Nato ad Artegna (Udine) il 13 settembre 1839, C. fece parte di quella folta schiera di costruttori e di impresari edili che operarono nell’Impero asburgico tra la fine dell’Ottocento e il primo conflitto mondiale. C. iniziò la sua attività come manovale alle dipendenze dell’impresario Valentino Ceconi a Salisburgo, diventando mastro muratore e assistente di cantiere; in seguito frequentò la scuola dell’architetto salisburghese Joseph Wessicken (1837-1918), con il quale collaborò a partire dal 1876 per i lavori di ristrutturazione del castello di Fischhorn. L’attività edile di C. si legò indissolubilmente alla città termale di Bad Gastein, sede di incontri internazionali e meta turistica d’élite: per oltre quarant’anni il duo Comini-Wessicken dominò la scena edilizia locale, rimodellando l’aspetto della cittadina con numerose opere all’insegna dell’“architettura decorativa” della Gründerzeit (periodo della fondazione). Reclutando le sue maestranze ad Artegna e in Friuli, C. in breve tempo divenne un importante costruttore: nel corso della sua fiorente attività, tra il 1891 e il 1912 realizzò a Bad Gastein oltre un centinaio di costruzioni tra abitazioni, chiese, ville, tronchi stradali, alberghi (tra i quali Hotel Austria, Straubinger, Elisabethhof, Imperial, Savoy, Regina, Astoria). Tra le sue opere più importanti sono da citare anche il Casinò del comune (1888-1889) e la ristrutturazione dell’annessa Wandelbahn (passeggiata curativa) sul lago (1899-1901). Lo scoppio della grande guerra costrinse C. a rientrare ad Artegna, dove morì il 16 maggio 1916.
Bibliografia
L. ZANINI, Friuli Migrante, Udine, Doretti, 1964 (ed. originale 1937); G. COSATTINI, L’emigrazione temporanea del Friuli, Trieste-Udine, Direzione regionale del lavoro, assistenza sociale ed emigrazione della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, 1983 (ed. originale 1903); L. KIRSCH, Angelo Comini il più importante costruttore e impresario nella storia di Bad Gastein, in Baumeister dal Friuli. Costruttori e impresari edili migranti nell’Ottocento primo Novecento, a cura di F. MERLUZZI, Artegna, Grop Pignot, 2005, 65-83; M. ERMACORA, Partire e ritornare. Il Movimento migratorio ad Artegna tra Otto e Novecento, ibid., 21-40; ID., Imprenditoria migrante. Costruttori e imprese edili friulane all’estero (1860-1915), ibid., 115-131.
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