Era originario di Mantova, come si legge in diversi documenti che lo riguardano; stando al suo atto di morte, la data di nascita deve essere fatta risalire al 1650 circa, ma un’indagine svolta negli archivi mantovani non ha fornito notizie su una persona con questo nome, mentre presso l’archivio parrocchiale di Gonzaga (cittadina in provincia di Mantova) alla data 17 marzo 1643 è stato trovato l’atto di battesimo di Francesco Domenico figlio di “Sancto de Cavanis”, nato il 14 marzo. Difficile risulta ricostruire gli eventi cronologici che lo riguardano e la sua carriera musicale, in particolare per il periodo precedente la sua venuta in Friuli. La prima testimonianza della sua attività risalirebbe al 2 marzo 1679, quando entrò a far parte della cappella musicale di S. Marco a Venezia in qualità di cantore basso. Nel 1682 gli venne aumentato lo stipendio, il 20 aprile 1687 ottenne di essere riammesso al servizio della cappella ed ancora nel 1693 vi fu riaccettato, questa volta con uno stipendio inferiore, probabilmente a causa di assenze ingiustificate dal servizio. Nel 1689 pubblicò a Bologna la sua prima e probabilmente unica opera, intitolata Le nove lettioni della settimana santa e dedicata a Carlo III duca di Mantova. Nel 1704, dopo la morte dell’organista del duomo di Udine don Leonardo Fabris, si aprì un concorso per trovare il successore. Venne eletto don F. C. con uno stipendio annuo di 50 ducati e il capitolo udinese gli rilasciò un attestato dove lo si giudicava «perfetto, così nel sonar l’organo, come nel compore»; nel documento si afferma che in precedenza aveva servito, quale maestro di cappella, la città di Pisa. Già nel 1705 il musicista presentò una richiesta ai deputati di Udine per un aumento di stipendio, affermando che a Noventa di Piave, per lo stesso incarico di organista, percepiva 170 ducati oltre la casa d’abitazione, riuscendo a mantenere «una cognata, et una nezza con una serva», mentre a Udine era costretto a pagare l’affitto. ... leggi Trascorse al servizio della comunità udinese i successivi trent’anni: eletto mansionario nel 1711, chiese nel 1736 di essere giubilato, stante la vecchiaia e le indisposizioni «massime nell’udito». Lo sostituì l’allievo don Leonardo Dordolo, che come il maestro avrebbe ricoperto l’incarico di organista in duomo per lungo tempo. Il C. morì il 3 aprile 1737 e fu sepolto nello stesso duomo, dove per tanti anni aveva esercitato l’arte musicale. Di origine mantovana era anche il cantante buffo Giovanni Battista Cavana (Cavani), nato intorno al 1649 da una famiglia di musicisti; fu uno dei più noti bassi del suo tempo e prese parte ad oltre un centinaio di spettacoli nei più importanti teatri italiani. Allo stato attuale delle conoscenze non è possibile sapere se tra i due esistesse un qualche grado di parentela.
ChiudiBibliografia
Edizioni: Le nove lettioni della settimana santa a voce sola dedicate all’altezza serenissima di Ferdinando Carlo III duca di Mantova, Monferrato, Guastalla, etc. da d. Francesco Cavanni musico della reggia ducal capella di S. Marco. Opera prima, Bologna, Micheletti, 1689.
DEUMM A, 162; NGii, V, 315; VALE, Udine, 142-143; F. PASSADORE - F. ROSSI, S. Marco: vitalità di una tradizione. Il fondo musicale e la Cappella dal Settecento ad oggi, I, Venezia, Fondazione Levi, 1996, 280, 293, 480, 483, 488.
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