CHIOZZA LUIGI

CHIOZZA LUIGI (1828 - 1889)

chimico, industriale

Immagine del soggetto

Il chimico Luigi Chiozza.

Nacque a Trieste il 20 dicembre 1828 da una famiglia di origini genovesi: il nonno Carlo Luigi si era trasferito nella città giuliana per fondare con successo una fabbrica di saponi. C. ebbe il primo approccio con la chimica all’Istituto Mathés di Ginevra, dove ebbe come maestro J. C. G. de Marignac. Nel 1845 si iscrisse alla scuola di chimica industriale della Società d’incoraggiamento d’arti e mestieri di Milano e, dopo un paio d’anni, si recò a Parigi per proseguire studi avanzati. Nel 1949 era nuovamente a Milano. Dopo aver rinunciato ad una cospicua eredità che lo avrebbe vincolato al commercio, C. compì un lungo viaggio di studio in Austria, Germania ed Inghilterra che si concluse a Parigi, dove per tre anni collaborò a ricerche nel settore della sintesi organica. Qui conobbe Louis Pasteur, con il quale strinse amicizia. Rientrato a Milano, succedette al G. A. Kramer nella direzione della Scuola d’arti e mestieri e nella cattedra di chimica. Sia come docente sia come direttore dell’istituto fu assai apprezzato. Nel 1858 C. perse la moglie, Pisana di Prampero, di una nobile famiglia friulana, che morì a ventun anni, dopo un solo anno di matrimonio, e dalla quale aveva avuto il figlio Giuseppe. Abbandonò la scuola e si ritirò con il bambino nella villa di famiglia a Scodovacca, nei pressi di Cervignano del Friuli. Mise a frutto i suoi studi e la passione per la ricerca modernizzando l’azienda agraria di famiglia, alla quale affiancò un laboratorio di analisi. Nel 1870 il Pasteur fu ospite della villa e nei laboratori contribuì con C. a debellare la pebrina, una malattia che aveva seriamente compromesso in tutta Europa l’allevamento del baco da seta, una risorsa non indifferente per l’economia di vaste aree anche in Friuli. ... leggi Una lapide, posta nel 1931, a cura della Società adriatica di scienze naturali, reca l’epigrafe: CALMA DIMORA| DAL XXV NOVEMBRE MDCCCLXIX| AL VI LUGLIO MDCCCLXX| QUI ARRISE| A| LUIGI PASTEUR| IL GRANDE SCIEN-ZIATO| INTENTO| COL VIGORE DELLA SUA RITEMPRATA SALUTE| AGLI STUDI SUL BACO DA SETA| INSERITI NELLA SUA OPERA IMMORTALE| BENEDETTA| DALL’UMANITÀ. C. si era impegnato attivamente nell’introduzione di nuove tecnologie ormai ampiamente diffuse nei Paesi europei più avanzati, strumenti e tecniche di produzione industriale ed agricola ai quali gli agricoltori friulani erano rimasti fino ad allora refrattari. Fra i suoi meriti innovativi, occorre segnalare l’introduzione di una nuova tecnica di estrazione dell’amido dal frumento, appresa direttamente in Inghilterra, dove C. si era fatto assumere come operaio presso una amideria inglese. Nel 1865 fondò a Perteole, nelle vicinanze di Latisana, l’Amideria Chiozza, la prima industria della bassa friulana. Qualche anno dopo sviluppò una serie di ricerche volte a perfezionare un metodo per l’estrazione dell’amido dal riso, la cui coltura era abbastanza diffusa nella zona. Nel 1872 innovò l’impianto per la produzione dell’amido dal riso, ottenendo un prodotto qualitativamente migliore, molto apprezzato dall’industria farmaceutica, alimentare e chimica. La fabbrica di Perteole rimase di proprietà della famiglia Chiozza fino alla fine della prima guerra mondiale, mantenendo un livello produttivo di ottima qualità per una clientela selezionata italiana ed asburgica. Passata alla gestione della famiglia Doria, l’Amideria Chiozza ebbe una crescita decisa, tanto che la produzione annua arrivò alle 2.500 tonnellate, impiegando un centinaio di dipendenti. C., impegnato intensamente sul fronte industriale e della ricerca innovativa, non trascurò la villa: curò la sistemazione del grande parco che la circondava, trasformandolo in un giardino all’inglese mediante l’accostamento di pregiate specie arboree, la creazione di sentieri e di piccoli corsi d’acqua. Nel 1876 brevettò un sistema di separazione di germogli di mais per la fabbricazione di farine bianche ed altri derivati, che ottenne un premio all’Esposizione di Filadelfia e che costituì l’avvio alla tecnica industriale di estrazione dell’olio di mais. Nel 1880 C. presentò al Consorzio delle saline di Pisino d’Istria un progetto per lo sfruttamento industriale del sale marino in una fabbrica di soda. Va infine ricordato che fu membro del comitato per la ferrovia pontebbana, del cui progetto era stato convinto propugnatore. C. morì a Scodovacca il 21 maggio 1889. La villa ed il parco di Scodovacca ora sono di proprietà della regione Friuli Venezia Giulia ed ospitano la sede dell’Ente regionale per lo sviluppo dell’agricoltura.

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Bibliografia

I. GUARESCHI, Notizie storiche su Luigi Chiozza, con lettere inedite di Ch. Gerhardt ed altri chimici, «Mem.R.Acc.Sc.Torino», s. II, 58 (1908), 172-216; G. MORPURGO, Nel centenario della nascita di Luigi Chiozza, «Giornale di chimica industriale applicata», 10 (1928), 630 s.; A. GAUDIANO, Chiozza, Luigi, in DBI, 25 (1981), 39-41; L’attività imprenditoriale di Luigi Chiozza. Dalla tenuta modello all’edificio macchina (l’Amideria di Perteole), a cura di F. BIANCO, Udine, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, 1986.

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