Nacque a Codroipo (Udine) il 1o agosto 1809 da Paolo e Giustina De Facio. A Udine frequentò il Ginnasio liceo da seminarista; lo zio materno gli costituì il patrimonio sacerdotale con proprietà in provincia di Padova, mentre il ruolo di organista sostituto gli procurò, fin da giovanissimo, l’indipendenza economica. Nel 1830 fu invitato dal maestro di cappella Luigi Rizzotti a Cividale del Friuli a supplire all’organista Luigi De Grassi; alla morte di entrambi, nel 1832, i canonici cividalesi lo vollero a ricoprire prima l’uno e poi l’altro incarico. C. avrebbe preferito dedicarsi all’attività pastorale piuttosto che alla musica, ma la fiducia che seppe guadagnarsi gli procurò onerosi incarichi sacerdotali, quali trentacinque anni di catechesi nelle scuole e la predicazione da numerosi pulpiti. Fu anche collaudatore di campane e litografo per la cancelleria arcivescovile; riordinata la Biblioteca capitolare al suo arrivo, fu vicearchivista e cancelliere del Capitolo. In mancanza di testimonianze attendibili sulla formazione musicale, lo si può considerare fondamentalmente autodidatta. Cominciò a comporre a diciassette anni o, almeno, da quel momento ritenne i suoi lavori degni di figurare nel catalogo cronologico-tematico di 519 numeri; si firmò anche ironicamente con la traduzione greca del proprio cognome che, da “can dotto”, fece suonare come più accademico “Kynò- sofos”. Compose nella maggior parte lavori legati alle esigenze liturgiche e alle disponibilità esecutive del Capitolo, ma anche cori e canzoncine semplici e d’effetto per organici ridotti. ... leggi Scritti su richiesta degli amici sacerdoti o musicisti del Triveneto, molti brani sono rimasti in repertorio fino a oggi. Fino al 1840 alternò sinfonie per orchestra e marce per banda di gusto operistico a una nutrita serie di sonate, sinfonie, pastorali per organo, come la celebre «berecchinissima» per organo e bugùl, strumento popolare della zona. Profondo conoscitore del suo strumento prediletto, veniva chiamato nelle chiese friulane a collaudare organi; in particolare si tenne in stretto contatto con Pietro De Corte che aveva bottega a Cividale. Per esplicita richiesta capitolare, per curiosità musicologiche condivise con l’allievo e amico Iacopo Tomadini, in linea con i fermenti riformistici che andavano emergendo in Europa, C. si fece sostenitore della tradizione polifonica italiana. Sensibile ai contenuti di preghiera della musica sacra, fin dagli anni Quaranta precorse i principi del cecilianesimo e si adoperò per restituire all’arte autonomia dallo stile teatrale. Nel 1847 pubblicò a Venezia Sul canto ecclesiastico e sulla musica sacra, che trovò spazio, a puntate, anche su «Il giornale dei parrochi» e la «Gazzetta musicale di Milano»; nel 1851, Sul carattere della musica da chiesa. Intervenne, su periodici italiani e francesi, con numerosi contributi d’argomento storico-musicale. Vinse premi in concorsi (nel 1854 primo premio, Société de musique religieuse di Nancy; nel 1862 primo premio, R. Istituto musicale di Firenze; nel 1863 II accessit, Union chorale di Parigi), ma soltanto in poche composizioni si uniformò allo stile e all’organico palestriniano a cappella; facilità e chiarezza comunicativa furono le caratteristiche del suo stile. Nell’opus risaltano un’ottantina di messe per voci virili e orchestra o organo, un centinaio di salmi, inni fra i quali Invictus heros numinis e Iesus redemptor omnium per la cappella imperiale di Praga, e il Processionarium foroiuliense composto nel 1852 e rielaborato nel 1853. Lasciò nell’Archivio musicale capitolare di S. Maria Assunta di Cividale del Friuli due terzi dei suoi autografi (altri a Udine, altri risultavano perduti già quando compilò il catalogo), la sua biblioteca musicale ricostituita parzialmente con donazioni, 4.000 lettere dal 1826 al 1876. Dal 1970 gli è intitolato un coro a Codroipo. Socio della Veneta unione filarmonica, dell’Accademia di S. Cecilia di Venezia, dell’Istituto filarmonico di Padova, dell’Istituto musicale fiorentino, membro della Commissione per la nomina del maestro di cappella di S. Marco, mittenti e destinatari furono Lorenzo Canal, Niccolò Coccon, Giuseppe Gaspari, Alberto Mazzucato, Giovanni Ricordi, Pietro Alfieri, François-Joseph Fétis, Felix Danjou, Edmond de Coussemaker. Fu proprio C. a portare all’attenzione dello studioso belga i drammi liturgici cividalesi e a porsi quei problemi paleografici ai quali si sarebbero dedicati i monaci di Solesmes. Ridotto alla cecità, recuperò parzialmente la vista con un’operazione chirurgica a Padova; al ritorno a Cividale raccolse i segni tangibili dell’affetto e della stima che lo circondavano. Negli ultimi anni della sua vita fu amareggiato dalla spoliazione dei beni e delle prerogative capitolari, in base alla legge Rattazzi del 1867; insieme a Tomadini e ai canonici si battè con decisione e tenacia per salvare quanto possibile. Fortemente provato, non partecipò al I congresso cattolico italiano tenutosi a Venezia nel 1874 e non accettò più inviti di collaborazione a periodici. Morì a Cividale l’11 aprile 1876.
