alla sua competenza artistica ricorse pure la fraterna dei Battuti di Cividale per valutare la pala che Pellegrino da San Daniele andava dipingendo per la scuola stessa. D. morì nel 1528 lasciando incompiuto un busto di S. Sigismondo per il capitolo di Aquileia, opera completata nel 1535 dal figlio Marcantonio iunior.
Bibliografia
Per la famiglia degli orafi Bellino, con ampia bibliografia retrospettiva: Ori e tesori d’Europa. Dizionario degli argentieri e degli orafi del Friuli-Venezia Giulia, a cura di P. GOI - G. BERGAMINI, Udine, AGF, 1992, 77-79, 381; M. COLLARETA, Aspetti e problemi di alcuni reliquari a busto del Friuli-Venezia Giulia, in Ori e tesori d’Europa. Mille anni di oreficeria nel Friuli-Venezia Giulia. Atti del convegno di studio (Udine, 3-5 dicembre 1991), a cura di G. BERGAMINI - P. GOI, Udine, AGF, 1992, 242-243, ill. 11.
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