Nato a San Michele al Tagliamento il 27 dicembre 1875 da una famiglia originaria di Burano, dopo aver frequentato la Scuola di disegno di Latisana e quella d’Arti e mestieri di Verona, alla fine del secolo aprì nel paese natio una propria bottega di intagliatore e indoratore, che nel 1909 trasferì nella vicina Latisana, in cui operarono numerosi collaboratori, falegnami, scultori, intagliatori, pittori. Ne fecero parte, tra gli altri, Giuseppe Scalambrin, intagliatore (Fossalta di Portogruaro 1886-1966) che dopo la morte di Costantini operò in proprio con successo (si possono ricordare, tra gli altri suoi lavori, la bella statua dell’Assunta, 1929, nella parrocchiale di Fossalta di Portogruaro e i bassorilievi del battistero della chiesa vecchia di San Giorgio al Tagliamento, 1954) e Angelo Populin, doratore (San Michele al Tagliamento1886-Buenos Aires 1962), che con Antonio Casarin firmò la decorazione della cupola della parrocchiale di Bagnarola di Sesto al Reghena, prima di trasferirsi, nel 1921, in Argentina. C. in poco più di vent’anni produsse decine e decine di opere, statue e oggetti d’arte soprattutto di carattere religioso, dominate da un classicismo di sapore antico, in ciò affiancandosi ai maestri valgardenesi e ad altri intagliatori-decoratori friulani che tra la fine del secolo XIX e l’inizio del XX operarono con simile poetica nel Friuli e nel Veneto Orientale, quali Giovanni Battista Bonanni, Luigi Pizzini, i fratelli Luigi e Giuseppe Filipponi, Giovanni Rampogna, Umberto Sgobaro. All’iniziale attività, affiancò ben presto quella di mobiliere, presentandosi come tale alla celebre Esposizione Regionale di Udine del 1903. Morì a Porretta Terme (Bologna) il 26 maggio 1917. Come scrive Valerio Formentini, che ne ha studiato a fondo la produzione, molte delle opere uscite da quel prolifico laboratorio sono ancora conservate in chiese delle diocesi di Concordia Pordenone e Udine: per lo più immagini di Santi, Crocifissi e Madonne dai più svariati titoli (Assunta, di Lourdes, del Rosario, delle Grazie) da recare in processione, ma non mancano opere di maggiori dimensioni, quali cantorie, casse d’organo, stalli, pulpiti, bassorilievi, porte, catafalchi… Tra le tante opere andranno ricordate almeno la bussola della parrocchiale di Tricesimo (1907); il portale meridionale della parrocchiale di San Giovanni di Casarsa, con 24 formelle intagliate recanti immagini di santi (1908); la pala del Crocifisso e la Via crucis di Orcenico Superiore (1912); i nove angeli dell’altar maggiore – ideato da Domenico Rupolo – della parrocchiale di Fossalta di Portogruaro (1913); la cassa e cantoria dell’organo del duomo di Aviano (1915-1916), con nove bassorilievi lignei nel parapetto che costituiscono, per ampiezza, quasi un unicum nel panorama artistico friulano; la cattedra processionale di Campomolle di Teor. ... leggi Particolarmente gradevoli le statue di Sant’Antonio con il Bambino, ispirate al modello divulgato nel secolo XIX dal bellunese Valentino Panciera Besarel (a sua volta ispirato dalla statua del Santo realizzata per la Basilica di Padova da Giovanni Bonazza nel 1708), e prodotte, con poche varianti, per le chiese di Fiume Veneto (1902), Fossalta di Portogruaro (1902), Orcenico Inferiore (1908), Giussago (1910), Tomba di Mereto (1910), Pocenia, Rivignano (post 1911).
ChiudiBibliografia
V. FORMENTINI, La rinomata bottega artistica dello scultore G. Costantini, in «La Voce della Parrocchia, Bollettino parrocchiale di Latisana», 3 (1975), 4; F. GOVER, Lo scultore Costantini, in «Il Ponte», Codroipo, 8-9 (1998), 10; G. BERGAMINI, Costantini Giovanni, in SAUR, 21 (1999), 468; V. FORMENTINI, La bottega artistica di Giovanni Costantini scultore (1875-1917), Fossalta di Portogruaro, New Print snc., 2015.
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