Appaltatore di zecca fiorentino, D. C. di Claro, ebbe privilegio dal patriarca Bertrando a Udine il 27 aprile 1336 con un documento redatto dal cancelliere Gubertino da Novate. Resse l’officina monetaria fino al 1338, quando ricevette quietanza per i buoni servizi resi. Con ruoli imprecisati lavoravano in quel periodo in Aquileia i monetari fiorentini Maffeo Dini e Giovanni Lanfranchi (10 marzo 1338).
Bibliografia
ASU, NA, Maffeo da Aquileia, 67, vacch. 1338; BIANCHI, ms BCU, Principale, 899/26, 2474; 899/27, 2775.
CARLI RUBBI, Zecca, 243; PUSCHI, Atélier, 29, n. 2; LOSCHI, Documenti, 21-22; BATTISTELLA, Toscani, 150, n° 79; 154, n° 94; BERNARDI, Monetazione, 199; ZENAROLA PASTORE, Atti, 142; BRUNETTIN, Gubertino, 379, 380.
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