Nacque il 7 giugno 1882 a Verzegnis (Udine) dove, fin da giovane, conseguito il diploma di geometra, diede spazio alla propria attitudine politica rivestendo la carica di consigliere comunale e di sindaco tra il 1905 e il 1913. La sua azione politica, ispirata al socialismo cooperativo, lo avvicinò al leader della corrente riformista del movimento carnico, l’avvocato Riccardo Spinotti, assieme al quale si fece propugnatore dell’istituzione della Cooperativa carnica di consumo con sede a Tolmezzo, il cui atto costitutivo fu firmato il 29 aprile 1906. Ne fu poi direttore dalla fondazione fino al 1931, occupandosi dei rapporti tra le diverse filiali, della formazione dei gerenti, del controllo sugli acquisti e sulle vendite, oltre che della conclusione dei contratti come legale rappresentante del sodalizio. La Cooperativa carnica di consumo aumentò l’offerta di beni disponibili sul territorio, ma anche l’efficienza delle preesistenti cooperative paesane che, innestate nella sua rete di filiali, poterono attingere a un fornitissimo magazzino centrale. La linea direttiva fu improntata non solo all’attività tipica, ma soprattutto a promuovere lo sviluppo e l’espansione territoriale della Cooperativa (ancor oggi attiva e diffusa oltre i confini regionali). La grande fede nel socialismo riformista caratterizzò tutta l’azione di C., che fu instancabile animatore – fin dalla fondazione di una latteria sociale e di una piccola cooperativa di consumo nei suoi primi anni di attività a Verzegnis – di progetti cooperativi a esso ispirati. Nel 1907, inoltre, si adoperò attivamente per la costituzione della Cooperativa carnica di credito, al fine di supportare la consorella di consumo, cui essa trasferiva direttamente gli utili netti d’esercizio, e al fine di favorire l’afflusso dei piccoli risparmi, arginando così la fuga delle rimesse degli emigranti. ... leggi Fu prima sindaco e poi consigliere del Consorzio carnico tra le cooperative di lavoro sorto nel 1910, mostrandosi tenace assertore della crescita economica e morale della classe lavoratrice. Combatté contro la disoccupazione dei lavoratori carnici, promuovendo varie iniziative che coinvolgessero contemporaneamente istituti cooperativi, enti pubblici e Stato. Il Consorzio carnico di lavoro, assieme alla Cooperativa di consumo e alla Carnica di credito, venne a formare una triade di grandi aziende spesso compresenti in numerosi paesi della Carnia con i rispettivi spacci, sportelli, uffici e con un proprio organo di informazione, «La voce della cooperazione», di cui C. fu il principale redattore; anzi, stando alle sue concise memorie, esso sarebbe stato «esclusiva opera [sua]» fino al 1919-1920. Inviato gratuitamente a tutti i soci, il giornale non fu solo un periodico di informazione sulle attività delle cooperative tolmezzine, ma veicolò un’intensa opera di propaganda in tema di mutualità e cooperazione, illustrando pure le problematiche dibattute a livello nazionale, senza tralasciare modelli ed esperienze del cooperativismo europeo. «La voce della cooperazione» promosse inoltre campagne di lotta contro l’alcolismo, come pure contro le adulterazioni e le sofisticazioni alimentari. Nel 1912 C. entrò a far parte del consiglio generale della Lega nazionale delle cooperative e mutue di Milano, all’epoca ormai egemonizzata dai socialisti. I buoni rapporti con i cooperatori dell’alta Italia gli permisero nel 1917, al momento della disfatta di Caporetto, di trasferire le Cooperative carniche a Bologna, garantendone la sopravvivenza e il futuro sviluppo attraverso la costituzione tra i profughi dell’Unione cooperativa carnica. Nel dopoguerra venne eletto consigliere comunale a Tolmezzo e provinciale a Udine nelle file del Partito socialista. Nel 1921 fu tra i più attivi animatori dell’Ente autonomo forze idrauliche del Friuli, sorto per garantire un equilibrato sfruttamento delle risorse idriche regionali. L’iniziativa lo vide, da un lato, impegnato nella tutela degli interessi locali, minacciati dalle mire monopolistiche delle grandi società idroelettriche (in particolare della Società adriatica di elettricità); dall’altro, promotore di un’equilibrata politica idraulico-forestale che prevedeva la sistemazione dei bacini montani, lo sviluppo delle colture boschive e agricole, oltre che della viabilità (nello stesso anno promosse la fondazione dell’Istituto provinciale di economia montana con sede a Tolmezzo). Dal 1912 presidente dell’Unione italiana lavoratori emigranti all’estero, si oppose strenuamente al blocco dell’emigrazione posta nel 1923 e nello stesso anno si trasferì in Francia per organizzare i lavori edili per gli emigranti. Dal 1927 al 1933 assunse la presidenza dell’Istituto carnico di credito (ex Cooperativa di credito) nel tentativo disperato di risollevarne le sorti. Fu nominato consigliere pure de La Carnica, neocostituita cooperativa di assicurazione antincendi. Nella seconda metà degli anni Venti e all’inizio degli anni Trenta partecipò a varie commissioni nazionali, in particolare per la costituzione dell’Ente centrale approvvigionamenti con sede a Milano (1927); nel 1926 fu chiamato nel consiglio d’amministrazione della Federazione nazionale fascista delle cooperative di consumo. Osteggiato dal fascismo, nel novembre 1931 fu esonerato dalla direzione della Carnica di consumo, forse su indicazione del prefetto, con la motivazione ufficiale che cumulava troppe cariche. Morì nel 1938, uccidendosi sulla tomba della moglie.
ChiudiBibliografia
Atti del IV congresso forestale italiano e I dei problemi idraulici della montagna, Udine 24-25 luglio 1921, Udine, Tip. D. Del Bianco e Figlio, 1923; MARCHETTI, Friuli, 953; L. PUPPINI, Il «Modesto libro di mie memorie» di Vittorio Cella, «Almanacco culturale della Carnia», 4 (1988), 75-98; EAD., Cooperare per vivere. Vittorio Cella e le cooperative carniche (1906-1938), Tolmezzo, Gli Ultimi, 1988; F. BOF, La cooperazione in Friuli e nella Venezia Giulia dalle origini alla seconda guerra mondiale, Udine, AGF, 1995, ad indicem; A. CAFARELLI, I signori della luce. La cooperazione elettrica in Carnia dalle origini alla seconda guerra mondiale, Udine, Forum, 2003, ad indicem; E. SEGALLA, Cent’anni di solidarietà. La storia della cooperativa Carnica di consumo, Tolmezzo, Società cooperativa carnica di consumo, 2006, voce; F. BOF, Al servizio dei consumatori della Carnia: la Cooperativa di consumo di Tolmezzo dalle origini al primo dopoguerra (1906-26), in Cooperazione e sviluppo economico in Carnia tra Otto e Novecento, a cura di A. CAFARELLI, Udine, Forum, 2007, 51-93; M. DEL DO ’, Vittorio Cella e l’Ente autonomo ‘Forze idrauliche Friuli’, ibid., 113-136.
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