Nel giugno del 1297 toccava alla piccola impresa di B. da Santa Maria la Longa ripulire il pozzo che si trovava ai piedi del castello di Udine nell’area a quel tempo tagliata dall’antica via Sottomonte (allora allungantesi lungo la piazza) presso la casa di tale Cono. Cinque manovali costituivano il gruppo dei suoi dipendenti, oltre al collaboratore maestro Pertoldo falegname fornitore delle assi, con il quale maestro B. si confortava dalle fatiche del lavoro bevendo a spese del comune. Attraverso il camerario Oldorico la comunità udinese pagava il materiale occorrente, come funi, olio, candele. Che di queste ultime ci fosse bisogno si capisce quando si consideri che, secondo la relazione redatta nel 1567 per la Repubblica Veneta da Giovanni detto “delle fontane”, questo pozzo era profondo 35 passi.
Nessun commento