Nacque a San Vito al Tagliamento (Pordenone) nel 1862. Si laureò a Padova, grazie a un prestito concessogli dal Seminario di Portogruaro, presso il quale aveva compiuto gli studi precedenti. Tornò, quindi, in diocesi e cominciò a insegnare presso il seminario. Nel 1887 fu nominato prorettore per coadiuvare il rettore Leonardo Sina, malato e non più in grado di assolvere ai suoi compiti. Quattro anni dopo, alla morte del Sina, chiese, senza successo, di essere confermato rettore. Deluso, lasciò quindi il seminario e ritornò nella sua città natale, dove cominciò a progettare l’apertura di un istituto cattolico a Udine. In questo periodo cominciò ad organizzare il trasporto via mare degli emigranti, anche in collaborazione con il vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini: il suo obiettivo era quello di garantire l’assistenza spirituale di chi era costretto a lasciare il proprio Paese in cerca di un lavoro e di un futuro migliore. Nel settembre del 1893, per convincerlo a tornare all’insegnamento, gli venne offerto l’incarico di direttore del Ginnasio, ma C. rifiutò, sebbene il suo progetto udinese non fosse andato in porto. Nel 1895 tornò a Portogruaro e due anni più tardi accettò la direzione del Ginnasio, impegnandosi anche nella ricostituzione su base triennale del liceo classico. Nel 1901 lasciò definitivamente il seminario e fondò nella sua città natale un collegio missionario, che avrebbe preso poi il nome di Pio X, affidato alla Congregazione del Sacro Cuore di Verona, per la formazione del clero missionario, destinato all’Africa. Tre anni più tardi istituì presso l’istituto sanvitese la Scuola tipografica, che sarebbe rimasta attiva sino al 1910. Dopo la morte dello Scalabrini (1905), si trasferì a Roma. Nel 1906 fondò con il consenso della Santa Sede la Società dei missionari di emigrazione. ... leggi Lo scopo della nuova società era quello di assistere gli emigranti in tutti gli aspetti della loro vicenda umana: ottenimento della documentazione necessaria all’espatrio, assistenza religiosa e materiale durante la traversata e nei Paesi di destinazione. L’iniziativa di C. raccolse subito un grande successo: oltre alla sede direttiva di Roma furono aperti anche i segretariati di Palermo, Napoli, Genova e Buenos Aires. Negli anni seguenti C. divenne canonico vaticano e si impegnò a promuovere il movimento antischiavista. Negli ultimi anni di vita, colto da una malattia che ne provocava la graduale infermità, ritornò a San Vito al Tagliamento, dove morì nel 1927, lasciando alla diocesi di Concordia la villa di famiglia al fine di farne una casa di riposo per il clero.
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