Giuseppe Dal Vago nacque a Portogruaro (Venezia) il 15 gennaio 1822 da Antonio, farmacista, e Nicoletta Barbarigo, originari di Venezia. Rimasto orfano in giovane età, fu allevato dallo zio materno Gaspare. Il 3 novembre del 1839 venne accolto dai frati minori nel convento di S. Michele di Murano, dove fu ordinato sacerdote cinque anni più tardi, assumendo il nome di Bernardino. Rimase a Murano fino al 1855, prima nella veste di insegnante di teologia e poi in quella di guardiano. Questi furono gli anni dedicati allo studio della Sacra Scrittura e delle opere di Tommaso, Agostino e Bonaventura. Bernardino collaborava però anche con alcuni intellettuali laici: nel 1848, ad esempio, aiutò Niccolò Tommaseo a reperire alcuni inediti di Gasparo Gozzi per un’edizione delle opere dello scrittore veneziano. Nel 1855 fu nominato ministro provinciale dell’ordine: i suoi obiettivi sin da subito erano quelli di garantire la disciplina monastica e di favorire la crescita culturale dei frati. Negli anni successivi B. era impegnato in un’intensa attività di predicazione in Italia e all’estero. Il 14 marzo 1869 fu nominato da papa Pio IX (1846-1878) ministro generale dell’ordine; partecipò, quindi, al Concilio Vaticano I, dove si rivelò come uno dei più fervidi sostenitori del dogma dell’infallibilità del pontefice, del quale appoggiava anche le rivendicazioni temporali. Gli anni del suo generalato furono caratterizzati da una cura particolare dei rapporti tra le province francescane in Europa, rafforzati da frequenti visite pastorali, da un nuovo impulso missionario e dalla volontà di ripristinare almeno una parte dei conventi, in precedenza soppressi. Nel 1877 individuò a Quaracchi, presso Firenze, la sede ideale per l’Istituto di studi teologici e filosofici, al quale affidò una nuova edizione delle opere di Bonaventura da Bagnoregio. ... leggi Nel 1882 favorì la nascita degli «Acta ordinis fratrum minorum», un periodico a disposizione dell’ordine, di cui nello stesso anno rivide le Costituzioni generali. Nel 1884 diede il via alla costruzione del convento di S. Antonio a Roma, destinato a divenire la sede dell’ordine e del suo istituto di formazione superiore. Le critiche mossegli per i costi di questo progetto lo spinsero però, nel 1888, a dimettersi e a ritirarsi a Quaracchi. Nel 1892 papa Leone XIII (1878-1903) lo nominò vescovo titolare di Sardica, visto il suo rifiuto della cattedra patriarcale di Venezia. Morì tre anni più tardi, il 7 maggio 1906.
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