CADORIN MATTEO DETTO BOLZETTA

CADORIN MATTEO DETTO BOLZETTA

editore, stampatore, libraio

Noto con il soprannome di Bolzetta, è identificabile con M. de Calderinis o (de) Cadorinis, attivo come editore, stampatore e libraio a Padova dal 1639. Erroneamente è definito incisore (Bénézit) e pittore. Il soprannome gli deriva dalla famiglia di librai editori padovani Bolzetta, Francesco e il figlio Pietro; aveva infatti sposato Isabetta, nipote di Francesco figlio di quest’ultimo e Francesco lo nominò nel 1653 erede della bottega nei pressi del Bò. Nel 1654 dovette acquisire una officina tipografica, in quanto sui frontespizi comparve la scritta «typis Matthaei Cadorini». Negli anni 1647, 1658 e 1662 è documentato nella carica di «stimador da libri» presso il Monte di pietà di Padova, con il compito di stimare i libri che venivano colà impegnati, a conferma che era libraio ed editore. Avrebbe continuato l’attività fino al 1667 circa. Il ruolo di stampatore è indicato dalla formula che compare accanto alla firma dell’incisore: «In Padoa per Matteo Cadorin» con aggiunta a volte di «forma» o «formis». Come spesso accadeva, incise sulle stampe dei suoi fondi solo il proprio nome, creando l’equivoco che si trattasse dell’incisore, figurando così con la sua firma sulla singola carta contenuta in raccolte successive edite da altri (ad esempio: in Italia overo nova descrittione […] Padova per Giacomo Cadorino 1688; sulla carta Italia, a p. 1: «per Mattio Cadorin»). È questo anche il caso della pianta prospettica della città di Udine (firmata «In Padoa p[er] Mattio Cadorin»), contenuta nell’opera di Francesco Scoto Itinerario overo nova descrittione de’ viaggi principali d’Italia (Padova «per il Cadorino» 1675). È infatti per questo suo lavoro che lo si menziona con riguardo al Friuli. Grafi camente abbastanza accurata, ricalca quella di Pietro Bertelli, perfezionata dal figlio Francesco; lascia a desiderare l’ortografia dei nomi; è accompagnata da un testo sull’origine di Udine. Oltre ai sette rami da soggetti religiosi di Giulio Carpioni (Bartsch), il C. licenziò piante, vedute, carte geografiche, vignette e ritratti di non alto livello artistico.

Bibliografia

A. BARTSCH, Le peintre graveur, nouvelle édition, Hildesheim/Georg Olms-Nieuwkoop/B. De Graaf, 1970, XX, 105-114; E. BÉNÉZIT, Dictionnaire critique et documentaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs, nouvelle édition, 3, Paris, Gründ, 1999, 92; B. PASSAMANI, Cadorin, Matteo detto Bolzetta, in DBI, 16 (1973), 95-96; P. BELLINI, Dizionario della stampa d’arte, Milano, Vallardi e Garzanti, 1995, 83; G. MARINELLI, Saggio di cartografia della regione Veneta, Venezia, R. Deputazione veneta di storia patria, 1881 (= Bologna, Forni, 1978), 136 n. 648, 178 n. 863, 210 n. 1021, 212 n. 1027; F. TENTORI, Udine mille anni di sviluppo urbano, Udine, Casamassima, 1982, 345-347; Udine piante e vedute. Catalogo della mostra (Udine, 6 maggio-13 novembre 1983) di A. RIZZI, Udine, Istituto per l’enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1983, 50-51; M. CALLEGARI, Dal torchio del tipografo al banco del libraio. Stampatori, editori e librai a Padova dal XV al XVIII secolo, Padova, Il Prato, 2002, 53-54, 77.

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