Nacque il 31 maggio 1895, nel borgo di San Rocco di Gorizia, da una famiglia di agricoltori. Il suo parroco, don Carlo Baubela, fu uno dei protagonisti del movimento cattolico del Friuli austriaco tra l’Ottocento e il Novecento, perciò il giovane C., essendo a contatto continuo con lui, assimilò fin da ragazzo e sviluppò in seguito quelle idee sociali e politiche che poi lo portarono naturalmente ad aderire al Partito popolare italiano (PPI) di don Luigi Sturzo nel primo dopoguerra e alla Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi nel secondo dopoguerra. Conseguì la maturità classica nel 1913 allo Staatsgymnasium di Gorizia, dove ebbe come catechista il giovane don Luigi Fogàr, il futuro vescovo di Trieste. Terminati gli studi liceali, poté frequentare l’Università a Graz, dove si laureò in giurisprudenza il 6 febbraio 1919. Nel primo dopoguerra iniziò la sua carriera di avvocato (il primo settembre 1923 venne iscritto nell’albo degli avvocati di Gorizia), ma partecipò anche alla vita politica della sua città, come esponente del PPI. Alle elezioni comunali di Gorizia del 22 gennaio 1922 fu eletto in una lista civica apolitica e apartitica, che aveva un generico programma di buona amministrazione italiana. Questa prima esperienza politico-amministrativa durò soltanto pochi mesi, in quanto il sindaco Antonio Bonne, all’indomani della marcia su Roma, fu costretto a rassegnare le dimissioni. C. partecipò anche alle successive “elezioni” comunali (quaranta candidati per quaranta posti di consigliere comunale), che si svolsero il 17 febbraio 1924. Il 14 marzo 1925 accettò la carica di assessore comunale nella giunta guidata dal sindaco Giorgio Bombig, ma già il 27 maggio successivo rassegnò le dimissioni e da allora non accettò più incarichi politici fino al secondo dopoguerra. ... leggi Ritiratosi dalla vita politica, si impegnò nell’Azione cattolica e negli anni Venti e Trenta ebbe vari incarichi direttivi diocesani dall’arcivescovo Francesco Borgia Sedej, dall’amministratore apostolico Giovanni Sirotti e dall’arcivescovo Carlo Margotti. Durante la guerra, fino alla caduta del fascismo, C. si dedicò soprattutto al suo lavoro e alla sua famiglia. Dopo il 25 luglio 1943, ancora prima dell’armistizio dell’8 settembre, costituì, insieme ad altri cattolici, la Democrazia cristiana (DC) a Gorizia e iniziò la sua partecipazione all’attività clandestina per organizzare la resistenza all’invasore nazista ed ai suoi alleati. Il contributo alla Resistenza di C. si inserisce nelle complesse e tragiche vicende della seconda guerra mondiale ed in particolare nei difficili rapporti tra italiani e sloveni al confine orientale d’Italia. Egli era un convinto antifascista, anzi fu il rappresentante della DC nel Comitato di liberazione nazionale (CLN) di Gorizia, e un deciso sostenitore dell’italianità della sua città, per cui si oppose sempre all’annessione di Gorizia alla Jugoslavia, anche alla conferenza della pace di Parigi nel 1946, dove egli partecipò come esperto della delegazione italiana guidata da Alcide De Gasperi. Il Comitato provinciale della DC, eletto dal congresso provinciale del 27 ottobre 1946 e da quello del 15 febbraio 1948, elesse segretario provinciale C., il quale diresse il partito fino al IV congresso provinciale del 13 febbraio 1949. Dopo quel congresso l’avvocato C. continuò il suo impegno in seno al partito, ma da allora la sua attività si svolse prevalentemente nell’ambito del comune di Gorizia (consigliere comunale dal 1948 al 1961) e soprattutto nell’amministrazione provinciale, prima come presidente nominato della deputazione provinciale e, dopo le elezioni del 10 giugno 1951 e del 16 dicembre 1956, come presidente del consiglio provinciale e della giunta provinciale, fino alla morte, avvenuta il 22 febbraio 1961.
ChiudiBibliografia
BSCG, Archivio Angelo Culot.
C. MEDEOT, I cattolici del Friuli orientale nel primo dopoguerra, Gorizia, Centro studi A. Rizzatti, 1972, 39; S. POLETTO - L. PILLON, Personaggi ed avvenimenti dell’Isontino, Udine, IFSML, 1993, 45; G. BOTTERI, Luigi Fogàr, Pordenone, Studio Tesi, 1995, 18-20; I. SANTEUSANIO, La formazione e la presenza di Angelo Culot (1895-1961) nella vita amministrativa e politica e nella realtà della diocesi di Gorizia fino al 1945, in Tra Osoppo e Osvobodilna Fronta: fonti e problemi di storia della Resistenza nel Goriziano, a cura di L. FERRARI, Monfalcone, EdL, 2006, 13-61.
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