Nel verbale del consiglio comunale di Udine del 13 luglio 1347 è nominato tale maestro C. «puteorum» quale salariato. Che la città necessitasse di tecnici di questo tipo è ovvio, se si considera che allora entro la cerchia delle mura esistevano cinque pozzi, i quali, secondo la relazione del 1537 di Giovanni Fontana, sprofondavano dai 25 ai 35 passi sotto il livello del suolo. Dal camerario del comune nel giugno 1348 furono erogati poi tre fortoni di compenso a C. per le sue prestazioni professionali; cifra esigua, ma in ogni modo significativa per indicare un’operazione di controllo della falda freatica dopo il terremoto del gennaio. Molto più interessante potrebbe essere il motivo per il quale un mese dopo lo stesso camerario gli versava 8 denari: il maestro era stato invitato a Cividale «ad explorandum de novis». E qui si perdono le sue tracce.
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