Appartenne alla nobile famiglia dei C., che presero il loro nome appunto dal castello di Cergneu, sopra Nimis, dove si erano stabiliti alla fine del secolo XIII. La famiglia ottenne la cittadinanza udinese nel 1430. G. B. nacque nel 1490 a Udine da Francesco, uomo di grande esperienza negli affari pubblici e da Antonia, figlia di un cittadino della Frattina. Fu testimone da adolescente della guerra di Cambrai, che tra 1508 e 1516 interessò anche il Friuli e adulto ne parlò nella Cronaca delle guerre dei Friulani coi Germani dal 1507 al 1524. La Cronaca risente certamente della divisione in fazioni che agitò Udine e la Patria del Friuli con le lotte tra i Savorgnan e i della Torre, in particolare negli anni 1508-11. Con uno stile denso di latinismi e di immagini tratte da autori volgari e da classici latini, il C. narrò minutamente gli avvenimenti di quegli anni. Parteggiava per i della Torre e da questo punto di vista raccontava i saccheggi dei tedeschi, ma anche quelli dei mercenari veneziani, biasimando i contadini, Antonio Savorgnan e i suoi partigiani, autori della strage di giovedì grasso dell’anno 1511 e così responsabili di un clima di odio che durò a lungo. Il cronista si dichiarava fedele alla Repubblica di S. Marco, ma ne sottolineava in modo implicito la debolezza, perché il rappresentante veneziano non contava su una adeguata forza militare: l’aspra lotta di fazioni non era frenata dalle leggi, miti per i reati che non toccavano lo Stato. Il C. era critico anche nei confronti del papa, dimentico della sua vera missione e istigatore di guerre tra cristiani. Nel 1516, pacificato il Friuli, il C. si ritirò nel suo castello e sposò Smeralda, figlia del nobile Francesco di Attimis. Morì a Cergneu nel 1567. La Cronaca fu pubblicata nell’Ottocento; l’edizione si basa su una trascrizione di fine Cinquecento, che si trovava presso la Biblioteca civica di Udine e che introdusse nel testo la divisione in capitoli, versione incompleta per gli anni 1517-24, ma rispettosa della veste linguistica originaria.
Nessun commento