ChiudiBibliografia
Ms Archivio musicale capitolare di Cividale del Friuli, Catalogo cronologico e tematico delle mie opere musicali (= Codroipo-Cividale, Comitato onoranze a G. B. C. nel I centenario della morte, 1976); Sul canto ecclesiastico e sulla musica da chiesa, Venezia, Tip. di G. B. Merlo, 1847; Sul carattere della musica da chiesa, Milano, G. Ricordi, 1851; Gli scritti musicali, a cura di L. NASSIMBENI, Udine, Pizzicato, 2008 (bibliografia degli scritti candottiani e su C., 279-290).
Edizioni musicali: Messe, «Le choeur», 7/3-6 (1854), 356-360, 361-372, 373-380, 385-388; 8/1 (1855) 389-393; J. TOMADINI e G. B. C., Due adoremus per voci d’uomini, Udine, L. Berletti, 1870 ca., n. lastra 4664; Auf das Fest des heil. Joannes Bapt. [Inter natos mulierum], «Fliegende Blätter für katholische Kirchen-Musik», 7/11 (1869); Il cjalzumit, «Strolic furlan», 7 (1925), fuori testo; Messa per la festa di S. Faustino Martire per coro e organo, Udine, Pizzicato, 1992; Pastorali e altre musiche per il Natale, a cura di M. ROSSI - G. RADOLE, Bergamo, Carrara, 2001; Messa e due mottetti a quattro voci con organo obbligato Op. 330, rev. a cura di G. ZANETTI, Udine, Pizzicato, 2004; Composizioni per organo, a cura di S. BARBERINO, Padova, Armelin musica, 2006; Pastorale Berecchinissima per organo, a cura di G. ZANETTI, Udine, Pizzicato, 2006; Composizioni sacre, a cura di ID., Udine, Pizzicato, 2009.
DBF, 146; DEUMM A, 141; Tributo d’amicizia, e di stima al culto giovine D. G. B. C. d’anni 18 per la solenne musica sacra da lui composta, ed eseguita nella Chiesa di Codroipo sua patria il dì 4 giugno 1827, Udine, Vendrame, 1827; Annuario ecclesiastico della città ed arcidiocesi di Udine per l’anno 1867, Udine, Jacob e Colmegna, [1867 ca. ... leggi], 9, 11, 24; F. J. FÉTIS, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique. Deuxième édition entièrement refondue et augmentée de plus de moitié […], Paris, Firmin et Didot, II, 1867, 173; ID., suppl., I, 1878-1880, 147; Annuario ecclesiastico…, 1871, 10; In memoria del maestro ab. G. B. C. Raccolta degli scritti pubblicati all’epoca della sua morte con aggiuntavi la Critica al Miserere dell’ab. Jacopo Tomadini fatta dall’illustre estinto, Cividale, Tip. Fanna, 1876; SCHMIDLD, I, 285-286; D. GARLATTI, D. G. B. C. Breve rievocazione nel 150° anniversario della sua nascita, Udine, AGF, 1964; R. MELONCELLI, Candotti, Giovanni Battista, in DBI, 17 (1974), 787-789; G. A. DE LUCA, Elogio funebre del m.r. don G. B. C. maestro di Cappella nell’insigne Collegiata di Cividale del Friuli […] il dì trigesimo dalla morte, 11 maggio 1876 (= Udine, La Nuova Base, 1977); PRESSACCO, Musica, 2026, 2030; R. DELLA TORRE, Cividale e la musica. La vita musicale a Cividale dal medioevo a oggi, in Cividât, II, 480-481.
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