Eugenio Blanchin (il cognome fu poi italianizzato in Blanchini) nacque il 7 marzo 1863 a Biacis di Lasiz, nelle Valli del Natisone, da Giovanni e Maria Rosa Podrecca. Di famiglia profondamente religiosa, entrò in seminario nel 1874 e nel 1886 fu ordinato sacerdote. Già mentre praticava gli studi teologici venne in contatto con Giovanni Dal Negro. B. fu assegnato a diverse parrocchie delle Valli del Natisone dove rimase solo brevi periodi, poi nel 1887 chiese di essere mandato cappellano a Santa Maria La Longa per motivi di salute. Dal 1890 al 1899 fu vicedirettore dell’orfanotrofio Tomadini di Udine. Durante questo periodo entrò in contatto con l’Opera dei congressi e con Giuseppe Toniolo, con cui instaurò un rapporto duraturo, caratterizzato da un rispetto quasi da alunno verso il “professore”. B., che si occupava della diffusione in Friuli della «Rivista internazionale di scienze sociali e di discipline ausiliarie», fondata nel 1893 come organo dell’Unione cattolica per gli studi sociali, fu invitato da Toniolo a presentare una relazione al II congresso cattolico italiano che si tenne a Padova il 26-28 agosto 1896. In tale relazione B. parlò dei problemi dell’agricoltura friulana sulla base dei risultati dell’inchiesta agraria e di rapporti richiesti dai vari luoghi della provincia, evidenziando gli effetti negativi del forte frazionamento fondiario. Assimilando il concetto di Toniolo che il capitale sia subordinato al lavoro, sostenne che il capitale doveva tornare alla terra e che il mondo ecclesiastico doveva impegnarsi nel sociale, tema che divenne una costante del suo pensiero, preoccupato che tali problematiche potessero essere gestite soltanto dai socialisti e dagli «atei». A Padova fu presentato anche il metodo di Stanislao Solari (diffusione della coltivazione di legumi per arricchire il terreno di azoto e una rotazione razionale delle colture), che raccolse consensi unanimi e che fece parlare di una neofisiocrazia cattolica. ... leggi B. ampliò – in corrispondenza con Toniolo – le sue conoscenze sui problema del mondo agricolo, pubblicando nel 1897 Il metodo d’agricoltura Solari e la questione agraria nell’economia pubblica e rurale d’Italia, che uscì con in appendice una relazione di Toniolo sulle Unioni rurali cattoliche e una conferenza agricola popolare. I gravi fatti di fine secolo, che portarono il governo di Rudinì allo scioglimento delle organizzazioni, gli impedirono di realizzare un circolo di studi sociali. Tuttavia B., pur nell’amarezza che comunicò al Toniolo, continuò a interessarsi alla questione sociale. Nel 1899 B. venne eletto parroco di S. Giorgio maggiore, che allora era una delle parrocchie più povere dell’intera diocesi. Nel giro di qualche anno, i suoi interessi si focalizzarono sul problema dell’emigrazione e sull’assistenza ai suoi parrocchiani, in particolare i giovani. Nel 1901 B. fu tra i fondatori del Segretariato del popolo di Udine, che voleva coordinare da parte cattolica il fenomeno dell’emigrazione, settore che nello stesso periodo vedeva attivi nel Segretariato dell’emigrazione Giovanni Cosattini e alcuni giovani socialisti. Nel 1903 a Udine si tenne il congresso nazionale dell’emigrazione temporanea, a cui anche B. partecipò, accanto a Cosattini ed Ernesto Piemonte, mandato in Friuli dalla Società umanitaria di Milano, suscitando perplessità e ostilità nel clero locale. In realtà sia Cosattini sia Blanchini volevano l’accertamento e la verifica dei fatti. L’opera di B. si concretizzò in numerosi viaggi che quasi ogni anno fece per documentarsi sulle condizioni di vita degli emigranti temporanei (soprattutto in Austria), ponendo le basi per assisterli all’estero. Sulla questione voleva anche chiedere un’udienza al papa, ma la salute malferma lo costrinse a rinunciare. Come parroco fondò un ricreatorio maschile e in seguito uno femminile: entrambi ebbero molto successo, ma furono trasferiti altrove, anche per le invidie degli altri parroci cittadini. L’iniziativa che riuscì a radicarsi maggiormente fu la Scuola per la formazione delle figlie del popolo, che in seguito sarebbe diventato l’Istituto tecnico femminile dedicato allo stesso Blanchini (funzionò fino al 1990). Nel 1904 B. istituì anche una Cassa operaia, per favorire il risparmio. Nell’agosto 1917 la parrocchia fu devastata dall’esplosione della polveriera di S. Osvaldo e subito dopo ci fu l’invasione austriaca. B., dopo essere partito, arrivato a Codroipo scelse di tornare indietro per restare con la parte più debole dei suoi parrocchiani: una decisione che in seguito lo avrebbe esposto a dure critiche. Le sue stesse opere, adottate come testo di economia nel Seminario di Asti, furono accolte con cautela dall’arcidiocesi di Udine. B. morì l’11 marzo 1921.
ChiudiBibliografia
Opere di E. Blanchini: Il metodo d’agricoltura Solari e la questione agraria nell’economia pubblica e rurale d’Italia, Udine, Tip. del Patronato, 1897 (2a ed. corretta e accresciuta, Torino, Tip. S. Giuseppe degli Artigianelli, 1998); La proprietà agraria nel Friuli italiano ed i suoi bisogni economici e sociali, Udine, Tip. del Patronato, 1898 (2a ed. corretta e accresciuta con il titolo La proprietà agraria ed i bisogni economici e sociali degli agricoltori nel Friuli italiano, 1900); La Slavia, Udine, Tip. del Patronato, 1901; Conferenze sulle Latterie Cooperative - Unione Professionale del Lavoro - Enciclica sulla Democrazia Cristiana, Udine, Tip. del Patronato, 1901.
GLAUCO [P. URTOVICH], Un parroco di Udine: ricordi biografici, Udine, Tip. Ciussi, 1928; G. BIASUTTI, Gli operai della vigna, in Il borgo di Grazzano e la parrocchia di S. Giorgio Maggiore a Udine, Udine, AGF, 1960, 37-38; B. COLAVIZZA, La Diocesi di Udine 1891-1906. Fermenti innovatori e tendenze conservatrici, Udine, IFSML, 1979, indice; E. ELLERO, L’azione pedagogica e sociale di don Eugenio Blanchini, Udine, AGF, [1980]; Don Eugenio Blanchini. Atti del convegno (San Pietro al Natisone, 5 ottobre 1996), a cura di G. BANCHIG, Cividale del Friuli, Associazione don Eugenio Blanchini, 1998; A. PERSIC - R. MANDALÀ, Dalla chiesa di S. Giorgio alla chiesa di S. Giorgio Maggiore, in La Parrocchia di S. Giorgio Maggiore in Udine nei secoli XVIII-XX e la sua chiesa dalla fondazione ai restauri del 1997-2001, a cura di A. PERSIC, Udine, Parrocchia di S. Giorgio Maggiore, 2001, 23-25; M. BATTISTUTTA, La Cassa Operaia di S. Giorgio Maggiore fondata da don Eugenio Blanchini: una breve cronaca storica, ibid., 71-77; L. MORASSI, Lettere di Eugenio Blanchini a Giuseppe Toniolo, «M&R», 21/2 (2002), 145-185.
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