Nacque a Udine il 4 giugno 1877, figlio dell’avvocato Pietro (1843-1900), nativo di Forgaria, membro del direttivo dell’Associazione agraria friulana, nominato l’anno della morte presidente della provincia di Udine. Pietro Biasutti aveva sposato in prime nozze la contessa Teresa Modena, nipote ed erede dell’ultimo esponente della famiglia Liruti, Giuseppe Liruti di Villafredda, figlio di Antonio Natale e di Camilla Modena, mancato nel 1874 senza discendenza diretta. Alla morte della moglie, Pietro ereditò i beni dei Liruti, tra cui Villafredda di Tarcento, il palazzo di Udine nell’attuale via Liruti, l’archivio e la biblioteca dello storico Gian Giuseppe, che furono poi seguiti con particolare cura da Giuseppe, nato dal secondo matrimonio del padre con Angela Bearzi. B., dopo avere frequentato il Ginnasio liceo Iacopo Stellini di Udine, si laureò in giurisprudenza all’Università di Padova nel 1899 con una tesi su L’attività coloniale dei popoli rispetto al Diritto internazionale. Visse tra la casa di Udine già dei Liruti e il borgo di Villafredda. Combattè nella prima guerra mondiale con il grado di tenente colonnello del II Fanteria della Riserva, fu ferito e decorato al valore militare. Sull’esempio del padre, partecipò costantemente alla vita pubblica, ricoprendo vari incarichi, tra cui quello di consigliere provinciale e di commissario prefettizio del comune di Lusevera nel periodo 1934-1935. Ma i suoi principali interessi erano rivolti alla storia locale e alla conservazione dei beni culturali. Autore di vari studi incentrati in particolare sul tarcentino, collaboratore di «Pagine friulane», ispettore onorario della Sovrintendenza ai monumenti, fu in stretto contatto con tutte le principali istituzioni locali, dall’Accademia di Udine di cui fu socio, alla Società filologica friulana, alla Biblioteca, al Museo, oltre che con il Touring Club Italiano, per il quale promosse visite a luoghi storici del Friuli (Aquileia, Cividale). Studiò con passione le carte Liruti, conservate a Villafredda, ricostruendo la storia della famiglia e soprattutto la consistenza delle collezioni di Gian Giuseppe (biblioteca, codici, monete, dipinti), cercando di individuare le dispersioni avvenute nell’Ottocento e redigendo inventari dell’esistente. Consegnò al Corgnali, direttore della Biblioteca civica di Udine, alcune carte dell’archivio Liruti e di Gian Giuseppe, confidando in una loro migliore conservazione e valorizzazione. Morì a Udine il 28 maggio 1962.
Bibliografia
Le carte di B., che ne documentano attività e interessi, in ASU, Archivio Biasutti, dove si conservano anche le carte del padre Pietro e del fratello Giulio, ingegnere.
G. BIASUTTI, Il Comune di Segnacco. Note illustrative, Udine, Del Bianco, 1903.
Per la laurea in Legge di Giuseppe Biasutti, a cura di G. GRION - G. B. ROMANO, Cividale, Strazzolini, 1899.
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