Nacque a Platischis di Taipana (Udine) il 9 marzo 1885, da una famiglia originaria di Bordano. Dopo gli studi liceali si iscrisse all’Università di Padova, dove conseguì la laurea in giurisprudenza. Ancora giovanissimo iniziò a militare nelle fila del movimento cattolico partecipando attivamente alla vita politica, come testimoniano la sua presenza, in qualità di primo relatore, al convegno di Udine sull’organizzazione giovanile cattolica dell’11 novembre 1908, la sua elezione a consigliere provinciale nel 1910, a sindaco di Tarcento due anni più tardi, e la nomina a membro dell’ufficio di presidenza dell’Unione popolare nel 1913. Al termine della prima guerra mondiale, durante la quale era stato inoltre presidente della Federazione delle casse rurali friulane e commissario prefettizio per i mandamenti di Gemona e Tarcento, fu tra i fondatori del Partito popolare friulano, la cui vitalità fu favorita dall’attività che C. dispiegò nello stesso torno di tempo partecipando alla creazione di istituzioni di matrice confessionale in campo economico-sociale. Tra queste spicca l’Unione del lavoro, l’organizzazione delle «leghe bianche» fondata il 16 dicembre 1919, di cui C. fu eletto presidente. Come ulteriore risultato dell’impegno profuso, nel 1920 arrivarono il successo dei popolari alle elezioni provinciali e la nomina di C. a presidente della deputazione, carica che mantenne fino al 1923, quando, in un mutato clima politico, venne costituita la provincia del Friuli, comprendente anche Gorizia. Durante gli anni della dittatura fascista svolse un’intensa attività all’interno dell’Azione cattolica, più in particolare nell’ambito del corso superiore di studi religiosi. Fu tra coloro che sostennero in Friuli il movimento dei Laureati cattolici e nel gennaio 1943, in occasione del congresso nazionale di Roma, prese parte, insieme con Faustino Barbina, a un incontro segreto in casa Falck, in cui si gettarono le basi per la nascita della futura Democrazia cristiana. ... leggi Dopo essere stato arrestato e incarcerato per un mese (marzo 1944), il primo maggio 1945 venne nominato commissario prefettizio, incarico che lasciò alla fine del 1947. Il trionfo della DC alle elezioni del 18 aprile 1948 portò C. nuovamente alla presidenza della provincia, dove rimase fino al 1962, impegnato soprattutto nella questione relativa alla nascita della regione e nel dibattito sullo statuto. Negli anni che lo separarono dalla morte, avvenuta a Udine il 22 gennaio 1973, fu inoltre presidente dell’Ente friulano per l’economia montana e della Spa Autovie venete.
ChiudiBibliografia
T. TESSITORI, Storia del movimento cattolico in Friuli (1858-1917), Udine, Del Bianco, 1964; ID., Storia del partito popolare in Friuli (1919-1925), Udine, AGF, 1972; L. DE CILLIA, Agostino Candolini. Biografia / scritti / discorsi, Udine, IFSML, 1983; F. BOF, La cooperazione in Friuli e nella Venezia Giulia dalle origini alla seconda guerra mondiale, Udine, AGF, 1995, ad indicem.
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