Nacque a Rifembergo (odierno Branik, Slovenia) il 22 ottobre 1726 da Giorgio e Caterina; studiò nel seminario Werdenbergico di Gorizia, applicandosi in particolare nella matematica e approfondendo i trattati del Kircher. Venne ordinato sacerdote a Gorizia nel 1750 e per alcuni anni fu curato a San Vito di Vipacco. Apprese l’arte organaria da Pietro Nachini, che forse incontrò per la prima volta nel 1747, quando il maestro dalmata fu a Gorizia per montare l’organo di S. Ignazio. In uno scritto del 1762 il C. affermò che lui ed il maestro costruivano gli organi seguendo le regole dello studioso gesuita C.F. Milliet de Chales, e menzionava in particolare la seconda edizione dell’opera Cursus seu mundus mathematicus, pubblicata a Lione nel 1690. Le prime notizie di un suo strumento risalgono al 1758, quando fabbricò l’organo di Ribnica. Alquanto tormentata fu la realizzazione dell’organo per il duomo di Gorizia, completato nel 1765: si trattava di uno strumento ricco di sonorità e di accorgimenti innovativi, avendovi l’organaro realizzato quattordici registri in aggiunta a quelli inizialmente progettati. A nove anni dalla sua costruzione, però, l’organo presentava difetti di funzionamento, e ciò «per la moltiplicità degli artifizi». Il capitolo goriziano raggiunse un accordo con il C., che per 1100 ducati accettò di ritirare lo strumento. Per la chiesa di S. Carlo Borromeo a Gorizia realizzò nel 1768 un altro organo, oggi non più esistente; a Lubiana fabbricò gli organi del duomo (1762) e delle Orsoline (1763). Visse a lungo in Austria Superiore, dove costruì organi in diverse località (Engelszell 1765, Steyr 1779, Garsten 1780); a Vienna fabbricò l’organo della chiesa di St. ... leggi Laurenz am Schottenfeld, apprezzato da celebri musicisti quali Mozart e Albrechtsberger. Il suo capolavoro è l’organo dell’abbazia di St. Florian (1770-74), fornito in origine di tre tastiere con settantaquattro registri e per molti anni ricordato come il più grande organo dell’Austria. Il compositore A. Bruckner suonò per molti anni questo strumento e volle farsi seppellire sotto la cantoria dell’abbazia. Il C. morì a Rottenmann (Austria) il 20 maggio 1795, mentre era impegnato nella realizzazione di un nuovo organo per quella parrocchiale. Si dedicò anche alla poesia, scrivendo e pubblicando versi in latino; Codelli ne ricorda l’estro poetico «che in lui si risveglia nelle tetre selve della Germania dove sovente ritirasi a fomento della sua grave melanconia».
ChiudiBibliografia
DBF, 242; DEUMM, II, 236; MGGna, Personenteil, IV, 1031-1032; NGii, V, 791-792.
Excellentissimi nuper, ac reverendissimi episcopi comitis, nunc celsissimi ac reverendissimi episcopi principis, domini domini Leopoldi Iosephi Hannibaldi S. R. I. Sancti Servuli, et Arcis Novae comitis de Petazziis, lib. bar. in Schwarzenegg. […] dicavit Franciscus Xaverius Krismann, presbyter saecularis dioecesis Goritiensis, Gorizia, Tommasini, s.d.
CODELLI, Scrittori friulano-austriaci, 63-64; J. MANTUANI, Francisek Ksaver Križman, izdelovalec orgelj, Zagreb, Tiskala Nadbiskupska Tiskara, 1928; R. LUNELLI, Contributi dalmatini e sloveni alla rinascita e alla diffusione dell’arte organaria veneziana settecentesca, «Archivio veneto», 30 (1942), 208-213; H. J. BUSCH, Zur Klanggestalt der Grossen Orgel des Franz Xaver Chrismann in der Stiftskirche zu St. Florian, «Organa Austriaca», 1 (1976), 78-108; E. ŠKULJ, Frančišek Ksaver Križman (1726-1795). Slowenische Jahre, «Singende Kirche», 3 (1995), 122-126; Die Bruckner-Orgel. Stift St. Florian, Ried im Innkreis, Hofstetter, 1998; GROSSI, Annali della tipografia, 2001, 40; Organi e tradizioni organarie nel Friuli Venezia Giulia. L’Arcidiocesi di Gorizia, a cura di L. NASSIMBENI, Udine, Pizzicato, 2004, 6, 9, 147-148, 156-160, 181-182, 196.
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