Tra i protagonisti del collezionismo in Friuli a cavallo fra Ottocento e Novecento figurano alcuni membri della nobile famiglia de Brandis, appartenenti al ramo di Cividale-Udine, in particolare il conte Nicolò e i figli Enrico ed Augusto, le cui preziose raccolte sono state donate al comune di San Giovanni al Natisone e ai Civici musei di Udine.
Nicolò de Brandis nacque a San Giovanni di Manzano (oggi al Natisone, Udine) il 29 settembre 1834, dove morì il 26 gennaio 1887. Nella sua breve esistenza il conte Nicolò si dedicò agli studi in legge e, oltre a curare gli interessi agrari della famiglia (la cui residenza abituale era a Udine nel palazzo che ne porta il nome, mentre per il periodo estivo si trasferiva a San Giovanni) fu amministratore pubblico, membro della Deputazione provinciale e sindaco del comune natale. Ebbe pure il ruolo di “informatore” per l’importante raccolta dei Canti d’amore in Friuli curata da Emilio Teza ed edita sulle pagine di «Nuova antologia» nel 1867. Alla sua passione per le memorie familiari e l’arte si deve il nucleo centrale della quadreria de Brandis, poi incrementata dal figlio
Enrico (nato il 17 aprile 1868 e venuto a morte il 22 febbraio 1949), che fu donata dalla di lui figlia Caterina (nata il 21 agosto del 1902 e mancata il 19 luglio del 1984) al comune di San Giovanni al Natisone insieme alla villa avita. La collezione de Brandis comprende numerosi dipinti, dal XVI al XX secolo, di prestigiosi autori, soprattutto locali, specialmente dell’Ottocento, con ritratti di personaggi della famiglia realizzati da Antonio Dugoni, Antonio Rotta, Antonio Milanopulo, Fausto Antonioli ed Enrico Ursella; inoltre del lascito fa parte anche un cospicuo fondo di disegni. ... leggi
Augusto, figlio di Nicolò e fratello di Enrico, nato a Udine il 28 agosto 1870 e scomparso a Venezia l’11 dicembre del 1928, fu ufficiale della regia Marina militare, raggiungendo il grado di capitano di vascello, con la quale combatté nelle guerre coloniali, prestando quindi a lungo il proprio servizio presso la base navale di Taranto; dopo il congedo si trasferì a Venezia dove si dedicò al collezionismo artistico e in modo particolare a quello numismatico. Nelle volontà testamentarie Augusto incluse la donazione delle proprie raccolte di monete antiche ai Civici musei di Udine, nel cui Gabinetto numismatico sono conservate. Si tratta di un legato di grande interesse e ampiezza, che comprende circa 20.000 esemplari di epoca antica, di provenienza prevalentemente greca e romana (nella sua collezione il conte aveva riunito, in seguito ad acquisto, le celebri raccolte Schiapparelli e Giustiniani-Recanati).
Nessun commento