Figlio dei conti Lodovico Andrea e Laura di Prampero, il C. nacque a Tolmezzo il 20 giugno 1706. Fu convittore a Capodistria, nel collegio delle Scuole pie e successivamente proseguì gli studi a Roma, presso l’Archiginnasio della Sapienza, dove, il 23 dicembre 1726, conseguì la laurea in utroque iure. Ricevette da papa Benedetto XIII gli ordini sacri del diaconato e del presbiterato rispettivamente il 30 settembre 1728 e l’11 giugno 1729, e dal 1745 al 1756 fu pievano di Tolmezzo e arcidiacono di Carnia. In occasione della riedificazione del duomo di S. Martino di Tolmezzo, il C. contribuì insieme con i suoi familiari alla costruzione e all’abbellimento della cappella di famiglia, l’attuale altare di S. Pietro e, per dimostrare il suo attaccamento al luogo natío, vi lasciò, durante tutto l’arco della sua esistenza, numerosi doni, tra i quali un suo ritratto ancora conservato nella sacrestia del duomo. Nel 1750, per il Santo Giubileo, il C. compì un pellegrinaggio a piedi a Roma e a Loreto e, due anni più tardi, nel 1752, partì alla volta di Gerusalemme. Il 28 ottobre 1756 il C. fu nominato da papa Benedetto XIV vescovo di Capodistria e conte di Antignano, incarico che conservò fino al 1776, anno nel quale rassegnò le sue dimissioni. Durante il vescovato a Capodistria il C. fu più volte a Venezia e a Roma, per curare gli affari della sua diocesi, e risiedette spesso anche a Soleschiano, a Tolmezzo, a Palma e a Ronchis. Dopo la rinuncia al vescovato di Capodistria, nel 1776, il C. fu nominato da papa Pio VI arcivescovo di Tarso e nel 1781 patriarca di Antiochia. Trascorse gli ultimi anni di vita a Roma, dove fu assistente al soglio pontificio e prelato domestico del papa. Morì il 6 ottobre 1788, presso il monastero della Congregazione dei ministri degli infermi a S. Maria in Trivio, e le sue spoglie furono inumate all’interno della cappella di S. Giovanni Nepomuceno, nella basilica di S. Giovanni in Laterano.
Bibliografia
Diverso materiale archivistico riguardante C. è conservato presso la Città del Vaticano (Archivio Segreto Vaticano), a Roma (Archivio del Vicariato), a Tolmezzo (Archivio parrocchiale), a Trieste (Archivio del seminario vescovile) e a Udine (ACAU, ASU, BSAU e BCU).
G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni specialmente intorno ai principali santi, Venezia, tip. Emiliana, 1840-1861, (Camuzio Carlo), XVI, 311, LXVII, 18, LXXX, 269, XCV, 316, 326; R. RITZLER - P. SEFRIN, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, sive summorum pontificum, S.R.E. cardinalium, ecclesiarum antistitum series e documentis tabularii praesertim Vaticani, VI, Padova, Il Messaggero di S. Antonio, 1958, 87, 247, 394; A. CEDARMAS, Per la cruna del mondo. Carlo Camucio e Moisè Vita Cafsuto, due pellegrini nella Terra Santa del Settecento, Milano, Istituto Pio Paschini/Franco Angeli, 2006; DBF, 141.
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