COLLOREDO MELS (DI) RODOLFO

COLLOREDO MELS (DI) RODOLFO (1879 - 1961)

collezionista, possidente

Immagine del soggetto

Il collezionista Rodolfo di Colloredo Mels.

Appartenente a una importante famiglia nobile friulana, quella dei Colloredo Mels, discendente dai Waldsee di Svevia, Rodolfo nacque a Udine il 14 aprile 1879 e morì a Recanati il 9 luglio 1961, con il titolo di marchese di S. Sofia e signore di Colloredo Mels, che aveva acquisito alla morte dello zio Paolo, nel 1933. Fonti dirette su di lui praticamente non esistono, mentre non è stato esplorato compiutamente il fondo archivistico di famiglia, in parte da lui stesso donato alla Pontificia amministrazione della Santa Casa di Loreto e poi acquisito sul mercato dall’Amministrazione archivistica italiana per destinarlo all’Archivio di Stato di Udine. Tuttavia gli inventari non sembrano registrare documentazione utile alla conoscenza della sua biografia. Quindi non sappiamo molto della sua vita: fu persona evidentemente molto schiva e riservata, non si sposò e ben presto si ritirò nei possedimenti ereditati dalla nonna paterna a Recanati (Macerata). Le origini della sua passione numismatica non sono note, ma è probabile che essa rappresentasse una sorta di lascito culturale da parte dei suoi avi, visto che la sua stessa collezione in gran parte era costituita da materiali raccolti in precedenza dalla sua famiglia. In ogni caso all’accrescimento di questa dedicò moltissime energie ed una parte sicuramente non secondaria delle cospicue ricchezze di cui poteva disporre. È stato scritto che tale collezione avesse fin dall’inizio l’ambizione di rivaleggiare con la più grande raccolta di monete italiane medievali e moderne mai messa assieme, quella che il re d’Italia Vittorio Emanuele III stava completando nello stesso periodo. Non ci sono prove di questa intenzione, ma certamente l’organizzazione che C. volle dare alla sua raccolta, con la prima sezione dedicata alle monete dei Colloredo, ricordava molto quella voluta dal re (ovviamente con i Savoia al posto dei Colloredo). In ogni caso la collezione Colloredo Mels, ricca di quasi diciottomila pezzi, può essere considerata una delle migliori raccolte italiane, forse la terza tra le raccolte private entrate in musei pubblici, dopo quella del re a Roma, e quella del Papadopoli a Venezia. ... leggi Proprio grazie alla passione numismatica, il marchese, pur vivendo lontano dal Friuli, aveva stabilito ad Udine uno stretto rapporto di amicizia con Carlo Cosmi, noto collezionista e mercante di monete, nonché collaboratore dei Civici musei della città. Tale amicizia favorì la donazione dell’intera raccolta a questa istituzione, come si evince dallo stretto carteggio fra il marchese ed il Cosmi che precedette il lascito, conservato presso l’Archivio dei Civici musei. Agli inizi del 1952 C. aveva manifestato all’amico alcuni dubbi riguardo al futuro delle sue amate monete: «[…] non ho parenti prossimi che portino il mio cognome e che abbiano la passione per la Numismatica. Mi assilla da qualche tempo il pensiero che alla mia morte la raccolta da me ereditata dal Nonno, e gelosamente conservata, e la mia raccolta, alla quale ho dedicato per parecchi anni la mia attività appassionata, vadano disperse come polvere al vento, al solo scopo di realizzare denaro senza alcun pregiudizio per tutto il mio operato». Il Cosmi suggerì la donazione ai Civici musei di Udine e da lì iniziò una lunga trattativa con l’amministrazione comunale, per il tramite del Cosmi che, non senza alcune incomprensioni, si protrasse fino al giugno del 1953, quando fu perfezionato l’atto ufficiale della donazione alla città di Udine. Infine, in attuazione degli accordi nel 1955, venne stampato il catalogo della collezione, redatto dal Cosmi con la supervisione dello stesso C., che così si espresse in una lettera all’amministrazione della città: «[…] approvo in pieno quanto fatto dal signor Cosmi e chiedo solo che sull’intestazione del catalogo figurasse il mio cognome e nome, senza alcun titolo nobiliare come pure il nome di colui che ha compilato il catalogo». La collezione Colloredo Mels rappresenta oggi uno dei complessi più importanti e preziosi delle raccolte civiche, anche se dovette subire un danno irreparabile nel 1974, quando ben 936 monete d’oro, tutte appartenenti alla raccolta, furono rubate nel corso di una rapina a mano armata, i cui responsabili sfortunatamente non sono mai stati individuati.

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Bibliografia

G.B. DI CROLLALANZA, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, I, Pisa, presso la direzione del Giornale araldico, 1886, voce Colloredo-Mels; Catalogo della raccolta numismatica Rodolfo di Colloredo Mels, a cura di C. COSMI, Udine, Tip. Pellegrini, 1955; La donazione numismatica del marchese Rodolfo Colloredo al comune di Udine, «Sot la nape», 13/2 (1961), 56; M. MORONI, L’archivio Colloredo, fonte per la storia delle aziende agrarie marchigiane tra Settecento e Novecento, Ancona, Mibac - Soprintendenza archivistica per le Marche, 1989 (estratto da «Saggi Archivistici: didattica nelle Marche»); B. CALLEGHER, Le monete bizantine della Collezione Rodolfo di Colloredo Mels al Museo civico di Udine, «Ud. Boll.», 3 (1996), 7-49; M. LAVARONE, La raccolta numismatica Colloredo Mels, «Bollettino della Società friulana di archeologia», 10/3 (settembre 2006), 8.

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