CLODIG GIOVANNI

CLODIG GIOVANNI (1828 - 1898)

fisico, meteorologo, insegnante, saggista

Immagine del soggetto

Il meteorologo Giovanni Clodig (Udine, Civici musei, Fototeca).

Nacque il 14 luglio 1828 a Clodig, nelle Valli del Natisone, ultimo di sei figli, nella modesta famiglia di Valentino e Maria Tomasettig. Con molta determinazione e grandi sacrifici frequentò con ottimo profitto il Ginnasio liceo di Udine e successivamente la Facoltà di matematica a Padova, laureandosi nel 1852. Da studente, aveva partecipato con onore alla prima guerra d’indipendenza e alla difesa di Venezia (1848-1849). Nel 1854 ottenne un incarico per l’insegnamento di matematica e fisica presso l’I. R. Ginnasio liceo di Udine. Nel 1864 conseguì a Padova il diploma in ingegneria civile e nel 1866 gli fu assegnato l’insegnamento di fisica presso il R. Istituto tecnico, appena istituito. Il suo fondamentale impegno fu l’insegnamento, per il quale risultò particolarmente dotato. Promosse lo studio sperimentale delle scienze e l’osservazione dei fenomeni fisici. Considerava l’apprendimento scientifico una «ginnastica intellettuale» utile per ogni giovane e riteneva «la scuola […] ministra della modalità del lavoro, ma il lavoro deve ognuno farlo da sé». Di lui gli allievi e i colleghi hanno ricordato la competenza, la chiarezza, il giudizio giusto e severo, la paziente comprensione, la disponibilità generosa, l’illuminato positivismo, l’attenzione agli sviluppi della scienza (particolarmente vivaci in quegli anni) e la capacità di trasmettere nozioni anche complesse in modo semplice, pur senza rinunciare al rigore. Scrisse alcune competenti note di matematica; tra queste, Intorno ai metodi principali che seguonsi nell’esporre il calcolo differenziale (1860). Partecipò personalmente, nel 1866, alla nascita del R. Istituto tecnico di Udine (che solo nel 1883 fu intitolato ad Antonio Zanon) voluto dal commissario per la provincia di Udine Quintino Sella, quale «Università tecnica del Friuli e dell’Istria». In particolare C. collaborò alla stesura della bozza del regolamento e dei programmi scolastici del costituendo Istituto e in esso lavorò con dedizione per il resto della vita, dando un importante contributo alla formazione di quella classe di tecnici e imprenditori di cui il Friuli aveva bisogno per risollevarsi dalla sua difficile condizione socio-economica. ... leggi Nel 1867 il consiglio provinciale appena costituito decise di aderire alla richiesta di Luigi Pecile di finanziare la pubblicazione degli «Annali scientifici del R. Istituto tecnico di Udine», ai quali C. diede interessanti contributi già nel primo volume, con il saggio Sulle proprietà generali della materia e con la sua prima relazione su Le osservazioni meteorologiche in Udine, raccolte da lui stesso nella stazione meteorologica di cui era stato dotato l’Istituto, proseguendo così il lavoro svolto a Udine da Gerolamo Venerio nella prima metà dell’Ottocento. Nelle analoghe relazioni annuali, pubblicate fino alla sua morte, C. coordinò anche i dati raccolti in varie stazioni di rilevamento sorte nella provincia di Udine che facevano «parte della rete meteorica governativa e internazionale», come scrisse nel suo contributo all’Illustrazione del comune di Udine (1886). Obiettivo di questo gravoso lavoro fu per C. quello di dare un contributo alla comprensione dei fenomeni meteorologici e climatici. Nella rinnovata Accademia di Udine fu da subito socio ordinario, ricoprendo vari incarichi. In particolare ne fu il primo segretario e poi presidente dal 1872 al 1875. Nella Relazione intorno agli Atti dell’Accademia di Udine del biennio 1867-68, C. sostenne che era stato molto opportuno che l’Accademia avesse promosso la costituzione in città dell’Educandato femminile Uccellis, rilevando la «necessità di por termine all’ingiustizia, continuata fin qui, di curare assai più l’educazione maschile…», e questo a motivo della necessità che «l’educazione della donna non disti dal grado di quella dell’uomo» per un «savio ordinamento della famiglia… che si riflette vantaggiosamente nel ben’essere dello Stato». Nella stessa Relazione propose la necessità di far nascere dall’Accademia un lavoro collettivo di statistica della provincia e ad esso partecipò personalmente negli anni successivi, contribuendo alla realizzazione dei quattro volumi dell’Annuario Statistico della provincia di Udine, in cui il territorio e la sua popolazione vengono attentamente ed utilmente analizzati. Negli «Atti dell’Accademia» pubblicò altri suoi lavori relativi alla fisica, alla meteorologia, a vari temi scientifico-tecnologici, oltre ad alcuni necrologi che attestano del suo essere persona garbata e sensibile; nel 1914 fu pubblicata postuma una sua memoria del 1895 sul fisico Luigi Magrini in cui dimostra, ancora una volta, competenza nella fisica e nei suoi recenti sviluppi. C. partecipò, con la serietà e l’impegno che la sua alta moralità gli imponeva, a vari uffici pubblici; fu in particolare per molti anni membro del consiglio provinciale per il distretto di San Pietro al Natisone e membro del consiglio sanitario provinciale. Continuò ad essere apprezzato docente del Liceo e dell’Istituto tecnico fino alla morte, avvenuta a Udine il 5 marzo 1898.

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Bibliografia

G. CLODIG, Relazione intorno agli Atti dell’Accademia di Udine del biennio 1867-68, «AAU», s. II, 1 (1870), 3-16; ID., Osservatorio meteorologico, in Illustrazione del comune di Udine, Udine, Società alpina friulana, 1886, I, 238-240; ID., Memoria di Luigi Magrini, ibid., s. IV, 4 (1915), 155-168.

M. MISANI, Commemorazione del socio ordinario Cav. Prof. Ing. Giovanni Clodig, «AAU», s. III, 6 (1898-1899), 47-68; ID., Cenno storico sul Regio Istituto Tecnico di Udine, «Annuario del R. Istituto tecnico Antonio Zanon di Udine», s. III, 1/37 (1923-1924), 9-22; P. FORTUNA, Scuola Zanon, Udine, Casamassima, [1990].

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