Il nome di P. B. compare per la prima volta nel 1588 come membro della cappella di Federico IV di Hohenzollern-Sigmaringen. Dal primo aprile 1596 al 26 dicembre 1597 percepiva lo stipendio di cantor a Cividale del Friuli. Nel 1598, il cameraro della pieve di Gemona lo retribuì in denaro e «spese di boccha all’hostaria» come maestro d’organi per avere accordato l’organo. A Cividale sua moglie Caterina diede alla luce Bernardino il 14 giugno 1599; dunque, fino a quel momento, la famiglia si trovava ancora in Friuli. Nel 1602 fece ritorno in Austria ed entrò a far parte della cappella musicale di Wolf Dietrich di Reitenau a Salisburgo, dove diventò maestro nel 1608. Nel 1614 venne reintegrato nell’ufficio. Nel 1624 pubblicò a Monaco Domus mea e Petrus apostolus a tre voci e organo in Philomela coelestis. Morì nel 1625 a Salisburgo. Dunque la raccolta di parti del proprium missae da 4 a 8 voci e organo, scritti nel 1635 per la chiesa salisburghese, dovrebbero essere dell’omonimo figlio Pietro. Anche il figlio Johann Franz e il nipote Wolfgang Wilhelm contribuirono alla sopravvivenza dei suoi lavori nel repertorio fino all’epoca di Mozart.
Bibliografia
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VALE, Organo, 45; E. TH. HILSCHER, Bonamico Pietro, in Oesterreichisches Musiklexikon, a cura di R. FLOTZINGER, I, Wien, Österreichische Akademie der Wissenschaften, 2002, 185.
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