COLLOREDO MELS (DI) PAOLA (1894-1991)

COLLOREDO MELS (DI) PAOLA (1894-1991)

crocerossina volontaria

 

Figlia di Paolo di Colloredo Mels marchese di Santa Sofia (1850-1933) e di Costanza Roberti di Castelvero (1857-1942), nacque a Udine il 14 luglio 1894,  terza e ultimogenita dopo Livia e Aurelia. Ricevette una rigida educazione fatta di cultura generale e in particolare dello studio delle lingue, francese e tedesco, ma anche con un forte accento sulla carità attiva, e contemporaneamente civica con forti sentimenti di italianità e di “senso del dovere”, inteso come guida e protezione del “prossimo”, fossero i bisognosi della parrocchia (dove era il Palazzo Colloredo di via Aquileia 24) o i contadini delle terre di famiglia, a Colloredo di Montalbano e a Feletis di Bicinicco. Nel 1915, allo scoppio della Guerra mondiale, all’epoca ventunenne Paola seguì l’esempio della madre e divenne crocerossina volontaria. Fu assegnata all’Ospedale di Toppo Wasserman dove svolse il suo servizio con grande abnegazione. Come sua madre, rimasta ad Udine dopo Caporetto per non abbandonare i “suoi” feriti, anche Paola restò nella città occupata dai tedeschi e dagli austriaci. Negli ultimi giorni di ottobre passò all’Ospedale del Seminario, dove erano stati concentrati i feriti e gli sbandati italiani. Del lungo anno da lei stessa definito “di prigionia” Paola lasciò il Diario di una crocerossina dopo Caporetto in cui emerge il forte spirito patriottico e quel rimanere coraggiosamente ad Udine per dare un significato profondo e concreto al proprio senso di responsabilità e di dovere, al di là dell’interesse personale. Scelta difficile, difesa quotidianamente come l’espressione più forte di italianità, quasi una sfida fra la propria civiltà e la “barbarie germanica”. Lei e la madre salvarono la vita a centinaia di udinesi, di sbandati e di soldati feriti negli scontri che punteggiarono la ritirata. ... leggi Dopo la chiusura dell’Ospedale civile trasformato in ospedale militare austriaco e il trasferimento del reparto infantile all’Ospedale del Seminario, Paola si occupò dei bambini abbandonati, lasciando la cura diretta dei feriti di guerra. A partire dal marzo 1917 il suo ruolo di infermiera volontaria venne ulteriormente ridimensionato. Nel dopoguerra riprese la vita quotidiana e nel 1923 si sposò nel Castello di Colloredo con il conte Federico Ricardi di Netro (1894-1972). La coppia si stabilì a Torino ed ebbe tre figli: Alessandro (1924-2003), Lydia (1928) e Paolo (1933). Con il marito fece parte della corte del duca e della duchessa di Pistoia per tutti gli anni Trenta. Durante la Seconda Guerra mondiale rimase in Piemonte. Lo spirito da crocerossina riprese nuovamente e si prodigò per la cura di adulti e bambini specie nei momenti difficili tra il 1943 e il 1945. Fu costretta a convivere con alcuni soldati tedeschi di occupazione, e dovette affrontare da sola le visite della Brigata fascista “Ettore Muti” che si alternavano con quelle dei partigiani della zona. A marcare di tristezza la vecchiaia di Paola, dopo una vita intensa e coraggiosa, fu il terremoto del maggio 1976 che distrusse l’amato Castello di Colloredo dove era solita trascorrere i mesi estivi. Per il dolore non riuscì mai più a visitarlo, pur avendo continuato a recarsi in Friuli. Paola morì a Torino l’8 novembre 1991.

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Bibliografia

P. DI COLLOREDO MELS, Prigioniera volontaria. Il diario di una crocerossina a Udine dopo Caporetto, a cura di T. RICARDI DI NETRO, Udine, Gaspari, 2016.

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